Il professor Faurisson sul caso dell'ebreo kertesz imre... clown dell'Olocausto
la nota del professor Faurisson sul "caso" dell'ebreo kertesz, che abbiamo trattato nel nostro post < Industria delI’o£ocau$to in pillole…l’ebreo sopravvissuto kertész imre : “Sono stato un clown dell’Olocausto” > , dove l'ebreo si rammarica di essere stato un "clown dell'Olocausto"...
" SE LA NOTIZIA VENISSE CONFERMATA ci vedrei un segno in più dell'attuale crollo non della "Memoria della Shoah" (che ne ha visti altri e sulla scia fabbricherà in un prossimo futuro ben altri prodotti olocaustici), ma della Storia della Shoah. E' la posizione sin ad oggi tenuta dagli storici della Shoah che diventa decisamente sempre più insostenibile.
Grazie alla pressione esercitata da Internet, la stampa non potrà più nascondere avvenimenti come questo caso Kertesz.
Si tenga presente come, nel passato, un avvenimento cosi straordinario e significativo come l'improvvisa capitolazione di Jean-Claude Pressac, il 15 giugno 1995, fu ermeticamente nascosto per cinque anni. Non fu rivelato dalla conformista Valerie Igounet se non in modo timido e discreto, solo alla fine della sua "Storia del negazionismo in Francia" (Seuil 2000, pag. 651-652) e per di più in piccolo carattere tipografico. Poi, ed è la cosa ancor più forte, la cappa di piombo è ricaduta.
Ho ripetuto senza sosta la notizia :
"Pressac, il protetto dalla coppia Klasferd, ha capitolato in seguito all'umiliazione da noi inflitta, l'Avvocato Delcroix ed io stesso, nella XVII camera del Tribunale correzionale di Parigi (ne piangeva). Ammette che il dossier della storia ufficiale della deportazione degli ebrei è marcio per le troppe menzogne e che i fatti inventati sono "destinati alle immondizie della storia".(1)
A nulla è servito. A mala pena dal 2000 al 2013 alcuni revisionisti hanno diffuso la notizia, in modo discreto.
Altro esempio : quello della "camera a gas" emblematica di Auschwitz, visitata da milioni di pellegrini. Sempre nel 1995, nella sua consegna del 19 gennaio, la rivista "L'Express" ha pubblicato un lungo studio dello storico conformista Eric Conan (2), sotto il titolo di "Auschwitz : la memoria del male", alla pagina 68, lo sorprendiamo improvvisamente a scrivere di questa "camera a gas" :
"E' tutto falso"
e aggiungere .
"Alla fine degli anni settanta, Robert Faurisson sfruttò al meglio queste falsificazioni tanto che i responsabili del museo si sono disgustati del rispondere."
(<http://robertfaurisson.blogspot.fr/1995/01/les-falsifications-dauschwitz-dapres-un.html> )
Anche in questo caso è già tanto che sia stata data la notizia.
Ancora una volta, SE IL CASO KERTESZ E' CONFERMATO e anche se il vecchio facesse teshuvah (se ne pentisse), sfruttiamo la notizia senza timidezza."
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Vostro RF
Per l'ennesima volta il professore Faurisson ha ragione : sfruttiamo di più le capitolazioni di Jean-Claude Pressac e di Eric Conan che nessuno può contestare! Da citare in tutte le nostre discussioni!
Note di Olodogma
1) Traduzione del testo originale dell'intervista a Pressac (visibile in foto):
(...)
Quali sono le sue conclusioni su tutta questa faccenda?
Michel de Boüard, vecchio "Nacht und Nebel" a Mauthausen, ha considerato che "il dossier[del sistema concentrazionario] è marcio".
Da una parte, il risentimento e la vendetta, hanno prevalso sul sollievo...
Poi la memoria sulla storia.
Dall'altra parte, il dominio dei comunisti sui principali organi di comando nei campi, la formazione dopo la liberazione delle associazioni sotto il loro controllo e la creazione per 50 anni di una storia dei campi "democraticamente popolare", hanno introdotto il virus dei discorsi antifascisti.
Approssima[652]zione, esagerazione, omissione e menzogna caratterizzano la maggior parte delle storie di questo periodo.
Il discredito unanime e senza appello da cui sono colpiti gli scritti comunisti non possono che macchiare un'esperienza concentrazionaria viziata dalle loro idee e annichilirla.
- Jean-Claude Pressac
Si può raddrizzare il timone?
E' troppo tardi.
Una rettifica generale è umanamente e materialmente impossibile.
Ogni cambiamento storico genera una svalutazione di questa memoria fissa e presentata come definitiva.
Ora, inevitabilmente spunteranno altri documenti e sconvolgeranno sempre più le certezze ufficiali.
La forma attuale, anche se trionfante, della presentazione dell'universo dei campi, è condannata.
Cosa se ne salverà?
Poche cose.
In effetti, magnificare l'universo concentrazionario equivale a risolvere la quadratura del cerchio, a trasmutare il nero in bianco.
La coscienza dei popoli non ama le storie tristi.
La vita di uno zombie non è "fattrice", tanto più che il dolore subìto è stato in seguito sfruttato e venduto: decorazioni, pensioni, influenza politica.
Non si può essere allo stesso tempo vittima e privilegiato, o anche boia a turno.
Di tutti questi fatti, terribili perché hanno provocato la morte di donne, di bambini e di vecchi, non sopravviveranno che quelli stabiliti ( Olodogma intende stabiliti come ACCERTATI, VERIFICATI) .
Gli altri sono destinati alle immondizie della Storia. (...)
(fonte: http://www.vho.org/aaargh/fran/livres3/JCPtxt.pdf)
2) Eric Conan il 19 Gennaio 1995 ha sentenziato : « Tout y est faux » in « Auschwitz : la mémoire du mal », L’Express, 19-25 janvier 1995, p. 68
Traduzione del testo originale riprodotto nelle foto allegate
- Articolo originale
...Altro argomento delicato :
cosa fare delle falsificazioni ereditate dalla gestione comunista?
Negli anni 50 e 60, parecchi stabili che erano spariti o avevano cambiato destinazione, furono ricostruiti con dei grossi errori, e presentati come autentici.
Alcuni, troppo "nuovi", sono stati chiusi al pubblico.
Per non parlare delle camere a gas per l'eliminazione dei pidocchi presentate a volte come delle camere a gas omicide.
Queste aberrazioni sono servite molto ai negazionisti, che ne hanno tratto l'essenziale dalle loro invenzioni.
L'esempio del crematorio I, il solo di Auschwitz I, è significativo.
Nel suo obitorio fu installata la prima camera a gas.
Funzionò per poco tempo, all'inizio del 1942 : l'isolamento della zona, che implicava i gasaggi, perturbava l'attività del campo.
Fu quindi deciso, alla fine dell'aprile 1942, di trasferire quei gasaggi mortali a Birkenau, dove furono praticati, su delle vittime essenzialmente ebree, in scala industriale.
Il crematorio I fu in seguito, trasformato in rifugio antiaereo, con sala operatoria.
Nel 1948, alla creazione del museo, il crematorio I fu ricostituito nello stato originale supposto.
Tutto era falso :
le dimensioni della camera a gas,
l'ubicazione delle porte,
le aperture per il versamento dello Zyclon B,
i forni, ricostruiti sui ricordi di qualche sopravvissuto,
l'altezza della ciminiera.
Alla fine degli anni 70, Robert Faurisson, sfruttò talmente bene quelle falsificazioni che i responsabili del museo erano riluttanti nel riconoscerle.
Un negazionista americano ha appena girato un video nella camera a gas (presentata sempre come autentica): lo si vede interpellare i visitatori con le sue "rivelazioni".
Jean-Claude Pressac, uno dei primi a stabilire esattamente la storia di questa camera a gas e delle sue modifiche durante e dopo la guerra, propone di restaurarla come era nel 1942, fondandosi su cartine tedesche che ha ritrovato negli archivi sovietici.
Altri come Theo Klein, preferiscono lasciarla nello stesso stato, ma spiegando al pubblico il travestimento : "La storia è quella che è ; è sufficiente dirla, anche quando non è semplice, piuttosto di aggiungere artificio all'artificio." Krystina Olesky (3), il cui ufficio direttivo, che occupa il vecchio ospedale delle SS, dà direttamente sul crematorio I, non si rassegna :
"Per il momento, la si lascia nello stato in cui è e non si precisa nulla al visitatore. E' troppo complicato. Si vedrà più tardi".
(fonte:
http://www.lexpress.fr/actualite/societe/histoire/la-memoire-du-mal_487340.html)
3) Krystyna Oleksy, nata nel1949, una vita passata nella cattedrale della Olocau$tianità, tra...
- Krystyna Oleksy
"formazione"..."Istruzione"..."scambio di studenti e docenti"...collaboratrice "permanente tra il Museo (di Auschwitz) e Yad Vashem (Gerusalemme)"...con lo scopo di "formazione degli insegnanti e degli educatori in Israele e le loro controparti israeliane in Polonia Polonia"... non sorprende, dunque, che per lei sia " troppo complicato" essere sincera e SPIEGARE ai visitatori che lei lavora dove "Tutto era falso" e che quel "Tutto era falso" le paga lo stipendio! ... "impiegati della memoria" !
La traduzione è a cura di GV per Olodogma
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Author(s): | Olodogma |
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Published: | 2013-09-18 |
First posted on CODOH: | Nov. 4, 2017, 1:50 p.m. |
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