I "CAMPI DI STERMINIO” DELL' “AZIONE REINHARDT”... di Carlo Mattogno, Thomas Kues, Jürgen Graf

Published: 2013-10-13

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I "CAMPI DI STERMINIO” DELL' “AZIONE REINHARDT”
Analisi e confutazione delle “prove” fittizie, delle imposture e degli errori argomentativi dei bloggers di “Holocaust Controversies” e critica storica, tecnica ed archeologica della storiografia olocaustica sui campi di Bełżec, Sobibór, Treblinka e Chełmno
Carlo Mattogno
Thomas Kues
Jürgen Graf
Ottobre 2013
Edizione curata da Carlo Mattogno
© Carlo Mattogno, Thomas Kues, Jürgen Graf

P A R T E P R I M A
C A P I T O L I
1 - 5
Presentazione dell'edizione italiana

Con orgoglio presento al pubblico italiano questo studio, già apparso in rete in inglese , frutto di quasi due anni di intenso lavoro da parte di Jürgen Graf, Thomas Kues e mia.
Nato come mera replica alle imposture e alle assurdità della combriccola di Holocaust Controversies, che per anni hanno setacciato i nostri scritti alla ricerca di errori, riversando alla fine la loro fatica nel dicembre 2011 in un velenoso pdf intitolato Belzec, Sobibor, Treblinka Holocaust Denial and Operation Reinhard. A Critique of the Falsehoods of Mattogno, Graf and Kues, esso si è andato trasformando via via in una serratissima critica di tutta la letteratura olocaustica essenziale sulla questione dei presunti campi di sterminio totale della cosiddetta “Azione Reinhardt” (Bełżec,Sobibór e Treblinka). Costoro, con un effetto boomerang tanto inaspettato quanto devastante, non solo ci hanno indotto ad ulteriori e significativi approfondimenti delle tematiche da noi già trattate nei nostri studi precedenti, ma ci hanno anche stimolato in modo significativo a continuare e ad ampliare la ricerca delle fonti, sicché oggi, grazie anche al contributo di preziosi collaboratori che preferiscono restare anonimi, abbiamo accresciuto enormemente la nostra documentazione su questo argomento, a tal punto da giustificare un nuovo studio generale cartaceo sui “campi di sterminio” dell' “Azione Reinhardt” che riunisca il meglio delle tre opere da noi già dedicate alla questione, col determinante contributo la nuova documentazione acquisita, gran parte della quale è stata presentata in questa risposta.
Per queste ragioni non possiamo che esprimere un sentito ringraziamento alla congrega di Holocaust Controversies per essersi prodigata con tanto zelo al fine di demolire radicalmente la dogmatica olocaustica sui “campi di sterminio” orientali, mettendo ben in evidenza tutte le macroscopiche assurdità che essa comporta.
I contributi di Jürgen Graf e di Thomas Kues sono stati redatti direttamente in inglese; sebbene abbia fatto del mio meglio per presentarne una traduzione italiana per quanto possibile ineccepibile,ciò che fa testo in sede di eventuali obiezioni critiche è ovviamente l'edizione inglese dell'opera; la stessa cosa vale altrettanto ovviamente per il mio contributo, per il quale fa testo esclusivamente l'edizione italiana. Tanto più che questa contiene parecchie aggiunte che non è stato possibile inserire nell'edizione inglese.
Nei contributi di Graf e di Kues ho introdotto la numerazione dei paragrafi secondo la metodica che ho adottato per il mio; dove l'ho ritenuto necessario, ho inserito delle note o dei commenti tra parentesi quadra che recano la sigla C.M.
Nella traduzione di tali contributi ho preferito rendere l'ormai arcaico aggettivo “exterminationist”, mutuato agli inizi dalla letteratura revisionistica francese, con “olocaustico”. Ciò è tanto più opportuno in quanto, i nostri critici, con rara mancanza di senso del ridicolo, azzardano questa patetica “previsione”:
«Dato che i negatori sembrano incapaci di leggere un libro dall'inizio alla fine,anticipiamo che molti lettori negazionisti cominceranno dal capitolo sulle camere a gas e risponderanno con incredulità personale. Ignoreranno le lunghe sezioni sull'accertamento e sulla conoscenza durante la guerra (capitolo 1), le prove schiaccianti [!] delle decisioni di sterminio (capitolo 2) e la contorta via verso Belzec (capitolo 3). Rifiuteranno di accettare ogni onere della prova per mostrare che ci fu un'impostura (capitolo 1) o per mostrare prove sistematiche del reinsediamento,non le stupidaggini per sentito dire prese qua e là che Kues ipocritamente sfoggia come prove (capitolo 4). Tutte queste cose sarebbero errori. La critica vuole essere letta per intero e gli argomenti proposti in ogni capitolo non devono essere prospettati indipendentemente l'uno dall'altro».
La loro “critica” è infatti non è stata infatti da noi semplicemente “letta per intero”, ma le nostre risposte riguardano tutti i suoi capitoli (e tutti gli argomenti all'interno di essi), come appare ben chiaro nella tavola che segue. Nella nostra replica abbiamo adottato il metodo del rullo compressore. Che cosa ciò significhi concretamente, risulterò evidente dalla lettura delle pagine che seguono.

1)The “Extermination Camps” of “Aktion Reinhardt”. An Analysis and Refutation of Factitious “Evidence,” Deceptions and Flawed Argumentation of the “Holocaust Controversies” Bloggers, in:http://holocausthandbooks.com/dl/ 28-ong.pdf e in vari siti italiani.

Per accedere al testo cliccare  qui   REINHARDT 1-5


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Author(s): Olodogma
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Published: 2013-10-13
First posted on CODOH: Dec. 1, 2017, 3:57 p.m.
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