Cronaca del Prof. Faurisson di un processo per la sua intervista ! Crisi nervosa della "giustizia"!

Published: 2015-07-03

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Robert FAURISSON
29 giugno 2015

Immagine 1. Fuori testo. L'arrivo del Prof. Faurisson in tribunale. Click...
Immagine 1. Fuori testo. L'arrivo del Prof. Faurisson in tribunale. A dx Marc George. Click...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 Udienze del 16 giugno (video « Un uomo »)
e del 25 giugno 2015 (conferenza di Teheran)

Martedì 16 giugno 2015, sono stato giudicato, a Parigi, per il video di 93 minuti intitolato:
  « Un uomo : Robert Faurisson risponde alle domande di Paul-Eric Blanrue ».
 .

Link diretto al video, SOTTOTITOLATO in Lingua Italiana:  https://www.youtube.com/watch?v=BM4ySFbmkd0
Come co-imputati c'erano con me P.-E. Blanrue e Marc George. L'aula era piena e un gran numero di persone a rappresentare « il popolo francese » (cosi spesso disprezzato dai magistrati o dal rappresentante del pubblico ministero) non era potuto penetrare nell'aula.  Dopo averlo constatato, la presidente (naturalmente anonima poiché eravamo sotto la giustizia francese), aveva, a denti stretti e senza ragione, lanciato un avvertimento a un pubblico il cui comportamento era peraltro impeccabile: non avrebbe tollerato nulla che potesse turbare i dibattimenti.

Immagine 2. Fuori testo. Click...
Immagine 2. Fuori testo. Click...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Palesemente sull'orlo di una crisi nervosa e il viso sconvolto, ha ripetutamente reagito a rumori venuti dall'esterno o dal fondo dell'aula, a un leggero rumoreggiare del pubblico. Quasi nessuno poteva capire nulla del sussurrio con il quale la signora si compiaceva, in particolar modo con la procuratrice o i rappresentanti delle parti civili. Nessuna di queste signore accettava di utilizzare il microfono. Una sola volta, una di esse l'ha fatto per due minuti su richiesta della presidente.

Chiamato alla barra, cominciavo col rispondere civilmente alle domande di una presidente che, di colpo, aveva creduto giusto palesare la sua condanna per il « revisionismo ». Molto rapidamente i toni cominciavano ad alzarsi. Dichiaravo che, seppur in generale ero desideroso di rispettare la legge, decidevo pero' di violare i divieti della « legge Fabius-Gayssot »: li avevo violati nel passato e avrei fatto lo stesso in futuro.

 

 

Immagine 3. Fuori testo. Click...
Immagine 3. Fuori testo. Click...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I « diritti dell'uomo » non ci insegnano forse che è nostro dovere resistere alla forza ingiusta della legge, cioè alla tirannia ?
La prigione non mi faceva paura. Ero, tutto sommato, un resistente, che non si lasciava intimidire, soprattutto quando si pensa  di farlo con tono di rimprovero.
Capivo che il video non sarebbe stato mostrato e che, quindi, « il popolo francese » sarebbe stato tenuto nell'ignoranza di ciò per cui eravamo giudicati esattamente. (Grassetto nell'originale,ndolo)
Esponevo quindi brevemente il contenuto del video.
Ma, la presidente decideva di interrompermi a suo piacimento, ripetendomi che quello non la interessava visto che avevo annunciato che non avrei tenuto conto della « gayssotine » come alcuni la chiamano.
In pratica, la presidente, relativamente al video, avrebbe accordato attenzione e valore solo ai commenti di una delle due parti in causa: quella avversa.
Per formulare un giudizio il tribunale disporrebbe certo di conclusioni scritte prodotte dalle due parti, ma verbalmente sentirebbe solo gli elementi a carico.
D'altra parte, la presidente mi ricordava che « Il tribunale non è una tribuna ».
E qui si sbagliava.
Il tribunale è proprio una tribuna, a modo suo e nei limiti da rispettare.
Troppi magistrati francesi sono portati a credere che l'imputato debba rivolgersi solo alle loro eminenti persone e ritenere inesistenti gli umili rappresentanti del popolo francese, che in fondo all'aula, cercano di sentire e comprendere di cosa si discute.

In questa giornata del 16 giugno e in un caldo da forno, dopo il supplizio di un'attesa di due ore e mezza di cui non eravamo stati avvisati, un uomo di 86 anni, cardiopatico, minacciato da un nuovo infarto, si vedeva trattato come un imputato al quale si rifiuta molto tranquillamente il diritto di esporre verbalmente i propri argomenti e la propria difesa. Per due volte comunque la presidente mossa da pietà per un vecchio sofferente lo aveva invitato a sedersi «vista [la sua] età». Un altro membro del tribunale aveva agito nello stesso modo.

Invece, relativamente al modo in cui la presidente avrebbe trattato il mio giovane avvocato, Paul Yon, ci sarebbe molto da ridire. Ne riparleremo nel momento opportuno. L'udienza finiva alle 23 e 58 !

 

 

Immagine 4. Fuori testo. Click...
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Il 25 giugno, cambiamento a vista ! Il pubblico è meno folto. Stimando che l'affare sarebbe stato molto probabilmente riportato, avevo atteso l'antivigilia per avvisare i miei contatti della data del  processo relativo alla mia partecipazione alla conferenza di Teheran nel dicembre 2006.
Il mio primo avvocato, scottato dall'udienza del 16 giugno, aveva a ragione, deciso di rinunciare a difendermi di nuovo.
L'avvocato Wilfried Paris, avvocato di Vincent Reynouard, voleva prendere la successione dell'avvocato P.Yon ma solamente per presentare una richiesta prioritaria di costituzionalità (QPC) destinata a rimettere in discussione la tagliente « gayssottine ». Non avevo mai incontrato questo nuovo avvocato che, da parte sua ignorava ancora quasi tutto dell'interminabile affare della conferenza di Teheran.
La presidente continuava ad apparire sfinita, mi chiamava « Signor Teheran » e, tentando di fissare una data per un processo di Dieudonné, scopriva che l'aveva già determinata. Appariva pero' decisamente meno tesa. Sembrava scoprire con sollievo, che stavolta, « il popolo francese » fosse quasi assente. Ma a mano a mano quest'ultimo andava comunque infoltendosi.

In quanto al nuovo avvocato, armato di una QPC di sua iniziativa e piuttosto inattesa, rendeva l'affare leggermente piccante. Non ho potuto purtroppo assistere alla sua presentazione. Colto da un malessere di origine cardiaca, sono dovuto uscire, barcollando e una volta uscito dalla XVII camera, stavo per cadere nelle braccia di uno o due gendarmi !

Dopo averne lungamente deliberato, questa volta, il tribunale ha preso due decisioni: la risposta alla presentazione della QPC sarà resa giovedì 24 settembre
e il processo della conferenza di Teheran riprenderà il 21 o il 22 giugno 2016.
Per il giudizio relativo a « Un uomo », ricordo che sarà pronunciato martedì 15 settembre.
Mi attendono altri quattro processi. 
(Grassetto nell'originale,ndolo)

Il revisionismo storico è un rivelatore sia delle personalità che delle istituzioni. In tanti anni di lotta revisionista ho potuto vedere da vicino il funzionamento delle istituzioni giudiziarie di paesi come la Francia, la Svizzera, l'Austria, la Germania, il Belgio, l'Olanda, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e soprattutto, il Canada anglofono. Devo decidermi a consacrare loro uno studio. Nel campo avverso, hanno giurato di rovinare e liquidare un uomo, presso il quale in 55 anni (1960-2015), non hanno mai potuto trovare un solo falso, una sola falsificazione , un uomo che ha messo in evidenza tra i suoi avversari pletore di falsificazioni e di falsi. Un uomo ai cui lavori anche un Raul Hilberg ha dovuto rendere omaggio, in parole e in atti.

Se l'esistenza dei revisionisti diventa sempre più insopportabile e se il tam tam della Grande Menzogna si fa sempre più assordante (per gli uomini, le donne, i bambini, e questo al mattino, a mezzogiorno, nel pomeriggio, la sera e la notte, dall'età di cinque anni sino alla tomba), è perché le acque sono agitate e tra gli storici si allentano i cappi.
Sul piano scientifico, i falsari sono stati smascherati e hanno completamente perso la partita. La religione, il commercio e l'industria dell' "Olocausto" o della "Shoah" ci confermano, anno dopo anno, che sono la vergogna del nostro tempo.
Il dovere delle persone oneste è di resistere loro e non di certo divenirne schiavi.(1)

Note
1) Fonte BO5225010715. La traduzione è a cura di GV

 


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Author(s): Olodogma
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Published: 2015-07-03
First posted on CODOH: Feb. 8, 2019, 4:36 p.m.
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