Mattogno, Kues, Graf, “Azione Reinhardt”: Le “anomalie minori” di Myers: L'esempio di Rudolf Höss

Published: 2014-06-06

.

Il brano che segue è tratto da:  Mattogno, Kues, Graf - I “campi di sterminio” dell' “Azione Reinhardt”, pagg. 801-2-3 dell'edizione cartacea, Marzo 2014.

_____________________________________________________________

Click per ingrandire
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Click per ingrandire

II - Jason Myers e le testimonianze sui campi dell' “Azione Reinhardt”

di Thomas Kues

 Le “anomalie minori” di Myers: L'esempio di Rudolf Hoss

 

(...) Secondo Jason Myers, la nostra critica delle testimonianze oculari sulle presunte camere a gas si esaurisce in una «caccia alle anomalie» che risulterebbe meramente nella «scoperta di anomalie minori» che, a loro volta, «equivalgono soltanto a un non-sequitur logico», che poi noi esagereremmo grossolanamente «al fine di scartare prove scomode» (p. 348). Myers successivamente adduce il mio commento sulle dichiarazioni del comandante di Auschwitz Rudolf Höss Cliccando QUI si può consultare l'analisi delle testimonianze  dello SS-Obersturmbannführer Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, eseguita da Carlo Mattogno, maggior esperto mondiale di "cose di  olocau$to" e menzogne discese. Olodogma ]  sulla sua presunta visita a Treblinka:

«Kues ripete questa fallacia citando il detto di Butz che “ci sono soltanto i tipi di contraddizioni che ci si aspetterebbe emergere da un cumulo di menzogne”, ma Kues non offre alcuna base per desumere menzogne piuttosto che errori dalla documentazione che cita. Da nessuna parte nelle loro opere MGK hanno descritto le origini di questo “cumulo di menzogne” contraddittorie. Ironicamente, le divergenze su dettagli minori in dichiarazioni testimoniali che MGK evidenziano (che, come abbiamo visto, bisogna aspettarsi nella dichiarazione testimoniale), aiutano a mostrare la loro coerenza con autenticita e verita. Se le testimonianze citate da MGK fossero state coatte o preparate [da altri], ci si aspetterebbe coerenza, non contraddizione» (p. 349).

 

Click...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Click...

Ma i problemi, ad esempio riguardo alle dichiarazioni di Höss, equivalgono davvero ad «anomalie minori» che alla fin fine semplicemente «aiutano a mostrare la loro coerenza con autenticita e verita»? Nell'articolo del 2008 cui Myers fa riferimento 2971 ho messo a confronto sei racconti di Höss riguardo alla sua presunta visita al “campo di sterminio” di Treblinka. I racconti risalgono tutti al periodo 1946-1947, cioè soltanto a pochi anni dopo i presunti eventi. Come ho dimostrato, Höss riesce a contraddire sé stesso, la versione ufficiale degli eventi e anche fatti storici documentati su vari punti cruciali. Qui sarà sufficiente un breve sommario: Nell'affidavit PS-3868 Höss scrive che nel giugno 1941 esistevano già

«tre campi di sterminio: Belzek, Treblinka e Wolzek [sic]», 

mentre Treblinka fu aperto nel luglio 1942, Bełżec e Sobibór furono inaugurati rispettivamente nel marzo e maggio dello stesso anno.

Poiché il contesto cronologico indicato o presupposto nei racconti di Höss – vale a dire che la visita ebbe luogo un giorno nella seconda metà del 1941 – è ovviamente impossibile, gli storici olocaustici l'hanno interpretata nel senso che in realtà si svolse in qualche momento tra la fine di luglio e il settembre 1942. Una tale datazione porta però solo a ulteriori contraddizioni.

 

 SS-Obersturmbannführer Rudolf Franz Ferdinand Höß (Höss o Hoess),la moglie Hedwig ed i loro 5 figli
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SS-Obersturmbannführer Rudolf Franz Ferdinand Höß (Höss o Hoess),la moglie Hedwig ed i loro 5 figli

In due racconti il numero delle camere a gas di Treblinka è indicato in 10 (negli altri racconti non viene addotto alcun numero). Eppure, secondo la versione ufficiale degli eventi, Treblinka ebbe soltanto 3 camere a gas fino alla metà di ottobre del 1942, quando fu pretesamente inaugurato il nuovo edificio contenente 10 camere. Höss però sostenne che aveva visitato il campo nel periodo in cui «era in corso l'azione in connessione col ghetto di Varsavia». L'evacuazione su vasta scala degli Ebrei di Varsavia a Treblinka ebbe luogo tra il 22 luglio e il 28 agosto 1942, con una breve ripresa dei trasporti tra il 3 e il 12 settembre 1942. Di conseguenza, Höss, se mai, avrebbe dovuto vedere soltanto tre camere a gas.

Nel PS-3868 Höss scrive che il comandante di Treblinka (non indicato per nome) lo aveva informato che aveva «liquidato 80.000 [Ebrei] nel corso di un semestre». Se assumiamo che la visita si svolse effettivamente un anno dopo l'apertura di Treblinka, allora la cronologia della visita di Höss sarebbe tra il dicembre 1942 e il gennaio 1943, non tra la tarda estate e l'inizio dell'autunno del 1942.

 

Documento PS-3868. Click...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Documento PS-3868. Click...

Il documento Höfle mostra che entro la fine del 1942 erano stati deportati a Treblinka 713.555 Ebrei, cioè 9 volte la cifra presuntamente riferita a Höss dall'anonimo comandante di Treblinka.

2971 Thomas Kues, «On Rudolf Höss alleged visit to Treblinka», in: www.codoh.com/node/652.

La documentazione del Cosiglio Ebraico di Varsavia mostra che soltanto entro la fine di agosto del 1942 erano stati deportati a Treblinka dalla città circa 200.000 Ebrei; il numero di 80.000 deportati era già stato raggiunto il 3 agosto 1942 2972. Ma se invece la visita di Höss ebbe luogo nell'agosto 1942, egli non avrebbe potuto vedere che le vittime erano portate in un edificio con dieci camere a gas (che egli pretendeva di aver ispezionato, non solo visto da lontano, perché dichiarò allo psicologo di Norimberga Goldensohn che aveva «ispezionato le camere di sterminio lì»). Va osservato che il comandante di Treblinka non avrebbe avuto alcuna ragione per sottostimare drasticamente il numero delle presunte vittime di Treblinka – dal punto di vista olocaustico ci si sarebbe aspettati piuttosto il contrario.

 

Rudolf Höss con i suoi figli in canoa sul fiume Sola, vicino ad Auschwitz, data imprecisata
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Rudolf Höss con i suoi figli in canoa sul fiume Sola, vicino ad Auschwitz, data imprecisata

Höss raccontò a Goldensohn che ogni camera a gas aveva all'incirca le dimensioni della sua cella di detenzione a Norimberga, che, come questi ci informa, misuravano «approssimativamente otto piedi per undici», cioè all'incirca 2,3 x 3,5 metri o 8,75 metri quadrati. Tuttavia Höss pretese che in ogni camera «venivano spinte circa duecento persone alla volta». Ciò corrisponde a 23 vittime per metro quadrato! Secondo la versione ufficiale degli eventi (basata sulla sentenza del processo Treblinka di Düsseldorf), le camere a gas del vecchio edificio misuravano 4 x 4 metri, mentre quelle del nuovo edificio 4 x 8 metri. Le dimensioni delle prime camere a gas – che, come menzionato, erano evidentemente tre, non dieci – potrebbero forse corrispondere a quelle della cella carceraria di Höss, ma ciò è ovviamente impossibile nel caso di quelle nuove (le quali, secondo Arad, potevano contenere 380 vittime ciascuna, cioè quasi il doppio del numero stimato da Höss).

Höss asserì che «non c'erano spioncini» nelle porte delle camere a gas di Treblinka, tuttavia secondo la storiografia olocaustica ogni porta «conteneva una finestrella di vetro attraverso la quale le SS e gli Ucraini guardavano per vedere ciò che accadeva e verificare se le vittime erano già morte»2973.

 

Click...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Click...

Nell'intervista di Goldensohn e nelle sue memorie, Höss dichiarò che le vittime delle camere a gas al tempo della sua visita erano bruciate all'aperto in fosse o su «telai fatti di rotaie». La storiografia corrente fa risalire l'inizio delle cremazioni a Treblinka al marzo 1943, mentre la prima data precedente menzionata da un testimone di Treblinka (Glazar) è il novembre 1942. Perciò la descrizione di Höss è inconciliabile con la datazione della sua visita tra il luglio e il settembre 1942.

Nell'interrogatorio preprocessuale Höss affermò che le vittime dovevano spogliarsi prima di essere spinte nelle camere a gas, ma nelle sue memorie si dice che vi entravano ancora vestite (cosa che nessun altro testimone di Treblinka ha mai detto).

Nel suo interrogatorio preprocessuale e anche nelle sue memorie Höss dichiarò che l'edificio che conteneva le camere a gas a Treblinka era situato «immediatamente accanto ai binari ferroviari», sicché le vittime potevano essere «scaricate direttamente nella camera». Tutte le altre fonti dicono che l'edificio delle camere a gas era situato almeno 100 metri a est dei binari ferroviari.

Una caratteristica comune dei racconti di Höss è la descrizione di Treblinka come una fabbrica della morte per nulla efficiente, mentre Auschwitz con i suoi crematori e le presunte camere a gas a Zyklon B è presentato come un considerevole perfezionamento del sistema di uccisione in massa presuntamente adottato nei campi Reinhardt. La versione corrente degli eventi sostiene tuttavia che a Treblinka, in poco più di un anno, furono uccisi più di 800.000 Ebrei – l'ampia maggioranza dei quali nell'arco di meno di un semestre – mentre ad Auschwitz circa 800.000-900.000 Ebrei, si dice, furono gasati nel periodo dall'estate del 1942 all'ottobre del 1944. Ciò naturalmente rende Treblinka il “campo di sterminio” di gran lunga più efficiente. La descrizione di Höss, tuttavia, è facilmente spiegabile nella prospettiva delle cifre propagandistiche delle vittime ampiamente esagerate da lui ascritte ad Auschwitz, cosa che a sua volta serve a dimostrare che le dichiarazioni di Höss su Treblinka sono influenzate dalla propaganda di atrocità sovietico-alleata.

2972 Cfr. C. Mattogno, J. Graf, Treblinka. Extermination Camp or Transit Camp?, op. cit., pp. 275-276.
2973 Y. Arad, Belzec, Sobibor, Treblinka, op. cit., p. 120.

Una persona normale può davvero archiviare le incongruenze delle dichiarazioni di Höss elencate sopra come «anomalie minori» o «non-sequitur logico» o, per quanto riguarda il tema in discussione, asserire in buona fede che io non ho «alcuna base per desumere menzogne piuttosto che errori » in questo caso? E queste incongruenze aiutano a mostrare la «coerenza con autenticita e verita» delle dichiarazioni testimoniali oppure, di fatto, giustificano la mia citazione di Butz che « ci sono soltanto i tipi di contraddizioni che ci si aspetterebbe emergere da un cumulo di menzogne »?

Lascio la decisione ai lettori. (...)

Fonte: MATTOGNO, KUES, GRAF ∙ I “campi di sterminio” dell' “Azione Reinhardt”, pagg. 801-2-3 dell'edizione cartacea, Marzo 2014. Disponibile anche in formato PDF su questo sito.

 


Additional information about this document
Property Value
Author(s): Olodogma
Title:
Sources:
n/a
Contributions:
n/a
Published: 2014-06-06
First posted on CODOH: May 28, 2018, 11:02 a.m.
Last revision:
n/a
Comments:
n/a
Appears In:
Mirrors:
Download:
n/a