Breve nota su “The Central Database of Shoah Victims’ Names” e il numero dei morti ivi riportati

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Published: 2013-11-20

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Abstract

Inspired by another paper, this paper briefly probes the Yad Vashem database of Holocaust victims. It turns out that the database contains many names of survivors, and that individuals are listed in it twice or even numerous times.

L’articolo “Come aumentare il numero dei-morti nell'olocausto”[1] espone senza dubbio problemi reali e seri, ma non sono i soli, e neppure i più importanti.

Degno di nota è anche il commento di un lettore circa il “database” di Yad Vashem (che registrerebbe «i nomi e i dati biografici di due terzi dei sei milioni di Ebrei assassinati dai nazisti e dai loro complici. Due milioni restano ancora da identificare»,[2] ossia, in totale, circa 4 milioni), ma più per i problemi da lui (indirettamente) posti, che per quelli che crede di risolvere:

«Anche ammettendo che un milione di nomi siano stati inventati di sana pianta, restano dunque altri milioni di nomi documentati dettagliatamente»

Che cosa significa, in concreto, «nomi documentati dettagliatamente»?

La domanda, in termini più espliciti, va espressa così: quali sono le fonti che permettono di individuare i nomi delle vittime olocaustiche?

Se si tratta di «Ebrei assassinati dai nazisti e dai loro complici», premesso che non esiste documentariamente alcun nome di presunti gasati (in quanto non esiste alcuna prova documentaria di “camere a gas” e “gasazioni”), né esistono liste nominative di Ebrei fucilati stilate dagli Einsatzgruppen a da unità della Polizia, restano soltanto gli elenchi degli Ebrei uccisi per rappresaglia, per ordine di tribunali SS, in tentativi di fuga ecc., categoria, dal punto di vista numerico, estremamente esigua.

Se invece si parla di Ebrei morti, esistono due gruppi principali di fonti documentarie:

  1. gli elenchi dei decessi nei campi di concentramento (soprattutto Sterbebücher, registri dei decessi, Totenbücher, registri dei morti)
  2. gli elenchi dei decessi nei ghetti.

Questi decessi rientrano in quella che le SS chiamavano “mortalità naturale”.

È difficile valutare numericamente questi decessi nominativi. Si sa con certezza, da una lettera del Sonderstandesamt di Arolsen dell’11 maggio 1979 che, fino al 1978, il numero di questi decessi accertati in tutti i campi di concentramento tedeschi era di 271.304.

Questa cifra comprende ovviamente detenuti ebrei e non ebrei.

La successiva consegna da parte delle autorità russe dei registri dei morti al Museo di Auschwitz ha portato la cifra dei decessi nominativi per questo campo da 52.389 a 68.864, il che non muta nulla al quadro generale. Sui ghetti, non ci sono informazioni generali. Tra quelli più grandi, per Varsavia sono documentati circa 10.000 decessi nominativi, per Lodz forse tutti i circa 47.000 e per Theresienstadt forse tutti i circa 34.000. Aggiungendo eventuali liste nominative dei decessi di altri ghetti, ben difficilmente si arriverebbe a 350.000.

Allora da dove saltano fuori i presunti quattro milioni di nomi?

In parte, dagli elenchi dei deportati in campi di concentramento e in presunti campi di sterminio; nel “database” di Yad Vashem le persone deportate di cui non si hanno ulteriori notizie vengono ipso facto considerate uccise (“gasate”) alla data di arrivo del trasporto.

Tuttavia è oltremodo dubbio che gli elenchi nominativi dei trasporti che si sono conservati contengano almeno [4.000.000 – 350.000 =] 3.650.000 nomi. I repertori nominativi più importanti (Germania, Francia, Belgio, Theresienstadt, Olanda) includono complessivamente circa 280.000 nomi. Va precisato che le liste di deportazione a Theresienstadt si riferiscono al “Protettorato di Boemia e Moravia”, all’incirca l’attuale Repubblica Ceca, ma vi sono compresi anche deportati dalla Germania; inoltre tutti i deportati morti documentariamente attestati sono già inclusi nei libri dei decessi dei campi o dei ghetti. In particolare, la maggior parte degli Ebrei deportati dai paesi summenzionati furono inviati ad Auschwitz e i deceduti figurano nei relativi registri dei decessi. Per i campi orientali esistono liste di deportazione nominative di circa 34.000 Ebrei olandesi a Sobibór (già inclusi nella cifra summenzionata di 280.000). Mettendo insieme tutte le altre liste dei trasporti, si potrà arrivare a 300.000, forse a 350.000 nomi, ma mancherebbero comunque 3.300.000 nomi: da dove risultano?

La questione ormai acclarata delle molteplici ripetizioni dello stesso nominativo (ad esempio in base documenti diversi o/e segnalazioni diverse di “testimoni” o a semplice duplicazione dello stesso documento) non può spiegare questo enorme ammanco, perciò bisogna chiedere a Yad Vashem: storici, tirate fuori i vostri documenti, se esistono!

Ma la faccenda ha tutta l’aria di una colossale impostura.

* * *

Una cosa ancor meno nota è che il “database” in questione registra perfino nomi di superstiti!

Sotto riporto, a titolo d’esempio, i risultati di una brevissima ricerca condotta nel “database” sulla scorta della lista dei superstiti accertati del trasporto da Praga al ghetto di Lodz del 16 ottobre 1941. Molti di questi superstiti vi sono registrati come morti, alcuni addirittura due volte! La fonte è: Terezínská pemĕtní kniha. Terezínská Iniciativa. Melantrich, 1995, vol. I, p. 90 (vi sono riportati i nomi di 24 superstiti):

Con un nome foneticamente simile vi sono inoltre due nominativi identici:

  • Adlerová Doris, registrata nel “database” come Aadler, Doris, 17/01/1929, liberata a Birnbämel
  • Beck Max, registrato come Bek Max, 02/06/1895, liberato a (non indicato)
  • Berg, Evžen, registrato come Berg, Eugen, 06/01/1897, liberato a Friedland
  • Daschová, Hana, registrata due volte, come
    1. Dasch, Chana, 20/12/1921,
    2. Dasch Hanna, 20/12/1921, liberata a Wittenberg
  • Dub, Alfréd, registrato due volte, come
    1. Dub Alfred, 03/05/1923
    2. Dub Alfred, 03/05/1923, liberato a Bergen-Belsen
  • Ebenová Lotte, registrata come Eben Lotte, 1921, liberata a Ravensbrück
  • Eisnerová Irená, registrata due volte, come
    1. Eisner, Irene, 02/02/1910,
    2. Eisner, Irene, 02/02/1910, liberata a Ravenbrück
    1. Ajzner, Irene, 16/10/1910,
    2. Ajzner, Irene, 16/10/1910,
  • Flaumenhaft, Ervín, registrato come Flaumenhaft, Erwin, 07/10/1904, liberato a Althammer
  • Glaser, Leo, registrato due volte, come
    1. Glazer Leo, 07/07/1911,
    2. Glazer Leo, 07/07/1911, liberato a Königswusterhausen
  • Reiser Egon, 01.01.1895, registrato come Reiser Egon, 1895, liberato a Sachsenhausen (si tratta dell’unico Reiser Egon che appare nelle liste di deportazione)
  • Rosenfeld Moses, registrato come Rosenfeld Moses, 11/08/1911, trasportato a Lodz il 16.10.1941, liberato a Sonnenberg.

* * *

Sempre a titolo di esempio, da una ricerca molto sommaria, a campione, nel “database” figurano come morte le seguenti Ebree trasferite il 19 luglio 1944 da Riga a Stutthof e ivi regolarmente immatricolate:

  • Goldbaum Getrude, 03/05/1900, ceca, registrata come Goldbaumova Getruda: n. dell’elenco 684, n. di matricola 48577; il “database” dice: “trasporto H da Praga, Praga Hlavni Mesto, Boemia, Cecoslovacchia a Theresienstadt, ghetto, Cecoslovacchia il 30/11/1941”. Il “tipo di materiale” è “una lista dei detenuti del campo di Theresienstdt” e lo status della persona è “assassinata/perita”.
    Nel registro summenzionato degli Ebrei cechi deportati a Theresienstadt, la signora Goldbaum risulta deportata a Riga il 9 gennaio 1942 (p. 160) ma non figura tra i superstiti.
  • Todtenkopf Lina, 30/11/1901, tedesca, registrata con lo stesso nome: n.e. 826, n. m. 48729.
    Il “database” adduce la fonte “Gedenkbuch – Opfer der Verfolgung der Juden unter der nationalsozialistischen Gewaltherrschaft in Deutschland 1933-1945, Bundesarchiv (German National Archives), Koblenz 1986” [Libro della memoria – Vittime della persecuzione degli Ebrei sotto la sovranità violenta in Germania 1933-1945, Archivio Federale, Coblenza (Archivio Nazionale Tedesco), Coblenza. 1986]; il suo status è: mancante. Il tipo di materiale: “Lista di Ebrei della Germania uccisi”.
    Todtenkopf Lina, 30/11/1901, tedesca, è registrata una seconda volta; il tipo di materiale è “Lista di deportazione da Berlino”, la fonte è un’altra edizione del Gedenkbuch (Gedenkbuch Berlins der juedischen Opfer des Nazionalsozialismus, Freie Universitaet Berlin, Zentralinstitut fuer sozialwissenschaftliche Forschung, Edition Hentrich, Berlin 1995); il luogo della presunta morte è “Riga, Rigas,Vidzeme, Lettonia”.
  • Weil Mariane, 14/02/1909 è registrata come Weil Marianne; n.e. 706, n.m. 48599.
  • Levitan Leiba, 25.2.1932, n.d.l. 292, n.d.m. 48195 risulta in “una lista di Ebrei uccisi al campo di Klooga, 1941-1944”, ma il massacro di Klooga avvenne il 19 settembre 1944, dopo che la detenuta era stata trasferita a Stutthof.
  • Schick, Teresia, 12.08.1897, n.e. 1921, n. m. 48924, figura in “una lista di Ebrei dell’Austria uccisi”, ma il suo status è “assassinata/perita”.

Che queste ebree siano morte, o siano state addirittura assassinate, non risulta da alcun documento.

Ecco un saggio piccolo, ma significativo, della serietà e del “rigore scientifico” del suddetto “database” e di coloro che lo hanno compilato.

Che cosa risulterebbe da una ricerca sistematica e approfondita?


Note

[1] http://olodogma.com/wordpress/2013/04/28/come-aumentare-il-numero-dei-morti-nellolocauto-la-moltiplicazione-via-web/ ; http://codoh.com/library/document/4218/
[2] http://db.yadvashem.org/names/search.html?language=en


Additional information about this document
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Author(s): Carlo Mattogno
Title: Brief Note on “The Central Database of Shoah Victims’ Names” and the Number of Dead Reported therein
Sources: Inconvenient History, Vol. 9, No. 1; originally published by Olodogma
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Published: 2013-11-20
First posted on CODOH: Feb. 7, 2017, 5:20 a.m.
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