Settant'anni di menzogne. La giustizia verniciata di rosso nasce con l'attentato di via Rasella
Fonte: Libero, quotidiano, del 02.10.2013
di PIERANGELO MAURIZIO
Quando è cominciato il connubio tra potere rosso e potere giudiziario?Se si dovesse indicare una data, quando lo Stato «nato dalla Resistenza» non era ancora nato. A partire dai fatti o dai misfatti di via Rasella, l'attentato compiuto dai gruppi armati (Gap) del Pci il 23 marzo 1944 a Roma Qui non c'entrano le «toghe rosse». Ma c'entra una magistratura tenuta sotto schiaffo perché compromessa con il fascismo e che si guardò bene dal mettere il naso negli affari del Pci; da qui comincia il potere di interdizione da parte del partito e l'uso della giustizia come arma politica Da 70 anni si impedisce di accertare la verità dei fatti: «azione di guerra» e basta. Ed è questo il nostro vero Muro, mai abbattuto e sorretto da bugie, sviste, errori, dal conformismo e dalla vigliaccheria dei ceti intellettuali. A via Rasella l'attentato del Pci non provocò la morte di un solo feroce nazista: le vittime del battaglione di polizia Bozen erano tutti altoatesini, in prevalenza riservisti tra i 30 e i 40 anni. Nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine, combinazione, tra i 335 trucidati fu sterminata la Resistenza romana non comunista o apertamente anti-comunista. Stop. Una vicenda dai contorni agghiaccianti che ha segnato il predominio del Pci nella sinistra e l'egemonia culturale sul Paese. Ma con questo non si vuole fare i conti. I depistaggi cominciano presto. Lo stesso Tribunale militare che nel '48 condannò Kappler, il «boia della Ardeatine» (in realtà condannato non tanto per la rappresaglia quanto per un «eccesso di zelo»), fu indotto in un grave errore. In una riga e mezza i giudici accennano alla presenza in via Rasella del cadavere di un bambino, certamente ucciso dalla bomba, e di un altro, per il quale «in mancanza di un accertamento medico legale... è rimasto incerto se la morte abbia avuto luogo a seguito della bomba o della sparatoria successiva». Invece quei poveri resti erano stati subito identificati e tutti e due morti «per scoppio di bomba». Uno era Piero Zucche-retti, di 13 anni, falciato dalla bomba dei Gap e la cui morte è stata nascosta per oltre mezzo secolo. L'altro Antonio Chiaretti, capo partigiano di Bandiera Rossa, la formazione che il Pci vedeva come il principale nemico nella logica stalinista dell'eliminazione degli eretici e dei rivali. E qui le cose si complicano: che ci faceva Chiaretti a via Ra-sella e perché è stato dimenticato? Cancellato come gli altri trucidati alle Ardeatine, appartenenti oltre che a Bandiera Rossa, al Fronte militare clandestino del colonnello Montezemolo e al Partito d'Azione? Finora, nessuna risposta. Così ho ripubblicato, anche questa volta autoprodotta, una nuova edizione del mio libretto Via Rasella, 50 anni di menzogne, che nel frattempo sono diventati 70 (e difatti il titolo è Via Rasella, 70 annidi menzogne: per ora si può ordinare solo online sul sito www.pierangelomaurizio.com). Non una delle dieci domande che ponevo nel '96 ha avuto risposta Devo ringraziare il grande Piero Buscaroli e Luca Casciani che a Roma su Radio Ti Ricordi continua a leggere pagine del libro. Nel luglio scorso Pippo Baudo per aver equiparato Via Rasella a un'azione terroristica è stato crocefisso dall'Anpi; Francesco Storace - l'unico ad aver prestato attenzione - è stato gratificato del titolo di «ignorante» e «sciacallo» da Barbieri di Rifondazione comunista Tra le carte di Donato Carretta, l'ex direttore di Regina Coeli, ho trovato la relazione che aveva scritto per il Comando militare del Partito socialista e che non fece in tempo a consegnare perché fu linciato dalla folla. In quelle due pagine definiva l'attentato «un atto terroristico», compiuto «per un fatale equivoco» da uno dei due Gap comunisti presenti. Il che aggiunge, ai veri motivi dell'impresa, lo scontro interno al Pci. Per finire con la curiosa fretta con cui - con tanto di sentenza della Cassazione, nel 2007 non nel '47 - in una causa contro 11 Giornale è stata dichiarata falsa la foto del busto di Piero Zuccheretti tranciato dalla bomba dei Gap, rispuntata dal buio della rimozione e della cattiva coscienza Ma quella foto è tutt'altro che falsa. Ecco perché via Ra-sella è il nostro Muro. Della vergogna. pierange lo. [email protected] ***
Fonte:http://80.241.231.25/ucei/Viewer.aspx?ID=2013100225683842
http://www.pierangelomaurizio.com/index.php
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Author(s): | Olodogma |
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Published: | 2013-10-04 |
First posted on CODOH: | Nov. 16, 2017, 2:38 p.m. |
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