2- ‘Innata Societas’ o ‘Simulata Societas’?di Alberto B. Mariantoni

Published: 2013-05-03

Sezione II ^

In "Blue" le note

PARTE TERZA: Giudaismo: un’idea unica rappresentata al plurale pag. 37

- Un solo Giudaismo? pag. 37

- Correnti e tendenze del Giudaismo attuale pag. 38

- Atre correnti ed altre tendenze pag. 41

- Ancora correnti e tendenze pag. 44

- Ed ancora correnti e tendenze pag. 46

PARTE QUARTA: Vediamo chi sono i “discendenti”… di Abramo! pag. 49

- Da dove provengono gli “Ebrei” pag. 49

- Una miriade di etnie e di culture pag. 52

- Una “Babilonia” linguistica pag. 59

CONCLUSIONE pag. 66

BIBLIOGRAFIA pag. 70

 

Pag 37

PARTE TERZA:

Giudaismo: un’idea unica rappresentata al plurale

Un solo Giudaismo?

Come sappiamo, il Giudaismo tende ufficialmente a caratterizzarsi o a contraddistinguersi per il suo ‘monoteismo di base’. L’evidenza di quella sua particolare tendenza, la troviamo letteralmente riassunta nella ‘preghiera per eccellenza’ che è solitamente declamata dall’insieme di coloro che si identificano o si riconoscono in una qualsiasi delle infinite interpretazioni del Giudaismo religioso. Sto parlando, ovviamente, della tradizionale recita298 del celebre Shema Yisrael299: "Ascolta Israele: l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno”300; oppure (a seconda delle traduzioni/ interpretazioni…), "Ascolta Israele: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno". Analizzato dal suo esterno, quell’esplicito ed unanime credo – per sua natura –dovrebbe praticamente rendere impossibile – o, quanto meno, largamente improbabile… – un qualsiasi frazionamento ideologico e/o contrasto/dissenso dottrinale tra i membri del Qahal ideale del Giudaismo. Invece, a causa della peculiarità umana (non dimentichiamo, infatti, che ogni essere è, e resta, unico301, originale302 ed irripetibile303, e per giunta… con opinioni e/o condotte e/o reazioni sostanzialmente singolari ed esclusive!), è proprio a partire da quell’atto di fede, soggettivo e dogmaticamente ritenuto comune, che hanno tendenza ad insorgere ed a svilupparsi le diverse e variegate letture” o interpretazioni dei numerosi testi del medesimo filone religioso-culturalestorico. Per convincersene, è sufficiente fare volontariamente astrazione dal ‘monoteismo’ di base di questa tradizione, per accorgersi che non è affatto sbalorditivo, né contraddittorio, che all’interno del medesimo Giudaismo, possano essere contemporaneamente accertati, palesati o ravvisati (oppure, fatti emergere e risaltare) – sia singolarmente che in soggettive e variabili sequenze teoretiche e/o 298 In lingua ebraica: Qeriat Shema‘. 299 Per esteso: “Shema Yisrael (o Jisrael) YHWH elohenu YHWH ehad”; per rispettare l’interdizione di pronunciare il nome del loro Dio (YHWH), gli affiliati a questa tradizione leggono o recitano la medesima preghiera: “Shema Yisrael (o Jisrael) Adoshem elohenu Adoshem echad”; oppure, “Shema, Israel, Adonai elohenu, Adonai echad” (Deuteronomio 6, 4); vedere ugualmente: Deuteronomio 6, 5-9; 11, 13-21; Numeri 15, 37-41; ecc. 300 Deuteronomio 6, 4. 301 Per natura, ogni uomo non ha e non può avere uguali. Dunque, ogni uomo è unico. 302 Come dicevano i Latini: quot capita, tot census (ogni mente, un punto di vista). Oppure – come viene esplicitamente fatto notare, sia da P. Terentius Afer (Phormio 454) che da Cicerone (De finibus 1, 15; De oratore 2, 140) – quot homines, tot sententiae (tanti uomini, altrettante opinioni). Dunque, ogni uomo è originale. 303 Nessuna madre al mondo è riuscita, fino ad oggi, a partorire due volte lo stesso figlio. Dunque, ogni uomo è naturalmente irripetibile. 38 empiriche – una serie impressionante e sorprendente di molteplici, differenziati e contrastanti “Giudaismi”. Dei “Giudaismi”, per giunta, che sono “complementari”, soltanto in apparenza, in quanto – nella realtà di tutti giorni – tendono, quasi sempre,ad opporsi ed a fronteggiarsi ideologicamente/teologicamente (ed in molti casi,praticamente…), in maniera piuttosto intransigente e intollerante. In questa sede, eviterò di elencare gli innumerevoli Giudaismi(al plurale) che sono riuscito a recensire (un elenco di all’incirca 40 pagine…, nel contesto di un’altra mia ricerca) e mi limiterò, pertanto, ad enumerare esclusivamente le principali ‘correnti di pensiero’ e/o ‘tendenze di interpretazione’ che da quei “Giudaismi” tendono a prendere ispirazione ed impulso.

Correnti e tendenze del Giudaismo attuale

Tra le infinite ‘correnti’ e ‘tendenze’ del Giudaismo attuale – che possiamo senz’altro considerare, complessivamente parallele, più o meno equipollenti304 e, quasi sempre, antagoniste ed inconciliabili305 – figurano (per riassumere): la corrente/interpretazione che si auto-definisce ‘Classica’ o ‘Ortodossa’306; quella degli ‘Ortodossi Moderni’307; quella degli ‘Ultra-Ortodossi’308 o Haredi309 o Haredim310 (questi ultimi tendendo endogenamente a distinguersi311 in: Chassidim/Hassidim312, Haredim Litvish o Litvaks313, Haredim Sefarditi314 o Sephardim o Mizrahim315 e Mitnagdim316 o Mitnagddim; gli Hassidim, a loro volta, 304 Viste dall’esterno, naturalmente, e considerate dal punto di vista del prestigio che riscuotono tra i componenti delle specifiche “Comunità ideologiche” che si riconoscono in una qualunque delle differenti tradizioni del Giudaismo religioso, e/o culturale e/o storico. 305 Non dimentichiamo, infatti, che ogni corrente/interpretazione, indipendentemente da tutte le altre, si auto-considera,esclusiva portatrice della “verità” assoluta ed indiscutibile! 306 Il ‘Giudaismo ortodosso’, è semplicemente una fazione della medesima tradizione religiosa-culturale-storica che si riconosce simultaneamente nel ‘Giudaismo rabbinico’ e nel ‘Talmud di Babilonia’ o ‘Bavli’. Vedere siti: http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Orthodox+Judaism - http://www.ou.org/ - http://www.ou.org/orthodoxunion/whoswho.htm - Va segnalato che, in Israele, l’utilizzazione della parola ‘Ortodosso’ (Ortodoxi) non è ben vista, né accettata, né gradita. E’ consuetudine, infatti, sostituirgli il termine ebraico ‘Dati’ (credente, religioso, fedele) che identifica, allo stesso tempo, chiunque tenda a riconoscersi nelle idee ‘sioniste-religiose’ o ‘nazional-religiose’ ed i membri delle diverse Congregazioni/Confraternite politico-religiose dei cosiddetti ‘Haredi-nazionalisti’ o ‘Haredim-Leumim’ (il cui acrostico ufficiale, è ‘HARDAL’ che in lingua ebraica, significa ‘senape’). 307 Vedere sito : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Haredi+Judaism 308 Vedere sito : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Haredi+Judaism 309 Letteralmente: ‘Coloro che tremano davanti a Dio’. 310 Quelli, in generale, con le barbe lunghe, i cappelli ed i cappotti neri, i boccoli che discendono dalle tempie, i filacteros,ecc. 311 Sulle divisioni interne, vedere : http://fr.wikipedia.org/wiki/Haredim#Divisions_entre_mitnagddim_et_hassidim 312 Dall’ebraico : hassid o khasid = “pio”. Si tratta di un Movimento socio-religioso popolare (in italiano: Chassidismo) d’ispirazione mistica e pietista. Questo movimento (che non possiede nessuna continuità, né con gli oppositori giudei di Antioco Epifane che - nel -IIº secolo - formarono il primo nucleo della rivolta dei Maccabei, né con l’omonima famiglia di pensiero animata nel XIIº secolo, in Germania, da Samuel ben Kalonymos, suo figlio Giuda l’Hassid, ed Eleazar di Worms), fu fondato in Polonia, dopo il 1750, da Israel Bà’al Shem Tob o Tov. Per saperne di più sui Chassidim/Hassidim, vedere: Milton Aron, Ideas and Ideals of the Hassidim, The Citadel Press, New York, 1969; Yoram Jacobson, La pensée hassidique, traduction de l'original hébreu: Toratah shel ha-hasidout (Université de Tel-Aviv, 1985) Cerf, Paris, 1989 ; Julien Bauer, Les Juifs hassidiques, coll. Que sais-je?, P.U.F., Paris, 1994; Giovanni Zenone, Il Chassidismo - Filosofia ebraica, Cavinato Editore, Brescia, 2005.Oppure, consultare il sito internet: http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Hasidic+Judaism 313 Ashkenaziti o Ashkenazim Lituani, non Chassidim/Hassidim. 314 Dagli anni ’90, è il gruppo Haredim più importante e più influente in Israele. 315 Da non confondersi con gli aderenti all’omonimo partito politico israeliano. 39 tendendo ugualmente a discernersi ed a diversificarsi317 in: Hassidim Habad318 e/o Hassidim di Lubavitch319; Hassidim di Gur o Ger; Hassidim di Bobov; Hassidim di Alexander; Hassidim di Satmar o anti-sionisti320; Hassidim di Damshinov; ecc.)321;quella dei Massortim322 (tradizionalisti ‘Orientali’ o Mitzrahi323 o Edot ha-Mizrah);quella dei Maskilim324 (‘illuministi/illuminati’) o dell’Haskala; quella del Ba’al Teshuvah (o dei “penitenti”); quella dei ‘Conservatori’325 (o Giudaismo Masorti326 o Massorti); quella dei ‘Riformisti’327 e/o dei ‘Liberali’328 e/o dei ‘Progressisti’329;quella ‘Umanista’330; quella del ‘Rinnovamento’331 e quella dei ‘Ricostruzionisti’332 (o Giudaismo agnostico)333; quella degli Hilonim334 (cioè, i non osservanti, i secolari 316 Oppure : Mitnagaim o Misnagdim. Letteralmente : "oppositori" (dall’ebraico, Mitnagghed “oppositore”). Si tratta di Ortodossi "tradizionalisti/razionalisti" che si oppongono ai Mistici ed agli Hassidim/Chassidim. Per saperne di più, vedere sito internet: http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/Judaism/hasidim_&_mitnagdim.html 317 Sul loro frazionamento interno, vedere: http://fr.wikipedia.org /wiki/Haredim#Divisions_entre_hassidim 318 Habad o Chabad è un acronimo in lingua ebraica (hochma-bina-da'as) che significa letteralmente ‘saggezzacomprensione-sapere’. Questa Confraternita è stata fondata nel XVIII secolo, in Lituania (attualmente, Bielorussia o Belarus) dal Rabbino Shneur ben Baroukh Zalman di Liadi o Schneer Zalman de Liadi (1745-1812) chiamato ugualmente Baal HaTanya o Alter Rebbe (‘Vecchio Maestro’, in Yiddish). Gli altri Leader di questa Setta (che hanno tutti adottato il medesimo nome di ‘figli di Shneur o Schneer = Schneersohn o Schneerson) sono stati, nel tampo: Dovber Schneersohn (1773-1827); Menachem Mendel Schneersohn (1789-1866); Shmuel Schneersohn (1834-1882); Sholom Dovber Schneersohn (1860-1920); Joseph Isaac Schneersohn (1880-1950); Menachem Mendel Schneerson (1902-1994). Quest’ultimo, prima di morire, non avendo designato un suo successore, è tutt’ora considerato il Capo di questa Confraternita, ed i suoi fedeli ne attendono convintamente il ritorno. 319 L’appellativo Lubavitch (in lingua russa: ‘la città dell’amore fraterno’) è semplicemente il nome del villaggio lituano (attualmente, in Bielorussia o Belarus) dove nacque questa Confraternita e presso il quale ebbe, per all’incirca un secolo, il suo quartier generale. Per altre informazioni, vedere : http://www.chabad.org/ - http://www.lubavitch.fi/ - http://www.lubavitch.fi/global/about/article.asp?AID=36226 320 Per gli “Ultra-Ortodossi anti-sionisti”, vedere: Emmanuel Lévyne, Judaïsme contre Sionisme, Cujas, Paris, 1969;Yakov M. Rabkin, Au nom de la Torah. Une histoire de l'opposition juive au sionisme, les Presses de l'Université Laval, Sainte-Foy, Québec, 2004. 321 Per la parte riguardante il ‘Fondamentalismo ebraico’, vedere: Klaus Kienzler, Fondamentalismi religiosi:Cristianesimo; Ebraismo; Islam; traduzione di Elisa Freschi, Carocci, Roma, 2003. 322 Da non confondere con i membri dell’omonimo Movimento politico-religioso israeliano. 323 Gli affiliati al Giudaismo di origine ‘orientale’ (Mediterraneo, Vicino-Oriente e Asia Centrale). 324 Letteralmente: “I fautori del chiarimento”. 325 Vedere siti: http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Conservative+Judaism - http://www.shamash.org/lists/scjfaq/ HTML/faq/02-03.html - http://www.uscj.org/index1.html 326 Da non confondere con i Massoreti del IIº/IXº secolo, a Tiberiade, in Palestina. Il Giudaismo Masorti è una forma di Giudaismo che è stata fondata negli USA da Solomon Schechter, nel 1913, a partire dalla tendenza liberale-progressita apparsa in Germania (Zacharias Frankel) nel XIXº secolo. Questo genere di Giudaismo, negli USA viene definito Conservative (Masorti) Judaism (Giudaismo Conservatore): un Giudaismo, cioè, che vuole conservare le regole della halakhà, come la principale linea da seguire, nella vita dei suoi adepti. Per saperne di più, vedere: http://www.masorti.org.uk/whatsmas.htm - http://www.masorti.org/ - http://fr.wikipedia.org/wiki/Mouvement_Massorti 327 Vedere siti : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Reform+Judaism - http://www.rj.org/ Consultare ugualmente: David Philipson, The Reform Movement in Judaism, Macmillan Company, New York, 1931. 328 Vedere sito : http://www.liberaljudaism.org/ 329 Vedere siti : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Progressive+Judaism - http://wupj.org/home/index.html - http://www.reform.org.il/English/default.htm - http://www.upj.org.au/ 330 Originariamente denominata Birmingham Temple (o prima Congregazione Umanistica Giudaica - the first Humanistic Jewish Congregation), questa corrente/tendenza è stata fondata dal Rabbino statunitense Sherwin T. Wine, nel 1963, a Farmington Hills (un sobborgo di Detroit), nel Michigan (USA). Per saperne di più, vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Sherwin_Wine - http://www.shj.org/ - http://www.iishj.org/ 331 Vedere sito : http://www.aleph.org/ 332 Vedere siti : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Reconstructionist+Judaism - http://www.jrf.org/ - http://www.jrf.org/ - http://www.adatshalom.net/ 333 Questa ‘corrente’/’tendenza’ rigetta l’idea che gli affiliati al Giudaismo siano “eletti da Dio” e rifiuta di credere ad ogni genere di “miracolo”. 334 Coloro i quali, pur definendosi Israeliani ed Israeliti, tendono a prendere le loro distanze, nella vita di tutti i giorni, dalle credenze e/o dalle pratiche religiose tradizionali. In definitiva, è una ‘corrente di pensiero’ che è comune ad una larga parte degli attuali abitanti di Israele. 40 o i “profani”); senza escludere o eccettuare, ovviamente, la corrente/interpretazione dei ‘Sionisti religiosi’ del B’nei Akiva335 (rappresentata da Haim Druckman336); quella dei Midrashim337; quella degli ‘Ultra Sionisti’ del Bead Artzeinu338 (“For Motherland”339); quella singolarmente e/o collettivamente espressa dai numerosi e variegati partiti politico-religiosi che sono rappresentati nel Parlamento israeliano (Mafdal340; Agoudat Israël341; Degel HaTorah342; Erza343; Shas344; Gush Emunin345, ecc.)346; quella manifestata dal partito neo-conservatore o d’estrema-destra Yisrael Beiteinu o Beytenu347; quella proclamata dagli ‘xenofobi anti-palestinesi’348 e/o ‘antiarabi’ del Kach349 (che vuol dire: “Così” o “In questo modo”) e/o del Kahane Shai350 335 Il nome di un vasto movimento religioso giovanile israeliano. 336 Un ex deputato della Knesset (Parlamento israeliano) che dirige questo movimento. 337 I cosiddetti “interpreti delle scritture” che guidano il fedele, sia verso i “modelli classici della pratica religiosa” (halakhà), sia al di fuori di questi ultimi (haggada). 338 Un movimento politico-religioso internazionale – diretto dal Rabbino russo Abraham o Avrom Shmulevitch – che preconizza la distruzione delle moschee della spianata a Gerusalemme per “ricostruire il Tempio giudaico” e “ristabilire l’alleanza con Yahvè”, nonché per permettere ad Israele di realizzare un Impero, dal Nilo all’Eufrate. Per maggiori informazioni, vedere : http://www.zarodinu.org/main_eng.htm - http://www.voltairenet.org/article17074.html 339 La ‘Patria’, non comme “terra dei padri”, ma comme “terra delle madri”… o ‘Matria’. 340 Denominato ugualmente “Partito Nazionale Religioso” (Miflagà datìt leumìt) è stato fondato nel 1956 ed è risultato dalla fusione di due precedenti partiti religiosi: Mizrahi (fondato nel 1902) e Hapoel Ha'mizrahi (fondato nel 1921). Preconizza più di religione negli “affari” politici e di Stato. 341 Letteralmente: la “Comunità d’Israele”. Questo partito - fondato in Germania nel 1911-1912; legato ad alcune correnti religiose “ortodosse” e guidato informalmente da una decina di grandi Rabbini direttori di Yeshivot (il “Consiglio dei Saggi della Torà”) - riconosce come legge soltanto la Torà e preconizza l’espansione degli attuali territori israeliani, fino a coincidere con le presupposte e storicamente mai accertate frontiere del biblico Regno di Salomone. Per altre informazioni, vedere: http://fr.wikipedia.org/wiki/Agoudat_Israël 342 Fondato, nel 1988, da alcuni dissidenti dell’Agoudat Israël (in questo caso, Askenaziti ortodossi haredim mitnagddim, dunque, non Hassidim), questo partito religioso – prendendo a “testimone” i testi biblici– preconizza le medesime espansioni territoriali del precedente. Vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Degel_HaTorah 343 Denominato ugualmente International Jewish Youth Movement ed ardentemente sostenuto dalla corrente religiosa degli Haratims (“Quelli che temono Dio”), questo partito preconizza una maggiore dose di religiosità, sia nella società civile che nel contesto dello Stato israeliano. 344 Fondato nel 1984 (come scissione sefardita dell’Agoudat Israël) ed ugualmente conosciuto con il nome di “Associazione Sefardita dei Guardiani della Torà”, questo partito preconizza la colonizzazione integrale della Palestina ed il trasferimento delle popolazioni palestinesi, presso i paesi arabi confinanti. 345 Letteralmente: “Blocco della Fede”. Più che un vero e proprio partito politico, il Gush Emunim è un Movimento ideologico-politico che si inspira agli insegnamenti sionisti-religiosi del Rabbino askhenazita di origine lettone Yitzchak HaCohen Kook o HaRav Avraham Yitzchak HaCohen Kook (1865–1935 - conosciuto ugualmente con l’acronimo HaRaAYaH, oppure HaRav), del figlio di quest’ultimo, Zvi Yehudah Kook (1891-1982) e della loro Scuola talmudica di Gerusalemme (laYeshiva Merkaz Harav, fondata nel 1924 e tuttora operante). Questo movimento – fondato nel 1974 e parlamentarmente classificato all’estrema-destra – preconizza ugualmente una colonizzazione generalizzata dei territori occupati da Israele nel 1967, nonché l’espulsione delle popolazioni autoctone palestinesi, verso i Paesi arabi. 346 Sul Giudaismo integralista in generale, vedere: Emmanuel Haymann, Au coeur de l'intégrisme juif, Albin Michel, Paris, 1996. 347 Letteralmente: ‘Israel, Our Home’ o ‘Israele, la Nostra Casa’ (http://beytenu.org./main.html). Questo partito – fondato nel 1999 da Avigdor Lieberman, originario (1958-1978) della Moldova (nell’allora URSS) ed attuale Portavoce dello Yisrael Beiteinu o Beytenu, nonché ex Ministro delle Infrastrutture (2002), ex Ministro dei Trasporti (2004) ed ex-vice-Primo Ministro e Ministro degli Affari Strategici (dal 30 Ottobre 2006 al 16 Gennaio 2008) del Governo di Ehud Olmert; dal 31 Marzo del 2009,Ministro degli Esteri del Governo di Benyamin Netanyahou (detto “Bibi”), leader del Likoud – preconizza una linea dura nei confronti degli Arabi Israeliani e dei Palestinesi dei Territori occupati, in quanto considera che questi ultimi non accetteranno mai il diritto di Israele di conservare uno Stato ebraico nel Vicino-Oriente. Preconizza altresì l’obbligatorietà del Servizio militare (Tsahal) o del Servizio nazionale (Sherut Leumi) per tutti i cittadini israeliani; mentre chi dovesse rifiutare di servire il Paese (ad esempio, gli ortodossi religiosi) dovrebbe essere costretto a pagare una tassa, per potere ottenere l’esonerazione. Per saperne di più, vedere: http://beytenu.org./122/1600/article.html 348 Come precisato dai suoi leader: “Per restaurare il ‘Grande Israele biblico’ purificato dalla presenza di estranei…”. 349 Un “partito” fondato, nei primi anni ’70, dal Rabbino statunitense Meir Kahane (1931-1990 - assassinato il 5 Novembre 1990, dall’immigrato musulmano egiziano El-Sayyid El-Nosair – un personaggio che, prima di trasferirsi in Israele,nel 1971, era stato all’origine, negli USA, della Jewish Defense League o “Lega di Difesa Giudaica”, con sede a New York) e che, nel 1973, aveva ottenuto più di 13.000 voti e, nel 1984, all’incirca 26.000 suffragi. Questo “movimento” è tuttora politicamente attivo (in certi casi, con il nome di Kahane Chai o “Kahane vive”; in altre, con denominazioni segrete), nonostante il suo scioglimento ufficiale decretato, il 13 Marzo 1994, dall’allora Premier israeliano Yitzhak Rabin, a seguito della strage (29 Palestinesi uccisi a sangue freddo, il 24 Febbraio 1994, all’interno della Moschea di Hebron o “Tomba dei Patriarchi”) perpetrata da un dirigente del Kach, il medico israeliano Baruch Goldstein. Interdizione che più tardi, il 4 Novembre 1995, costò addirittura la vita al Primo ministro Yitzhak Rabin, per mano di un altro aderente al Kach, Yigal Amir. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.movisol.org/terror.htm 350 Un “movimento” fondato dal figlio del Rabbino Meir Kahane, Binyamin (ucciso a sua volta, con la moglie, nel Dicembre del 1994, da un Palestinese), alla morte del padre (1990). Questo “gruppo”, nonostante le interdizioni ufficiali,continua segretamente ad operare, in Israele, negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna. Per saperne di più, vedere: http://www.wema.com/art.asp?id=377 41 (“Kahane vive”); quella asserita e divulgata dai fanatici del Libro di Ester351 e/o della Festa del Purim352 e/o della continuazione della lotta oltranza, contro i discendenti (veri o presunti) di Amalek353, ecc.

Altre correnti e tendenze

Nell’intricato e differenziato labirinto di correnti e tendenze del Giudaismo moderno non possono non essere evocate altre specifiche predisposizioni o propensioni. In particolare, quella dei partigiani dell’ex dissidente sovietico ed uomo politico israeliano Nathan Sharansky354 (alias Anatoly Borisovich Shcharansky); quella del  351 Chiamato pure Meguilat Esther (o “rotolo di pergamena di Ester”) è uno dei libri della Bibbia ebraica (o TaNaKh) che è ugualmente presente (con 8 pagine) all’interno del cosiddetto ‘Antico Testamento’ dei Cristiani. Per maggiori informazioni,vedere: http://fr.wikipedia.org/wiki/Meguilah - http://fr.wikipedia.org/wiki/Livre_d%27Esther 352 Purim, viene dall’ebraico Pur che significa “la sorte” e, per estensione, “la trama” che Haman (secondo il Libro di Esther – 10, 24 – il figlio di Hammedatha e discendente di Agag, il re amalekita sconfitto da Saul), il Vizir del re persiano Assuero o A'hashverosh (spesso arbitrariamente identificato con Serse Iº), avrebbe ordito contro i Giudei che, in quell’epoca, vivevano in esilio in Persia. “Trama” che i Giudei – con l’aiuto di YHWH, di Ester e di Mardoccheo, nonché con l’avallo politico del re Assuero – sarebbero riusciti a sventare, scatenando la loro vendetta preventiva nei confronti di coloro che li avevano in odio ed avrebbero voluto ucciderli. Il Libro di Ester (9, 6-10), in proposito, precisa che i Giudei, il tredicesimo giorno del mese d’Adar, “alla residenza reale di Susa, uccisero e sterminarono cinquecento uomini, e misero a morte Parshandatha, Dalfon,Aspatha, Poratha, Adalia, Aridatha, Parmashta, Arisai, Aridai, e Vaizatha, i dieci figliuoli di Hammedatha”; (Ester 9, 14) “i dieci figliuoli di Haman furono appiccati”; (Ester 9, 15) “il quattordicesimo giorno del mese d’Adar, uccisero a Susa trecento uomini”. Alla fine (Ester, 9,16), “uccisero settantacinquemila di quelli che li avevano in odio, ma non si diedero al saccheggio” (sic!). (Ester 9, 18) “Il quindicesimo giorno si riposarono, e ne fecero un giorno di conviti e di gioia”… La Festa del Purim – che commemora quell’avvenimento (mai storicamente accertato) – è celebrata, in gran pompa, ogni anno, dagli affiliati al Giudaismo, il 13/14 del mese di Adar. Per avere un’idea del significato e del senso di questa Festa nell’immaginario individuale e collettivo di certi fanatici del Purim e della lotta ad oltranza contro i passati, presenti o futuri (veri o presunti) discendenti di Amalek, vedere: Elliott Horowitz, Reckless Rites: Purim and the Legacy of Jewish Violence (Riti Imprudenti: Purim e l’Eredità della Violenza Giudaica), Princeton University Press, Princeton, 2006. 353 Il mitico e mai accertato figlio di Elifaz e nipote di Esaù (Genesi 36, 12). Da cui, secondo la Bibbia, la tribù degli Amalekiti: una tribù di origine incerta che, all’epoca dell’Esodo, avrebbe nomadizzato nel desero del Neguev e sbarrato il cammino agli “Ebrei” che fuggivano l’Egitto. Quella tribù – sempre secondo la Bibbia – sarebbe stata successivamente sconfitta,sia dall’esercito di Saul che da quello di David. E’ naturale, dunque, che ancora oggi, per gli affiliati al Giudaismo, i veri o presunti discendenti di Amalek – identificati, di volta in volta, con il Vizir Haman, con i Seleucidi, i Romani, i Cristiani, i Bizantini, i Musulmani, gli Armeni, i Nazional-Socialisti tedeschi, i Palestinesi, gli Arabi tout-court, gli Hezbollah libanesi, gli Iraniani di Ahmadinejad, ecc. – continuino sistematicamente a rappresentare i loro peggiori nemici. E per i fanatici del Libro di Esther o della Festa del Purim, i nemici irriducibili che, per la salvezza di Israele, dovranno, prima o poi, essere “passati al fil di spada”. 354 Un ex dissidente dell’ex URSS, ex difensore dei “Diritti dell’Uomo”, ex internato del Gulag sovietico e, successivamente – dopo essere stato fisicamente “barattato” da Mosca, nel 1986, sul ponte di Glienicke, a Berlino, contro due spie sovietiche (Hana e Karl Koecher) detenute negli USA ed essere immigrato in Israele – ex Presidente del “Forum Sionista” (1988), ex fondatore e Presidente del “Partito degli immigrati dall’Unione sovietica” (Israel Ba-Aliya – 1995), ex Ministro dell’Industria e Commercio (1996-1999), ex Ministro degli Interni (1999-2000), ex vice-Ministro dell’Abitato (Housing and Construction) – 2000-2001), ex Ministro senza portafoglio (2003-2005), Guru di George W. Bush jr. (cioè, “ispiratore” della politica estera del Presidente statunitense, con il libro, The Case for Democracy. The Power of Freedom to Overcome Tyranny & Terror, Public Affairs, New York, 2004 – vedere, in proposito : The Independent, Londra, 6 Febbraio 2005); considerato – dalla rivista Time-magazine (2005) – l’undicesimo tra le 100 persone più influenti del mondo nella categoria “scienziati e pensatori” (scientists and thinkers); decorato dagli USA della Medaglia d’Oro del Congresso (Congressional Gold Medal - 1986) e della Medaglia della Libertà (Presidential Medal of Freedom - 2006); direttore del Dipartimento di Studi Strategici del “Shalem Center Institute for International and Middle East Studies“ di Gerusalemme, diventato – attualmente –uno dei più intransigenti sostenitori (addirittura alla destra del Likud!) della “linea dura”, sia con i Palestinesi dei Territori occupati (Cisgiordania e Gaza) che con l’insieme degli Stati Arabi. 42 sefardita iracheno, ultra ortodosso ed anti-arabo Ovadia Yosef355 (alias Abdullah Yussef); quella dei rabbini del Concilio Talmudico di “Yesha”356; quella degli ‘anti- Sionisti’357 del Neturei Karta358 o Qarta (‘Protettori’ o ‘Guardiani della città’) e/o degli Hassidim di Satmar359 e/o dei Jews Against Zionism della True Torah360 e/o altri gruppi, quasi tutti aderenti alla Edah Haredit (l’Associazione di ‘coloro che temono Dio’)361; quella degli affiliati al Jews & Hasidic Gentiles – United to Save America (JAHG-USA)362; quella dei sostenitori dei ‘due Stati per due popoli’, rappresentata da Moishev Aryeh Friedman363 o Moishe Arye Friedman; quella divulgata dalla Rete Ebrei Contro l`Occupazione364; quella propagandata e difesa dai membri del Brit Tzedek V’Shalom (Jewish Alliance for Justice & Peace)365; quella esplicitata ed espressa dai propugnatori di uno ‘Stato unico e binazionale’ in Palestina che sono guidati dal giornalista e produttore di emissioni radiofoniche, Jeffrey Blankfort366; quella proclamata e pretesa dal rabbino Avrom Shmulevic367 del Movimento Bead  355 Leader spirituale del partito Shas (il terzo partito di Israele), massima autorità sefardita israeliana e ‘Maran Rabbi’ (il ‘nostro maestro rabbino’) per eccellenza: un “pio” personaggio che è notoriamente “favorevole all’annichilamento degli Arabi”…(BBC, 10 Aprile 2001). 356 Questa particolare ‘Assemblea religiosa’ rappresenta le Comunità dei Coloni israeliani che – sulla base del Diritto internazionale e di decine di Risoluzioni dell’ONU mai eseguite, né rispettate da Tel Aviv – sono illegalemente insediate all’interno dei territori palestinesi occupati (Cisgiodania e di Gerusalemme-Est). In poche parole, è la specifica ‘Assemblea rabbinica’ che – in concomitanta con la Guerra del Libano (Luglio-Agosto 2006) – ha sentenziato che “secondo la legge ebraica,in periodo di guerra non esistono ‘civili innocenti’ dalla parte del nemico” (per maggiori informazioni, vedere: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2413 - http://www.thepeoplesvoice.org/cgibin/blogs/voices.php/2006/08/04/p9861). 357 Yakov M. Rabkin, Au nom de la Torah - Une histoire de l'opposition juive au sionisme, les Presses de l'Université Laval, Sainte-Foy, Québec, 2004. 358 Una fazione del Giudaismo religioso ultra-ortodosso che – oltre ad essere anti-sionista e contro lo Stato d’Israele e la sua secolarizzazione – considera che la Palestina appartenga ai Palestinesi (vedere siti: http://www.nkusa.org - http://www.radio-kaleidoscope.net/neturei_karta.htm - http://www.ismfrance.org/news/article.php?id=1878&type=analyse&lesujet=Interviews - http://www.nkusa.org/ - http://palestine1967.site.voila.fr/vie/V.vie.Religion. netureikarta.htm - http://cosmos.ucc.ie/cs1064/jabowen/IPSC/php/authors.php?auid=3376 http://www.nkusa.org/activities/Statements/2005Oct28Iran.cfm - http://lexicorient.com/e.o/neturei_karta.htm - http://www.inminds.co.uk/qa-rabbi-weiss.html - - http://www.youtube.com/watch?v=fMybwpmAaM8 - 359 Gli Hassidim di Satmar (cioè, originari della città di Szatmárnémeti, in Transilvania ungherese – attualmente, la città di Satu Mare, in Romania), si riferiscono agli insegnamenti (anti-sionisti) dei Grandi Rabbini: Joel o Yoel Teitelbaum (1887-1979), primo Presidente della Edah Haredit (l’Associazione di “coloro che temono Dio”), e Mosè o Moshe Teitelbaum (1914-2006), il secondo Presidente. Sono attualmente guidati dai Rabbini Aaron Teitelbaum e Zalmen Leib Teitelbaum. Per maggiori precisioni, vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Satmar_%28Hasidic_dynasty%29 360 True Torah Jews (Giudei della Vera Torà), indirizzo: 183 Wilson St., PMB 162, Brooklyn, NY 11211, USA. Per saperne di più, vedere: http://www.jewsagainstzionism.com/rabbi_quotes/index.cfm 361 Per saperne di più, vedere: http://fr.wikipedia.org/wiki/Edah_Haredit 362 http://www.noahide.com/ - http://www.noahide.com/rebbe.htm - http://www.noahide.com/xtianity.htm 363 Rabbino capo di una piccola ‘Comunità ultraortodossa’ a Vienna, in Austria. Quest’ultimo considera che l’attuale Stato di Israele stia praticando una politica di genocidio nei confronti dei Palestinesi. http://fuoridalghetto.blogosfere.it/2006/09/chi_sono_gli_ebrei_ortodossi_antisionisti.html#more Nel mese di Marzo 2007, è stato violentemente picchiato, ad Auschwitz, da un gruppo di Sionisti che gli rimproveravano di avere partecipato al Convegno di Teheran, sul revisionismo. Per saperne di più, vedere: http://kelebek.splinder.com/1173790193#11335811 364 http://www.rete-eco.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/ 365 Per maggiori informazioni, vedere: http://www.btvshalom.org/ 366 Già redattore presso il Middle East Labor Bulletin e co-fondatore del Labor Committee of the Middle East, ed attualmente produttore di emissioni radio sui canali KPOO (San Francisco), KZYX (Mendocino) e KPFT/Pacifica (Houston), è uno dei più importanti leader dell’anti-sionismo statunitense. Per saperne di più, vedere: http://rmf.net/blankfort02242007.html - http://www.corkpsc.org/piwp/php/authors.php?auid=900 - http://www.voltairenet.org/auteur123803.html?lang=fr -  http://www.ifamericansknew.org/us_ints/pg-blankfort.html 367 Questo rabbino ed il suo Movimento predicano apertamente la realizzazione di Eretz Israel HaShlema o del ‘Completo Territorio di Israele’ o del ‘Grande Israele’ (dal Nilo all’Eufrate). Per visualizzare le carte geografiche di questo progetto, vedere: http://www.globalsecurity.org/military/world/israel/greater-israel-maps.htm Per altre informazioni, consultare: http://avrom.livejournal.com/116574.html - http://www.mystudydate.com/pg/blog/Martini/read/1388/the-geostrategic-imperativeof-greater-israel - http://utenti.lycos.it/Delenda_Carthago/israel_010904.html - http://www.infohelp.co.nz/euphrates.html

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Artzein368 (‘Per la Patria’ – cioè, per il ‘Grande Israele’369); quella rivendicata e voluta dal rabbino ortodosso-moderno Yosef Blau370, Presidente del Mizrachi - Hapoel Hamizrach o Religious Zionists of America (RZA)371; quella proclamata e difesa da autorevoli intellettuali anti-sionisti (dentro e fuori Israele), come Michael Neumann372,Norman G. Finkelstein373, Noam Chomsky374, Ilan Pappè375, Elias Davidsson376, Israel Shahak377 (alias Himmelstaub), Mazin B. Qumsiyeh378, Israel Adam Shamir379 (alias Adam Ermash, alias Jöran Jermas), Michael Warschawsky380, Oded Yinon381, Edgar 368 Ecco gli argomenti che sono ordinariamente propagandati e diffusi da questo Movimento: “The process of national revival of the Jewish people is irreversible and has its internal logic. We shall have no peace as long as the whole territory of the Country of Israel will not return under Jewish control. This might sound too hard, but such is the logic of history. The war on the Holy Land has been already fought for four thousand years and the end cannot be seen. A stable peace will come only then,when Israel will return to itself all its historical lands, and will thus control both the Suez and the Ormudz channel. The state will find at last its geostrategic completeness. We must remember that Iraqi oil fields too are located on the Jewish land. This may seem utopia to many now - but an even greater utopia seemed a hundred years ago the revival of the Jewish state...If you want it, this will not not be a fairy tale" (Libera traduzione: "Il processo di risveglio del popolo ebraico è irreversibile ed ha la sua logica intrinseca. Noi non avremo pace sinchè tutto il territorio della terra d'Israele non tornerà sotto il controllo giudaico. Questa affermazione potrebbe apparire troppo forte, ma tale è la logica della storia. La guerra in Terra Santa è già stata combattuta per quattromila anni e non si riesce a vederne l'epilogo. Una pace stabile verrà solo allora, quando Israele si riapproprierà di tutti i suoi territori storici, in modo che noi controlleremo entrambi i canali, di Suez e di Ormudz. Lo Stato troverà alla fine il suo completamento geostrategico. Ci dobbiamo ricordare che anche i pozzi di petrolio iracheni sono situati su terra ebraica. Tutto ciò, al momento, per molti potrà sembrare un'utopia, ma ugualmente sembrò un'utopia, centinaia d'anni fa, il risveglio dello Stato ebraico...Se lo volete, non sarà una favola"). Vedere, in proposito: http://www.mystudydate.com/pg/blog/Martini/read/1388/the-geostrategic-imperative-of-greater-israel 369 http://www.globalsecurity.org/military/world/israel/greater-israel.htm 370 Per maggiori informazioni, vedere: http://www.torahinmotion.org/spkrs_crnr/faculty /bioYosefBlau.htm - http://en.wikipedia.org/wiki/Yosef_Blau 371 http://www.rza.org/convention-2005.htm 372 Autore, tra gli altri, di: The Case Against Israel, AK Press, San Francisco, USA, 2006. 373 Professore di Scienze Politiche alla DePaul University (Chicago-Usa) ed autore, tra gli altri, di: The Holocaust Industry: Reflections on the Exploitation of Jewish Suffering, New Edition 2nd Edition, Verso Book, London/New-York, 2003; Image and Reality of the Israel-Palestine Conflict, W. W. Norton & Company, New York, 2003; Beyond Chutzpah: on the Misuse of Anti-Semitism and the Abuse of History, University of California Press, Berkeley (CA), 2005. 374 Professore di linguistica presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e celebre editorialista statunitense, Chomsky è nato a Filadelfia (USA), nel 1928, da una famiglia di origini giudaite ucraine e bielorusse. Pacifista ed antiimperialista,è una delle figure marcanti della sinistra intellettuale americana. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.republique-des-lettres.fr/10592-noam-chomsky.php 375 Celebre storico israeliano, autore, tra gli altri, di: Britain and the Arab-Israeli Conflict, 1948-1951, Macmillan, New York, 1988; The Making of the Arab-Israeli Conflict, 1947-1951, I.B. Tauris, Londres, 1992. The ethnic Cleansing of Palesatine,Oneworld Publications, Oxford, 2006. Per i suoi articoli, vedere: http://www.ismfrance.org/archives/index.php?type=archive&fil=%25&lelieu=%25&lesujet=%25&lauteur=Ilan%20Papp%E9&lannee=%25&resultat=ok 376 Celebre pianista e compositore. Autore, tra gli altri, dell’articolo: Soutien verbal aux crimes de guerre: Délit moral ou pénal ? (Consultabile su : http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=1547). Vedere ugualmente: http://www.juscogens.org/france/index.php 377 1933-2001. Professore di Chimica presso l’Università ebraica di Gerusalemme, ex Presidente della Lega israeliana dei Diritti dell’Uomo (1970-1990) ed autore, tra gli altri, di: Le racisme de l'État d'Israël, Guy Authier éditeur, Paris, 1975; Histoire juive, religion juive, le poids de trois millénaires, éditions La Vieille Taupe, 1996; Open Secrets: Israeli Foreign and Nuclear Policies, Pluto Press, London, 1997; (in collaborazione con Norton Mezvinsky), Jewish Fundamentalism in Israël (Pluto Middle Eastern Series), Pluto Press (UK), London, 1999. Per saperne di più, vedere: http://www.independent.co.uk/news/obituaries/israel-shahak-729265.html - http://www.codeig.net/SHAHrelig.pdf 378 Professore di biologia presso le Università di Duke e Yale, è autore di numerose opere, tra cui: Sharing the Land of Canaan: Human Rights and the Israeli Palestinian Struggle, Pluto Press, London, 2004. Vedere ugualmente: http://www.voltairenet.org/auteur122983.html?lang=fr 379 Per saperne di più, vedere: http://www.israelshamir.net/Italian/Italian.htm -  http://www.israelshamir.net/ - http://www.israelshamir.net/Biography.htm - http://translate.google.ch/translate?hl=fr&langpair=en%7Cfr&u=http://www.israelshamir.net/Biography.htm 380 Figlio del Gran Rabbino Max Warschawski e pacifista israeliano, Michel Warschawski è fondatore (1984) e Presidente del Centro d’Informazione Alternativa (AIC/CAI). Preconozza la realizzazione, iall’interno dei territori della Palestina/Israele, di uno Stato bi-nazionale, dove gli attuali cittadini Israeliani e gli Arabi possano coabitare ed autogovernarsi attraverso le medesime istituzioni pubbliche. Per saperne di più, vedere: http://nopasaran.samizdat.net/article.php3?id_article=393 381 Vedere: http://homepage.mac.com/kaaawa/iblog/C177199123/E657017417/Media/Shahak%20-Z%20plan%20.pdf

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Morin382, Stanley Heller383, Gabriel Ash384, David Hirst385, Jeff Halper386, Eric Alterman387, Michael Hoffman e Moshe Lieberman388, Michael Lerner389, Tony Judt390,Lenni Brenner391, Gilad Atzmon392, ecc.

Ancora correnti e tendenze

Oltre alle correnti e tendenze già elencate, è doveroso ricordare quella manifestata da alcuni giornalisti dell’importante quotidiano israeliano Haaretz, come Amira Hass,Meron Benvenisti, Dany Rubinstein, Gideon Levy, ecc. ; quella espressa e propagandata dalla Yeshiva Ateret Cohanim393 di Shlomo Aviner394; quella proclamata dai pacifisti del Gush Shalom395 (‘Il Blocco della Pace’ o ‘The Peace Bloc’) e/o dello Yesh Gvul396 ('C'è un limite!') e/o dal Shalom Achshav397 (la ‘Pace 382 Sociologo, ricercatore emerito del CNRS (F) ed Intelletuale francese, nato a Parigi, nel 1921, da una famiglia di nazionalità italiana e d’ascendenza giudeo-spagnola. Per l’immensa bibliografia di Edgar Morin (il cui vero nome è, Edgar Nahoum) vedere: http://www.iiac.cnrs.fr/cetsah/spip.php?article212 - http://www.ehess.fr/centres/cetsah/CV/morin.html Per saperne di più sul personaggio, consultare: http://www.evene.fr/celebre/biographie/edgar-morin-1511.php - http://fr.wikipedia.org/wiki/Edgar_Morin - http://agora.qc.ca/mot.nsf/Dossiers/Edgar_Morin - http://www.ehess.fr/centres/cetsah/Livres/mmqj.html 383 Ex-Presidente (fino al 1982) del Middle East Crisis Committee. Vedere: http://www.dissidentvoice.org/June06/Heller12.htm -http://www.antiwar.com/orig/heller1.html - http://www.ismfrance.org/news/article.php?id=399&type=analyse&lesujet=Victimes%20ISM - http://www.zoominfo.com/people/Heller_Stanley_42201304.aspx - www.thestruggle.org 384 Scrittore e saggista israeliano di origini rumene. Per saperne di più, vedere: http://www.dissidentvoice.org/ - http://www.dissidentvoice.org/Dec06/Ash14.htm 385 Autore, tra gli altri, di: The Gun and the Olive Branch : the roots of violence in the Middle East, Thunder's Mouth Press/Nation Books (Emeryville, Calif.), Distributed by Publishers Group West, New York, 2003. 386 Un famoso antropologo israeliano. Per i suoi articoli, vedere: http://www.ismfrance.org/archives/index.php?type=archive&fil=%25&lelieu=%25&lesujet=%25&lauteur=Jeff%20Halper&lannee=%25&resultat=ok 387 Docente universitario, intellettuale anti-sionista e membro del Center for American Progress di Washington. 388 Hoffman (n. 1954) e Lieberman (n. 1957) sono autori del libro: The Israeli Holocaust Against the Palestinians – A chronicle of war-crimes and atrocities against people judged less than human by the U.S. government and media, Independent History & Research Publisher, Coeur d'Alene (Idaho - 83816 US A), 2002. 389 Rabbino statunitense e Direttore della rivista Tikkun. 390 Vedere: http://www.nybooks.com/authors/274 391 Autore, tra gli altri, di: 51 Documents: Zionist Collaboration With the Nazis, Barricade Books, New York, 2003. 392 Famoso musicista (jazz) è ugualmente autore di due romanzi: A Guide to the Perplexed, traduction anglaise de Philip Simpson, éditions Serpent's Tail, London, 2002; My one and only love, SAQI, London, 2005. Vedere ugualmente: http://www.gilad.co.uk/ - http://bloggar.se/om/Gilad+Atzmon - http://bloggar.se/om/Gilad+Atzmon 393 Ateret Cohanim Yeshiva o Ateret Yerushalyim: ufficialmente, si tratta di un ‘Istituto di studio della Torà’ che è stato fondato nel 1978 nel cuore dei quartieri musulmani di Gerusalemme (HaGai Street, di fronte al Monte del Tempio) e che ha per vocazione la costruzione spirituale e/o il perfezionamento degli affiliati al Giudaismo (l’Am Sefer o ‘popolo del libro’). Ufficiosamente, invece, da alcune indiscezioni trapelate, sembrerebbe che all’interno di questa Yeshiva – oltre al tradizionale studio della Torà – ci si stia da tempo preparando alla ricostruzione materiale del Tempio di Gerusalemme, con relativa fabbricazione dell’insieme degli oggetti sacri che dovrebbero arredarlo ed essere utilizzati, in seguito, per la celebrazione della totalità dei riti e dei sacrifici che erano previsti all’epoca del Sommo Sacerdote. Per maggiori informazioni: http://www.ateret.org.il/shiur/frc/index_f.html - http://www.viejuive.com/associations/amandier_fleuri/ateret.htm 394 Un Rabbino religioso-sionista di origini francesi, capo-fila e principale animatore di questa Yeshiva. 395 Un Movimento pacifista israeliano, fondato nel 1992, che preconizza il ritiro totale di Israele dai Territori palestinesi occupati, nel 1967, nel corso della celebre ‘Guerra dei Sei giorni’ ; nonché la creazione di uno Stato Palestinese (a fianco di quello Israeliano), con capitale a Gerusalem-Est. Per saperne di più, vedere : http://www.gush-shalom.org 396 Un movimento rappresentato dalla pacifista israeliana Tali Fahima che è stata arrestata ed imprigionata numerose volte dal Governo di Tel-Aviv, per le sue campagne contro l’occupazione dei Territori palestinesi e le violenze sistematiche esercitate da Tsahal. A causa delle sue prese di posizione, non le è assolutamente permesso di espatriare, né di visitare la Cisgiordania e la striscia di Gaza. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.yeshgvul.org/index_e.asp - http://www.yeshgvul.org/about_e.asp 397 http://www.peacenow.org/shalom/about.asp

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ora’) e/o dagli obiettori di coscienza del The Israeli refuser movement398 e/o dell’Organizzazione dei Combatants for Peace399; quella espressa dai membri del Jews Against the Occupation (JATO)400; quella che si può facilmente dedurre dalle ricerche accademiche del sociologo Eyan Ben-Ari401; quella lasciata trapelare dal The Israeli Committee Against House Demolitions (ICAHD)402; quella fatta conoscere dai membri del Keren HaShlichut403 o Israeli Association of Messianic Jewish Emissaries; quella propagandata e difesa dal B’Tselem404 (Israeli information Center for Human Rights in the Occupied Territories); quella propugnata dall’Association for Civil Rights in Israel (ACRI)405; quella incarnata e diffusa dal World Jewish Congress (WJC)406 e/o dal Nord American Jewish Congress407 e/o dal The Jewish Institute for National Security Affaires (JINSA)408; quella difesa e veicolata dal J-Street409 di Jeremy Ben-Ami410; quella patrocinata dall’Union of Messianic Jewish Congregations (UMJC)411 e/o dall’International Messianic Jewish Alliance (lMJA)412 e/o dal B'nai  398 http://www.refusersolidarity.net/ 399 http://www.combatantsforpeace.org/ - http://www.combatantsforpeace.org/aboutus.asp?lng=eng 400 http://en.wikipedia.org/wiki/Jews_Against_the_Occupation 401 “Docente di sociologia e antropologia sociale all'Università ebraica di Gerusalemme, sostiene la teoria secondo la quale il popolo israeliano è razzista e la motiva con la totale assenza di casi di stupri da parte di militari ebrei ai danni di donne arabe” (http://cblog.thule-italia.org/). 402 Fondato e coordinato dall’Israeliano Jeff Halper (il cui ultimo arresto da parte della Polizia israeliana è avvenuto il 2 Aprile 2008), il Comitato Israeliano contro la Demolizione delle Case (Palestinesi) si oppone alla sessantennale politica di Tel-Aviv che fino ad ora ha fatto radere al suolo all’incirca 18.000 abitazioni civili palestinesi. Per saperne di più, vedere: http://www.icahd.org/eng/ - http://www.icahd.org/eng/about.asp?menu=2&submenu=1 - http://www.icahd.org/eng/news.asp?menu=5&submenu=1&item=579 403 Letteralmente: La Fondazione per gli Apostoli. Per saperne di più, vedere: http://www.shlichut.com/aboutus.htm 404 http://www.btselem.org/English/ 405 Fondata nel 1972 ed attualmente presieduta dall’Isaeliano Sami Michael, l’Associazione per i Diritti Civili in Israele è una delle organizzazioni che si batte per il rispetto delle libertà civili, sia in questo Paese che nell’insieme dei Territori palestinesi occupati. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.acri.org.il/eng/ - http://www.acri.org.il/eng/Story.aspx?id=15 - http://www.acri.org.il/eng/Story.aspx?id=104 406 Organizzazione politico-culturale-religiosa mondiale guidata da Ronald S. Lauder (Presidente) e da Michael Schneider (Segretario generale). Per maggiori informazioni, vedere:  http://www.worldjewishcongress.org/ 407 Branca americana del WJC (World Jewish Congress) che è diretta da Evelyn Sommer (Presidente) e da Shai Franklin (Direttore esecutivo) e raggruppa tre distinte sezioni: il WJC American Section, il Canadian Jewish Congress ed il Comité Central de la Comunidad Judía de México (CCCJM). Per più ampie informazioni, vedere: http://www.worldjewishcongress.org/aff_najc.html#amsec 408 Ufficialmente, un’ “Organizzazione indipendente” (non-partisan organization) ed un “Gruppo di riflessione senza scopi lucrativi” (non-profit think-tank group); in realtà, un’influente e ben strutturata lobby filo-israeliana che si propone, in particolare,di influenzare i Governi pro-tempore degli Stati Uniti d’America su diversi punti. Tra questi: “An increased defense cooperation with Israel” (libera traduzione: “Un’accresciuta cooperazione militare con Israele”); “Support for joint U.S.-Israeli training and weapons development programs” (libera traduzione: “Sostegno ad una comune formazione militare US-Israel ed a dei comuni programmi di sviluppo di armi”); “Rejection of any peace process with the Palestinians that includes the creation of a sovereign Palestinian State” (libera traduzione: “Rifiuto di ogni processo di pace con i Palestinesi che include la creazione di uno Stato sovrano palestinese”); “Regime change in ‘rogue’ nation-states known to provide support or knowingly harbor terrorist groups,including Iraq, Iran, Syria, Lebanon and Libya, and a re-evaluation of the U.S. defense relationships with Egypt and Saudi Arabia” (libera traduzione: “Il cambiamento di regime negli Stati-Nazione ‘canaglia’, conosciuti per fornire l’appoggio o per ospitare deliberatamente dei gruppi di terroristi, ivi compresi l’Iraq, l’Iran, la Siria, il Libano e la Libia, ed una rivalutazione dei rapporti di difesa degli Stati Uniti con l’Egitto e l’Arabia Saudita”). Per saperne di più, vedere: http://www.jinsa.org/home/home.html - http://en.wikipedia.org/wiki/JINSA 409 Una nuova lobby di progressisti illuminati del Giudaismo (fondata nel 2008) che tende a  controbilanciare l’azione dell’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) ed a promuovere idee di pace in Israele. 410 Sefardita statunitense ed ex Consigliere del Presidente Bill Clinton. 411 Un’alleanza di Congregazioni giudaico-messianiche che è diffusa soprattutto negli USA ed in Canada. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.umjc.net/ - http://www.umjc.net/content/blogsection/3/58/ - http://www.umjc.net/content/blogsection/4/42/ 412 Si tratta di una Congregazione mondiale di affiliati al Giudaismo messianico che ha accettato Yeshuah/Gesù come suo Messia. Per saperne di più, vedere: http://www.imja.com/

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Chayim413; quella difesa e reclamizzata dalla Messianic Jewish Alliance of America …for the restoration of Israel (MJAA)414; quella espressa e publicizzata (con tanto di liste di proscrizione e di incitamento al ‘pubblico ludibrio’ per i propri correligionari anti-sionisti)415 dal sito Internet  http://www.masada2000.org/list-A.html.

Ed ancora correnti e tendenze

Oltre quelle già citate, vanno parimenti menzionate un’altra serie di correnti o tendenze: come quella, ad esempio, che è espressa e rappresentata dalla Jewish Agency416; quella che è evidenziata dai responsabili dell’American-Israeli Political Committee (AIPAC)417; quella che è vantata dall’American Zionist Movement418 e/o dalla Zionist Organization of America419 e/o dalla World Zionist Organization420; quella che è tratteggiata ed insegnata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI)421; quella che è vantata e consigliata dai ‘Rabbi for Human Rights’422 (RHR - un’Associazione diretta dal Rabbino Arik W. Ascherman423); quella che è lasciata intendere dallo Steven Roth Institute424; quella che è proclamata e catechizzata dalla Yeshiva Merkaz Harav425 di Gerusalemme; quella che traspare in filigrana dai siti 413 Letteralmente: ‘Bambini di Vita’ (Children of Life). Si tratta di un’Associazione canadese (Edmond, Alberta) di affiliati al Giudaismo che credono nel Messia Yeshuah/Gesù. Vedere: http://www.bnaichayim.com/aboutus.html - http://www.bnaichayim.com/mission.html - http://www.bnaichayim.com/faith.pdf - http://www.bnaichayim.com/mission.pdf 414 Un’Associazione di “Ebrei” messianici fondata negli USA nel 1915 che si propone di restaurare l’antico Regno di Israele in Palestina. Per maggiori dettagli, vedere: http://www.mjaa.org/site/PageServer - http://www.mjaa.org/site/PageServer?pagename=Spg_About_History_BrfHst 415 Lista che è intitolata: JEWISH S.H.I.T. LIST (Self-Hating and/or Israel-Threatening). Vedere per credere. No comment. 416 http://www.thejewishagency.com/JewishAgency/English/Home/About 417 Sul suo proprio sito internet – www.aipac.org – l’AIPAC si auto definisce ‘America’s Pro-Israel Lobby’ (Lobby filo-Israele d’America). 418 http://www.azm.org/ 419 http://www.zoa.org/ 420 http://www.wzo.org.il/en/default.asp 421 Indirizzo: UCEI - Sede: Lungotevere Sanzio 9 - 00153 Roma (I). Per maggiori informazioni, vedere: http://www.ucei.it/ 422 ‘Rabbini per i Diritti dell’Uomo’ : un’Associazione israeliana, basata a Gerusalemme, che si oppone fermamente alla politica colonizzatrice israeliana all’interno dei Territori palestinesi occupati, e preconizza una concreta e diffusa coesistenza pacifica tra Palestinesi ed Israeliani, all’interno dei loro rispettivi Stati. Al RHR, per la sua rimarchevole opera umanitaria, è stato recentemente attribuito (11 Maggio 2006) il prestigioso ‘Premio Niwano’ per la pace (Tokyo, Giappone), di 23 milioni di yen (195.000 USD). Vedere : http://www.oessh.ch/seite17.htm - http://www.europalestine.com/article.php3?id_article=1120 423 Un Rabbino di origine statunitense, laureato dell’Università di Harvard, che è spesso incarcerato dalle autorità israeliane, per la sua opposizione alla distruzione sistematica delle abitazioni e degli uliveti palestinesi da parte di Israele, ed alle continue angherie che sono perpetrate da Tsahal contro le popolazioni civili dei Territori occupati. 424 Il suo nome esatto é: The Steven Roth Institute for the Study of Antisemitism and Racism. Si tratta di un Organismo dell’Università di Tel-Aviv (Israele), con tanto di sito internet, che monitorizza, dal 1997, l’insieme dei fenomeni di antisemitismo nel mondo (Nazione per Nazione). In particolare: elencando e mettendo all’indice (implicitamente, quindi, esponendo al pubblico ludibrio…) giornali e giornalisti, libri ed autori, organizzazioni politiche ed i loro responsabili (dall’estrema destra all’estrema sinistra), associazioni religiose, singoli cittadini che, a dire dei gestori del suddetto Istituto, esprimerebbero idee antisemite e/o razziste. Per saperne di più, vedere: http://www.tau.ac.il/Anti-Semitism/CR.htm 425 Si tratta di una Scuola talmudica estremista o sionista-religiosa che è stata costituita, nel 1924, dal Rabbino askhenazita di origine lettone Yitzchak HaCohen Kook o HaRav Avraham Yitzchak HaCohen Kook (1865–1935), conosciuto ugualmente con l’acronimo HaRaAYaH, oppure HaRav. Questa Yeshiva – diretta successivamente dal figlio, Zvi Yehudah Kook (1891-1982) e, più recentemente, da Avraham Shapira o Avraham Elkanah Kahana Shapira (1914-2007) ed, in seguito, da suo figlio Yaakov Shapira, coadiuvato dal Direttore del liceo ‘Yashlatz’, Yerahmiel Weiss – possiede il suo centro d’insegnamento a Gerusalemme (con all’incirca 500 studenti) ed è molto influente presso le Colonie israeliane che sono illegalmente installate in Cisgiordania dal 1967 ad oggi. Attaccata nel mese di Marzo 2008 da un estremista palestinese, questa Yeshiva ha subito l’uccisione di otto studenti (Neriah Cohen, Seguev Avihaïl, Roi Roth, Avraham David Moses, Yonatan Eldar, Yohaï Lifchitz,Yeonadav Hirschfeld, Doron Maharta). Per maggiori informazioni, vedere: http://www.ismfrance.org/news/article.php?id=8480&type=analyse&lesujet=Sionisme - http://en.wikipedia.org/wiki/Abraham_Isaac_Kook - http://www.desinfos.com/article.php?id_article=9486 - http://italian.irib.ir/index.php?option=com_content&task=view&id=2252&Itemid=33

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internet di InformazioneCorretta.com426 e/o di Israele.net (notizie e stampa)427; quella che è spiegata dall’Institute for Jewish Policy Research (JPR)428 di Londra; quella che è espressa e volgarizzata dall’Association européenne pour la culture juive (EAJC)429; quella che è esternata e pubblicizzata dal The Vidal Sassoon International Center for the Study of Antisemitism430; quella che è riassunta e propagandata dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC)431; quella che è manifestata ed espressa dalla Rabbina femminista e riformista Sheila Shulman432 e dalla sua Beit Klal Yisrael (la ‘Casa di tutto Israel’)433; quella che è sbandierata e difesa dalle femministe religiose del The Hebrew Priestess Institute434; quella che tende a manifestarsi o a diffondersi dal cosiddetto Giudaismo-Ortodosso Gay435& Lesbian436 e/o dal Giudaismo-LGBT437; senza escludere, ovviamente, le correnti o tendenze che magari, un giorno, chissà, potrebbero ugualmente scaturire e materializzarsi nel mondo (mai dire mai!), a partire dall’attivismo e dal proselitismo degli attuali militanti, aderenti e simpatizzanti della Jerusalem Open House438 e/o 426 Un sito internet filo-Israeliano (in italiano) che si vanta di essere “indipendente” e di “assicurare al pubblico un’informazione corretta su Israele”. Basta vistarlo, per rendersene conto: http://www.informazionecorretta.com/ 427 http://www.israele.net/index.php 428 ‘Istituto per la Ricerca Politica Giudaica’. Indirizzo: 79 Wimpole Street, London W1G 9RY, United Kingdom (UK). Nella descrizione generale di questo ‘Istituto’, ufficialmente “indipendente” e fondato nel 1996, con un Budget annuale di 1 milione di Sterline (2004), il NIRA's World Directory of Think Tanks (2005) precisa: “JPR informs and influences policy, opinion, and decision-making on social, political, and cultural issues affecting Jewish life” (libera traduzione: “Il JPR informa ed influenza la politica, l'opinione e le risoluzioni sulle conclusioni sociali, politche e culturali che interessano la vita giudaica”). Per saperne di più, vedere: http://www.nira.go.jp/ice/nwdtt/2005/DAT/1340.html - http://www.jpr.org.uk 429 Associazione europea per la cultura giudaica. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.jewishcultureineurope.org/jc-paris/index1.htm - http://www.jewishcultureineurope.org/jc-paris/More_about_us.htm - http://www.jewishcultureineurope.org/jc-paris/Grant_Programmes.htm 430 Indirizzo: Vidal Sassoon International Center for the Study of Antisemitism - The Hebrew University of Jerusalem,Mount Scopus, 91905 Jerusalem, Israel. Per maggiori informazioni, vedere : http://sicsa.huji.ac.il/ 431 http://www.cdec.it/ 432 Fondatrice, nel 1990, del Beit Klal Yisrael. http://www.lgbtran.org/Profile.asp?A=K&ID=157 433 Un’organizzazione liberale riformista che accoglie nel suo seno numerosi gay e lesbiche. http://www.beit-klalyisrael.org.uk/index.htm 434 http://www.kohenet.org/ - http://www.kohenet.org/training/ - http://www.kohenet.org/about/directors/ - http://www.kohenet.org/about/ 435 http://members.tripod.com/%7Eorthogays/ - http://www.jrf.org/rt/2003/gay_judaism.htm - http://members.aol.com/GayJews/yeshiva.html - http://www.gay.org.il/asiron/index.php - http://members.aol.com/gayjews/ - http://www.wrestlingwithgodandmen.com/ - http://www.tremblingbeforeg-d.com/ 436 http://www.orthodykes.org/ 437 Letteralmente: Lesbians-Gays-Bisexuals-Transgenders. Per maggiori informazioni, vedere : Moshe Shokeid, A Gay Synagogue in New York, University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 2002; David Shneer, Caryn Aviv, Queer Jews,Routledge Publisher, New York, 2002; Hayim Rapoport (Rabbino), Judaism and Homosexuality: An Authentic Orthodox View,Mitchell Vallentine & Co., London, 2004; Steven Greenberg (Rabbino), Wrestling with God and Men: Homosexuality in the Jewish Tradition, The University of Wisconsin Press, Madison, 2004; Angela Brown, Mentsh: On Being Jewish and Queer,Alyson Publications Inc, Los Angeles, 2004. Per altri libri sull’argomento, vedere: http://www.amazon.com/phrase/gaysynagogue/ref=sip_top_2/104-3427362-8930336 438 Chiamata pure World Congress of Gay, Lesbian, Bisexual and Transgender Jewish Organisation, è un’organizzazione che rappresenta, in Israele, gli omosessuali, le lesbiche, i bisessuali ed i  transessuali/travestiti Israeliani e Palestinesi. Ha organizzato il Gay-Pride di Gerusalemme, il 6 Dicembre 2006. Per saperne di più, vedere : http://www.glbtjews.org/rubrique.php3?id_rubrique=42 - http://www.worldpride.net/index.php?id=278 - http://www.worldpride.net/index.php?id=368 - http://www.worldpride.net/index.php?id=1262 - http://www.worldpride.net/index.php - http://www.liberaljudaism.org/news_beit.htm - http://www.beit-klalyisrael.org.uk/pages/vision.htm

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del… Black Laundry o Kvisa Shchora439. Con le mie scuse anticipate, naturalmente,se – per puro caso o semplice distrazione, disattenzione o inavvertenza – avessi involontariamente dimenticato o sbadatamente omesso qualche ‘corrente’,‘tendenza’, ‘fazione’ o ‘gruppo’ particolare del Giudaismo attuale. 439 Un gruppo ‘Gay radicale’, da tempo attivo in Israele. Vedere: http://www.blacklaundry.org/eng-index.html - http://en.wikipedia.org/wiki/Black_Laundry

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PARTE QUARTA:

Vediamo chi sono i “discendenti”… di Abramo, Isacco e Giacobbe! Da dove provengono gli “Ebrei” Una paragonabile “Babele” (o un tohu obohu?)440 di visibili/tangibili eterogeneità ed evidenti e flagranti differenziazioni sembra ugualmente emergere, quando si cerca di individuare, circoscrivere ed analizzare l’origine o l’appartenenza etnicoculturale441 dell’insieme dei singoli affiliati o degli specifici adepti o membri delle diverse e variegate ‘Congregazioni’ o ‘Confraternite’ o ‘Sette’ che affermano di identificarsi o di riconoscersi in una qualsiasi delle molteplici e policrome correnti e tendenze del Giudaismo. Certo, la maggior parte degli esperti di questo argomento – come risulta (ed hanno potuto apprendere…) dalle opere di Judah ben Samuel Halevi442, Abraham N. Poliak443, Paul Eric Kahle444, Douglas Morton Dunlop445, Salcia Landmann446,Arthur Koestler447, Roger Garaudy448, Ilan Halevi449, Marc Ferro450, Loris Gallico451, Kevin Alan Brook452, Shlomo Sand453, ecc. – sa perfettamente che la 440 In lingua ebraica: “caos”. Citato dalla Genesi (1, 2), il “tohu obohu” è il simbolo dell’indifferenziazione, dell’inesistente e del vago. 441 Vedere : Eliezer Ben-Rafael, Stephen Sharot, Ethnicity, Religion and Class in Israeli Society, Cambridge University Press, Cambridge, 1991. 442 Yehuda o Judah ben Shemuel Ha-Levi ((secondo le fonti: 1068-1118 o 1075–1141). Filosofo, fisico e poeta di origini ebraico-spagnole, ed autore, tra gli altri, di: Kitab at Khazari (Sepher ha-Kuzari – tradotto in ebraico da Judah ibn Tibbon) tradotto dall’arabo in inglese da Hartwig Hirschfeld, George Routledge & Sons, London, 1906; Il re dei Khàzari. Trad. Elio Piattelli, Bollati Boringhieri, Torino, 1991. Disponibile on-line, in lingua inglese: http://www.sacred-texts.com/jud/khz/index.htm 443 Giudaita di origini russe trapiantato in Palestina ed utore tra gli altri, di: (in lingua ebraica) The Khazar Conversion to Judaism o La Conversion des Khazars au judaïsme, 1941; Khazaria o Kazarie: Histoire d'un royaume juif en Europe, Tel Aviv, 1951. 444 Orientalista tedesco ed autore, tra gli altri, di: The Cairo Geniza, Oxford University Press, London, 1947. 445 Orientalista statunitense ed autore, tra gli altri, di: The History of the Jewish Khazars, Princeton University Press, New York, 1954; ripubblicato da Schocken Books, New York, 1967. 446 Filosofa ed antropologa giudaita contemporanea, nonché autrice, tra le altre, dell'opera Die Juden als Rasse (Gli ebrei come razza, del 1967), Wiesebaden München, 1981. 447 Alias Artur Kösztler o Köstler (1905-1983): giudaita ungherese naturalizzato britannico e celebre scrittore, autore, tra gli altri, di: Un testament espagnol o A Spanish testament, 1938 ; Le zéro et l'infini o Darkness at noon, 1941; Analyse d'un miracle: naissance d'Israël o Promise and fullfilment, 1949; Suicide d'une nation o Suicide of a nation, 1963; Le cheval dans la locomotive o The ghost in the machine, 1967; La treizième tribu o The thirteenth tribe, The Thirteenth Tribe, Random House,London, 1976; La tredicesima tribù, UTET, Torino, 2003. 448 Filosofo e ricercatore francese contemporaneo, esperto del Medioriente, autore di numerose opere, tra cui: Palestine,terre de messages divins, Ed. Albatros, Paris, 1986; Les mythes fondateurs de la politique israélienne, Ed. La Vielle Taupe,Paris, 1995; Le Procès du Sionisme Israélien, Ed. Al Fihrist, Beyrouth, Liban, 1998;L'Affaire Israël, Papyrus, Paris, 1983; Les Mythes fondateurs de la politique israélienne, Samiszdat, Roger Garaudy, 1996. 449 Scrittore francese, giudaita, autore del libro: La question juive, Ed. de Minuit, Paris, 1981. 450 Storico giudaita francese ed autore, tra gli altri, di: Les Tabous de l'Histoire - chapitre: Les Juifs: tous des sémites?,Ed. Nil, Paris, 2002. 451 Politologo italo-tunisino, autore, tra gli altri, di: Un popolo introvabile, articolo, in rivista ‘Prospettive Settanta’, Napoli,1984, No. 2/3; libro: L’altro mediterraneo, tra politica e storia, Vecchio Faggio, Chieti, 1989. 452 Autore, tra gli altri, di: The Jews of Khazaria, Jason Aronson Inc., Northvale, New Jersey, 2002. 453 Autore, tra gli altri, di: Comment le peuple juif fut inventé, Fayard, Paris, 2008.

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quasi totalità di coloro che si considerano o si definiscono454 “Ebrei”, “Israeliti” o “Giudei”, possono essere, al massimo455: a. i lontani ed inconsapevoli discendenti di Egiziani, di Fenici, di Greci, di Romani, di Galli, di Illirici, di Berberi, di Iberici, ecc., che si erano convertiti456 al Giudaismo tra il -VI° ed il V° secolo (secondo Alain Boyer457, infatti, "le judaïsme, plein de vitalité, a attiré de nombreux prosélytes dans le monde romain où il jouissait à l'origine d'un statut privilégié"458; simili considerazioni vengono ugualmente espresse da Ernest Renan459: “Les conversions massives à l'époque grecque et romaine enlèvent au Judaïsme toute signification ethnologique, et coupent tout lien physique – mais non pas spirituel – avec la Palestine […] La plupart des Juifs de Gaule ou d'Italie, sont le produit de ces conversions. Quant aux Juifs du bassin du Danube, ou du Sud de la Russie, ils descendent sans doute des Khazars”460); b. i remoti ed ignari posteri delle tribù berbere giudaizzate dell’Africa del Nord461 (come conferma Léon Poliakov462, “pour l’essentiel, les Juifs de Tunisie, d’Algérie ou du Maroc sont d’origine entièrement autochtone et descendent d’antiques tribus berbères aux noms sonores: Djeraoua, Fendeloua,Mediouna, Botr, Branès”463; responso che è ugualmente avvalorato e ribadito da Paul Sebag464: “Lors de la conquête arabe de l’Afrique du Nord, une partie des berbères professaient le judaïsme. Dans sa grande « Histoire des Berbères »,Ibn Khaldoun nous donne les noms des tribus berbères judaïsées et précise les régions où elles étaient établies, de l’Est à l’Ouest du Maghreb, citant entre autre les Nefoussa au sud de l’Ifriqiya et les Jarâwa dans les montagnes de l’Aurès”465); 454 E/o che noi stessi chiamiamo o definiamo “Ebrei”, “Israeliti” o “Giudei”, 455 Ben inteso, qualora i risultati di un eventuale studio del loro particolare ADN ce ne dessero conferma… 456 Su questo argomento, vedere ugualmente: Jean Juster, Les Juifs dans l’empire romain – leur condition juridique, économique et sociale, 2 vol., Paris, 1914 (ristampa anastatica, New York, 1968). 457 Professore di filosofia morale e politica alla Sorbona-Parigi IV (Francia). 458 Libera traduzione: "Il Giudaismo, pieno di vitalità, ha attirato numerosi proseliti nel mondo romano dove godeva all'origine di uno statuto privilegiato" (Les origines di Sionisme, P.U.F., Que sais-je, Paris 1988, pag. 10). 459 Filosofo, storico, archeologo, filologo e scrittore francese (1823–1892). Per maggiori dettagli sulla sua biografia,vedere: http://www.bibliomonde.com/auteur/ernest-renan-791.html - http://agora.qc.ca/mot.nsf/Dossiers/Ernest_Renan - Per la lista delle sue opere, vedere: http://www.academie-francaise.fr/immortels/base/publications/oeuvres.asp?param=442 460 Libera traduzione: “Le conversioni massicce all’epoca greca e romana tolgono al Giudaismo ogni significato etnologico, ed interrompono ogni legame fisico (ma non spirituale) con la Palestina […] La maggior parte degli Ebrei della Gallia o d'Italia, è il prodotto di queste conversioni. Quanto agli Ebrei del bacino del Danubio, o dal Sud della Russia, discendono senza dubbio dai Khazari” (Conferenza, presso il Circolo Saint-Simon, del 27 Gennaio 1883, intitolata: Le Judaïsme comme race et comme religion - Il Giudaismo come razza e come religione; per il testo completo di questa conferenza, vedere: http://www.archive.org/stream/lejudasmecommer00renagoog/lejudasmecommer00renagoog_djvu.txt). 461 Su questo argomento, vedere ugualmente: Mathias Mieses, Les Juifs et les établissements puniques en Afrique du Nord, Revue des Etudes Juives (R.E.J.), Société des Études Juives, Paris, 1932. 462 Per maggiori informazioni su questo scrittore, vedere: http://www.michalon.fr/Leon-Poliakov.html -http://www.teletext.ch/actufiches/content.php?name=Poliakov&vorname=L%E9on -  http://www.lemonde.fr/shoah-les-dernierstemoins-racontent/visuel/2005/09/26/leon-poliakov-l-un-des-premiers-historiens-de-la-shoah_672692_641295.html 463 Libera traduzione: “(…) per l’essenziale gli Ebrei di Tunisia, d’Algeria e del Marocco sono d’origine interamente autoctona e discendono da antiche tribù berbere dai nomi altisonanti: Djeraoua, Fendeloua, Mediouna, Botr, Branès” (Histoire de l’antisémitisme, Calmann-Lévy, Paris, 1961, pag. 13). 464 Sociologo e storico francese, affiliato al Giudaismo. 465 Libera traduzione: “All’epoca della conquista araba dell’Africa del Nord, una parte dei Berberi pofessava il Giudaismo.Nella sua grande «Storia dei Berberi», Ibn Khaldoun ci da i nomi delle tribù berbere giudaizzate e precisa le regioni dove esse erano insediate, dall’Est all’Ovest del Maghreb, citando, tra l’altro, i Nefoussa al Sud dell’Ifriqiya (o Tunisia) e gli Jarâwa sulle montagne dell’Aurès (Algeria)” (Histoire des Juifs de Tunisie, L’Harmattan, Paris, 1991, pag. 35).

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c. i “puri” o “miscelati” (ed, il più delle volte, inconsci…) epigoni delle popolazioni (probabilmente, di origine turco-altaica o turco-mongola) giudaizzate del Regno di Khazaria466; popolazioni che, una volta scomparso il loro Stato, avrebbero progressivamente “sciamato” nei diversi Paesi dell’Europa dell’Est (soprattutto in Polonia, Lituania, Ucraina, Georgia, Bielossia/Belarus, ecc.), dove avrebbero attirato467, al loro credo, numerosi fedeli e nuovi “missionari” o “emissari” (shlichim), tra gli autoctoni di etnia slava e/o germano-nordica; come precisa Arthur Koestler, ”cela voudrait dire que les ancêtres de ces juifs ne venaient pas des bords du Jourdain, mais des plaines de la Volga, non pas de Canaan,mais du Caucase, où l’on a vu le berceau de la race aryenne, génétiquement ils seraient apparentés aux Huns, aux Ouïgours, aux Magyars, plutôt qu’à la semence d’Abraham, d’Isaac ou de Jacob”468. Questo quadro un po’ più preciso e credibile, però, non sembra ancora rispecchiare integralmente, nei suoi termini reali, la vasta e variegata panoplia di gruppi umani che tende ordinariamente ad emergere o a risultare da una qualunque approfondita indagine all’interno dei più reconditi ed insospettabili recessi etnico-culturali del mondo del Giudaismo. Sarebbe, infatti, estremamente riduttivo e forviante, se si volesse esclusivamente o prevalentemente parlare dei soli Sefarditi o Sephardim469, Ashkenaziti o Ashkenazim470 e Mitzrahi471 o Edot ha-Mizrah472 (che sono, in generale, i tre insiemi  466 Un regno esistito tra il 600 ed il 965 (secondo altre fonti : tra il 652 ed il 1016) che sorgeva al Nord del Mar Caspio e del Mar Nero. Per situare visivamente questo regno, vedere: http://www.geocities.com/ayatoles/webmap1.jpg - Per maggiori informazioni su questo regno, vedere: Hugo Freiherr von Kutschera, Die Chasaren, Adolf Holzhausen, Wien, 1910; Alfred Posselt, Geschichte des chazarisch-jüdischen Staates, (tesi di dottorato), Wien 1982; Paul Wexler, The Ashkenazic Jews: A Slavo-Turkic People in Search of a Jewish Identity, Slavica Publishers, Bloomington (IN – USA), 1993; Gérard Nahon,  Correspondance hébraïque khazare, in Dictionnaire Universel des Littératures, ed. Béatrice Didier, vol. 2, pp. 1888-1889,P.U.F., Paris, 1994; Kevin Alan Brook, The Jews of Khazaria, Rowman & Littlefield Publishers, Lanham (USA), 2006; Dan D. Y Shapira, Iranian Sources on the Khazars, in The World of the Khazars: New Perspectives - Selected Papers from the Jerusalem 1999 International Khazar Colloquium, eds. Peter Benjamin Golden, Haggai Ben-Shammai, and András Róna-Tas, Brill, Leiden,Netherlands, 2007, pp. 291-306. Oppure, consultare i seguenti siti: http://www.khazaria.com - http://www.khazaria.com/brook.html 467 Così, in ogni caso, pretendono la maggior parte degli autori che ho citato all’inizio di questo capitolo; autori senz’altro non sospetti, dal punto degli eventuali “censori” del politically-correct. 468 Libera traduzione: “Questo vorrebbe dire che gli antenati di questi Ebrei non venivano dalle rive del Giordano, ma dalle pianure della Volga, non da Canaan, ma dal Caucaso, dove viene situata la culla della razza ariana, geneticamente sarebbero imparentati con gli Unni, gli Uiguri, i Magiari, piuttosto che con il seme di Abrahamo, di Isacco o di Giacobbe” (La treizième tribu, Calmann-Lévy, Paris, 1976, pag. 18). 469 Nome dato agli adepti del Giudaismo in Spagna ed in Portogallo nel XVº secolo ed ai loro attuali discendenti. La loro lingua tradizionale: il Ladino o Dzhudezmo o Judezmo o Spanyol (secondo certe fonti: un liguaggio castigliano mescolato con espressioni di lingua ebraica; secondo altre: un linguaggio ebraico derivato dallo spagnolo/castigliano del XVº secolo; in entrambi i casi, con l’aggiunta o il complemento di espressioni linguistiche – a seconda delle regioni dove è parlato – di origine portoghese, provenzale, francese, turca, slava, ecc.). 470 Da Ashkenaz (in lingua ebraica, secondo certe fonti, letteralmente: del Nord’; secondo altre: ‘Germania’). Con il nome Askhenaziti o Ashkenazim vengono ordinariamente definiti i fedeli del Giudaismo che sono originari dell’Europa centrale ed orientale, nonché i loro attuali discendenti. La loro lingua tradizionale: lo Yiddish o yidish-taytsh (un linguaggio Giudeo-Tedesco,trascritto in caratteri ebraici – per maggiori dettagli, vedere titolo successivo: una “Babilonia” linguistica). La loro particolarità culturale: Yiddishkeit o “identità yiddish”. Gli Ashkenaziti o Ashkenazim si differenziano dai Sefarditi o Sephardim e dagli altri affiliati al Giudaismo, sia per il loro particolare formulario liturgico, sia per le loro specifiche pratiche rituali, sia per la loro speciale pronuncia della lingua ebraica. 471 Considerati a torto dei Sefarditi, i Mitzrahi – in linea di massima – non hanno etnicamente e/o culturalmente e/o storicamente niente a che vedere con questi ultimi. 472 Letteralmente: ‘Congregazioni dell’Est’ o ‘Comunità orientali’;

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religiosi/culturali/storici, ufficialmente più numerosi473 e conosciuti474…). Per la semplice e buona ragione che – sia all’interno che all’esterno delle appena citate ‘Comunità ideologiche’ principali – esistono ugualmente numerosi e consistenti agglomerati umani (dalle estrazioni etnico-culturali più disparate475) che sono direttamente o indirettamente legati a qualche specifica “tradizione”, “obbedienza” o “subordinazione” del Giudaismo religioso e/o culturale e/o storico.

Una miriade di etnie e di culture

Per cercare di attenermi all’essenziale e non rischiare di annoiare il lettore, diciamo che tra i numerosi e variegati raggruppamenti di affiliati al Giudaismo che sono riuscito fino ad oggi a rintracciare e recensire in Israele e nel mondo, ce ne sono molti che tendono chiaramente a differenziarsi e distinguersi dai precedenti. Tra questi, ad esempio, vanno menzionati: gli Spaniolim (o ‘Sefarditi Ispanici’, veri e propri), i Megorashim476 (‘Sefarditi di cultura giudeo-spagnola’ o Hakatia)477 ed i Musta’arabim (‘Sefarditi di cultura araba’478 e ‘berbera’479) del Vicino-Oriente e dell’Africa del Nord480; i Toshavim481 o Maghrebim del Maghreb; gli Italkim482 o 473 Tra tutti gli adepti del Giudaismo religioso e/o culturale e/o storico si contano attualmente all’incirca 20%/25% di Sefarditi, 30%/35% di Ashkenaziti e 30%/35% di Mitzrahi. 474 Per avere un’idea dell’insieme delle Comunità del Giudaismo (escluso Israele: http://www.worldjewishcongress.org/comm_israel.html) che sono sparse all’interno di all’incirca 150 Stati del mondo, vedere: Asia e Oceania (http://www.worldjewishcongress.org/comm_asia.html - http://www.chabadasia.com/); ex URSS (http://www.worldjewishcongress.org/comm_ussr.html); Est Europa (http://www.worldjewishcongress.org/comm_east.html); Europa Occidentale (http://www.worldjewishcongress.org/comm_west.html); Nord-Africa e Vicino-Oriente (http://www.worldjewishcongress.org/comm_middle.html); Africa Sub-Sahariana (http://www.worldjewishcongress.org/comm_sub.html); Nord-America e Caraibi (http://www.worldjewishcongress.org/comm_north.html); America Latina (http://www.worldjewishcongress.org/comm_latin.html). 475 Per saperne di più, vedere: Elkan Nathan Adler, Jews in many lands, Macmillan and Co., Londres, 1905; Ish'aq Ben Zvi, Les tribus dispersées, Ed. de Minuit, Paris, 1957 ; Harold R. Isaacs, American Jews in Israel, John Day Publisher, New York, 1967; Hayyim J. Cohen, Zvi Yehuda, Asian and African Jews in Middle East 1860-1971, Ben-Zvi Institute, Jerusalem,1976; Louis Rapoport, The Lost Jews, Stein & Day Publisher, New York, 1980 ; Michel Abitbol, Judaisme D`Afrique du Nord Aux XIXe-XXe Siecles - Histoire, Société et Culture, Ben-Zvi Institute, Jerusalem, 1980; Michel Abitbol, Communautés juives des marges sahariennes du Maghreb, Yad Ben-Zvi, Jerusalem, 1982; Issachar Ben-Ami, The Sepharadi and Oriental Jewish Heritage, The Magness Press, Jerusalem, 1982; Abraham Udovitch, Lucette Valensi, The Last Arab Jews: The Communities of Jerba, Tunisia, Harwood academic, Chur / London / Paris / New York, 1984; David Sitton, Sephardi Communities Today,Council of Sephardi and Oriental Communities, Jerusalem, 1985; A. Avihail, A. Brin, The Lost Tribes in Assyria, Amishav.Jerusalem, 1985; Howard M. Sachar, Diaspora - An Inquiry into the Contemporary Jewish World, Harper and Row Publishers,New York, Cambridge, Philadelphia, 1985; Eliyahu Avichail, The Tribes of Israel: The Lost and the Dispersed, Amishav,Jerusalem, 1990; Dror Wahrman, The Bukharian Jews and their Quarter in Jerusalem, Yad Ben-Zvi, Jerusalem, 1991; Maurice Dorès, La Beauté de Cham - Mondes Juifs, Mondes Noirs, Éditions Balland, Paris, 1992; Doris Bensimon, Les Juifs dans le monde au tournant du XXIè siècle, Albin Michel, Paris, 1994; Keren Primack, Jews in places you never thought of, Ktav Publishing House, Hoboken, NJ, 1998; Ora Schwartz-Be`eri, The Jews of Kurdistan: Daily Life, Customs, Arts and Crafts, The Israel Museum, Jerusalem, 2000; Tudor Parfitt, Le tribù perdute di Israele - Storia di un mito, Collana: I vol t i del la stor ia ,Newton & Compton, Roma, 2004. Per le cifre della popolazione giudaita nel mondo (continente per continente e paese per paese), vedere : http://www.jewishpeople.net/WORLDJEWISHPOPULATION.html 476 Quelli che si pretendono discendenti diretti degli espulsi dalla Spagna (1492) e dal Portogallo (1493). 477 In Marocco, ancora oggi, vengono chiamati: Guerush Castiglia (gli ‘Esiliati di Castilla’). 478 Che parlano, in generale, oltre alla lingua Araba, anche il Tetuani (un dialetto arabo del Marocco e della regione di Orano, in Algeria) e l’Haquitìa (un vernacolo arabo del Nord-Africa, in generale). 479 Prima dell’indipendenza del Marocco (3 Marzo 1956), i Sefaradi-Mustarabim berberofoni vivevano nella valle dell’Atlas, nella regione del Sous, nella valle del Todgha (Tinghir), nella regione di Ouarzazate (Imini), in quella dell’anti-Atlas (Ufran), in quella di Tiznit, nonché in diverse contrade dell’Algeria e della Tunisia. 480 Per saperne di più, vedere: Norman A. Stillman, The Jews of Arab Lands - A History and Source Book, The Jewish Publication Society of America, Philadelphia, 1979 ; The Jews of Arab Lands in Modern Times, The Jewish Publication Society of America, Philadelphia, 1991. 481 Si tratta di Mizrahim (‘Orientali’) che sono considerati autoctoni (o insediati dall’alta antichità in quelle regioni) dalle popolazioni del Maghreb. 482 Vengono spesso considerati legati al mondo Askenazita. Parlano un “gergo italiano” denominato Italkian che si differenzia, a sua volta, a seconda delle regioni della Penisola. Vedere : Solomon Ascher Birnbaum, Jewish Languages - in: Essays in Honour of the Very Rev. Dr. J.H. Hertz, E. Goldston, London, 1944 ; Cecil Roth, The History of the Jews of Italy, The Jewish Publication Society of America, Philadelphia, 5706, 1946.

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Bené Roma ed i Pugliesi convertiti della Comunità di San Nicandro o Sannicandro”483 (Italia); gli Chuetas484 o Tciuetas dell’Isola di Maiorca (Spagna) e/o i Bnei o Bnai Anusim485 della Spagna, del Portogallo e del Brasile486; i Romanioti487 della Grecia488, dei Balcani e di Kushta489. Tendono ugualmente a caratterizzarsi ed auto-classificarsi: i Litvish490 o Litvaks della Lituania ed i Lettish della Lettonia; gli Chabad o Habad491 Lubavitch492 della Finlandia; i Subbotniks493 della Russia; i Gruzinim o Gruzim e/o i Guriyim (o “leoncini” – dall’ebraico gur: “leoncino”) della Georgia; gli Giuhur494 o Juhur (chiamati ugualmente Giuhurim o Juhurim, oppure Dagh-Shufut495 o Giuhuro-Tat o Sabbatariani) delle montagne dell’Est del Caucaso (Daghestan), della Russia (Magaramkend, Kaitag, Darband/Derbent, Mackhachkala) e dell’Azerbaidgian (Kuba); gli Yehudè496 e/o i Kurdên cû497 del Kurdistan498; i Mitzrahi-Baghdadim499 483 Originari delle Puglie e dal 1948-1949 emigrati nel moshav Alma, nei pressi di Safed, in Galilea, Israele/Palestina. Vedere: http://www.shavei.org//en/Community.aspx?Name=San+Nicandro 484 Secondo l’Associazione Shavei Israel’ di Gerusalemme, sarebbero i discendenti degli affiliati al Giudaismo che furono convertiti di forza al Cristianesimo, all’epoca dell’Inquisizione spagnola. Vedere : http://www.shavei.org/article.php?id=68 485 Discendenti di ‘cripto-ebrei’ o ‘marrani’ convertiti a forza al Cristianesimo, all’epoca dell’Inquisizione spagnola. Vedere:http://www.shavei.org/article.php?id=830 - http://www.shavei.org//en/Community.aspx?Name=Bnei+Anousim 486 Come segnala il sito http://www.maannews.net/ar/, “Bnei Anusin: diritto al ritorno degli ebrei convertiti al cristianesimo nel XIV° e XV° - 08-05-2007. Un rappresentante del "Bnei Anusim" portoghese, ma residente in Brasile, ha inoltrato la richiesta alla presidente ad interim israeliana e portavoce della Knesset, Dalia Itzik, e al presidente del Comitato legislativo della Knesset, Menachem Bin Shushan, perché emendino la legge sul "ritorno" israeliana in modo da includere i Bnei Anusim, ebrei convertiti al cristianesimo durante l'Inquisizione spagnola, nei secoli XIV e XV. I Bnei Anusim vogliono essere riconosciuti come cittadini israeliani. L'Agenzia Ebraica non accetta i discendenti degli ebrei che si convertirono nei secoli passati. Il presidente dell'associazione degli israelo-Anusim, Asher Ben Shlomo, ha dichiarato che oltre un milione di discendenti dei Bnei Anusim vivono in Brasile e che decine di migliaia di loro richiedono il "diritto al ritorno in Israele". 487 Cioè, con “radici storico-culturali” che – secondo loro – risalirebbero all’epoca dell’Impero Bizantino (395/1453). Parlano lo Yevanico o ‘Giudeo-Greco’ e vengono spesso classificati come Sefarditi. 488 Ugualmente delle isole di Creta, Samo, Lesbo, Chio e Corfù. 489 Costantinopoli/Istanbul, in ebraico; per estensione: della Turchia. 490 Tra i più famosi originari di questa comunità, vanno ricordati tre Primi Ministri di Israele: Benjamin Netanyahu (alias Milikowsky), Ariel Sharon (alias Scheinerman) e Menahem Begin. (nato a Brisk, in Lituania, soprannominato "Rabbi Haim Sussover"). Vedere sito : http://litvish-jew.biography.ms/ 491 Come ho già spiegato, Habad o Chabad è un acronimo in lingua ebraica (hochma-bina-da'as) che significa letteralmente: ‘saggezza-comprensione-sapere’. 492 L’appellativo Lubavitch è semplicemente il nome del villaggio lituano dove nacque questa Confraternita. Per altre informazioni, vedere : http://www.chabad.org/ - http://www.lubavitch.fi/ - http://www.lubavitch.fi/global/about/article.asp?AID=36226 493 Così definiti, per la loro osservanza del ‘Sabbat’ o ‘Subbot’. Per la maggior parte, sono nativi e/o residenti della cittadina di Vysoki (a qualche centinaio di chilometri al Sud di Mosca). Vedere: http://www.shavei.org/article.php?id=767 - http://www.shavei.org//en/Community.aspx?Name=Subbotniks 494 Essi stessi si auto-definiscono Giuhuro o Juhuro Imuni (‘autoctoni, affiliati al Giudaismo’ – forse per distinguersi dagli ‘Juhuro Esghenezini’, gli Askenaziti immigrati in quelle regioni). I Russi li chiamano: Gorskyie Yevrei (‘Ebrei della montagna’).Parlano il Giuhuri o Juhuri o “Giudeo-Tat” (un dialetto persiano frammisto di termini aramaico/ebraici). 495 Letteralmente: “Quelli delle montagne”. 496 Di lingua e cultura curda, oppure neo-aramaica (Hulaulá), si ritengono i discendenti degli antichi abitanti del Regno di Adiabene o Adiaben (capitale Arbela/Arbil, nell’attuale Curdistan iracheno) che, all’epoca della Regina Heleni o Helena (30/58)– secondo una leggenda – sarebbero stati convertiti al Giudaismo, dal mercante Anania o Ananias. Per saperne di più, vedere : Erich Brauer, The Jews of Kurdistan, Wayne State University Press, Detroit, 1993. 497 In lingua curda: i “Giudeo-Kurdi”. 498 Quel territorio che è inglobato all’interno dell’Iraq, Iran, Armenia e Siria. Per saperne di più : http://en.wikipedia.org/wiki/Kurdish_Jews - http://www.kurdistanica.com/english/religion/judaism/judaism.html 499 In realtà, degli Arabi mesopotamici di religione ebraica. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.labyrinth.net.au/~ajds/mendes_refugees.htm - http://www.doingzionism.org.il/resources/view.asp?id=1418&subject=50

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d’Iraq500; i Muallim-Tsadaqà501, gli Yahudi-Shami502 e gli Yahudi-Halebi503 della Siria; i Parsim504 o Kalimi d’Iran505; i Pathan506 o Pathans o Pathani dell’Afghanistan del Sud e dell’Est, del Pakistan del Nord e del Kashmir occidentale indiano; gli Yusufzai507 delle montagne dell’Afghanistan; i B’nei Yisral508 o Bené Israel del Pakistan (Karaci, Ramale e Peshavar); i Gher-Turkmènes o Turcomanni-convertiti delle regioni di Shamatan, Shahr-i-sabz, Kulab e Urta Kurgan; i Dzeet509 del Kirghizistan e/o i Khabr510 delle regioni di Tashkent, Samarkand, Khorezm, Osh,Kokand (Uzbekistan) e/o i Bukharim511 (o Bukhari o Bukharan o Bukharian o Isra'il) dell’Asia centrale e del Sud della Siberia. Sono altresì portati a contraddistinguersi e ad occupare un loro particolare spazio etnico-culturale: i Bnei Menashé512 dell’Himalaya513 e del Myanmar514 (secondo l’Associazione “Shavei Israel”515, con sede a Gerusalemme e diretta, all’epoca della 500 Vedere ugualmente: Norman A. Stillman, The Jews of Arab Lands e The Jews of Arab Lands in Modern Times, opere citate. 501 Di lingua araba e di rito Karaita. 502 Sefarditi (di cultura giudeo-spagnola) e Musta'arabim (di lingua e cultura araba) della regione di Damasco. Dopo il 1948, molti di loro hanno emigrato in Israele, Argentina e Stati-Uniti.

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Sefarditi (di cultura giudeo-spagnola) e Musta'arabim (di lingua e cultura araba) della regione di Aleppo. La maggior parte di loro, dopo il 1948, ha preferito emigrare in Israele, America Latina e Stati-Uniti. 504 Di lingua Dzhidi o “Giudeo-Persiano”. 505 Gli affiliati al Giudaismo (Parsim o Kalimi) che risiedono attualmente in Iran (dove esercitano liberamente la loro fede ed hanno un loro rappresentante in Parlamento), sono all’incirca 25 mila (fino al 1979, erano all’incirca 80 mila). I membri di questa Comunità (che è la più numerosa nel Vicino-Oriente, dopo quella israeliana) – nonostante le offerte allettanti che ricevono regolarmente da Tel-Aviv (secondo il quotidiano israeleino Ma’ariv, si tratterebbe di circa 7 mila euro a persona), per accettare di emigrare in Israele – rifiutano categorigamente di espatriare (vedere, in proposito: http://www.voxnr.com/cc/dep_international/EEluupZZEViceGWPaA.shtml). 506 Alcuni membri di questa comunità affermano discendere da un figlio del Re Saul, Geremia o Yirimyahu, non menzionato dalla Bibbia. Altri, pretendono discendere da Pithon della tribù di Beniamino. Altri ancora, da Yonatan Afghan e Pithon. Per maggiori approfondimenti, vedere: http://ohr.edu/ask_db/ask_main.php/329/Q1/ - http://www.chez.com/soued/pathan.htm 507 Letteralmente: ‘I Figli di Giuseppe’. In particolare, le tribù afghane degli Yusufuzi e degli Yusufzad che pretendono discendere dalle antiche tribù di Ephraim e di Manassé. 508 Di lingua Urdû (della famiglia linguistica indoeuropea) e di rito Sefardita. 509 Vedere: Alexander Yarkov, Evrei v Kirgyzstane, Bishkek, 2002. 510 Popolazioni che pretendono discendere dai commercianti (“Ebrei”) “Radaniti” o “Radhaniti” (‘conoscitori di strade’),raccontati dal geografo arabo del IXº secolo, Ibn Khurdhadhbah o Ibn Hordabdeh nel suo ‘Libro delle vie dei regni’ dell'847. 511 Come precisa il sito http://www.barcivili.it/mess_34856_1517787.html, i Bukharan o Bukharian o Bukharim “hanno una loro lingua chiamata ‘iurit’, un dialetto tagiko che si caratterizza per i caratteri e le molte parole ebraiche”. In Israele si sostiene che siano i discendenti di commercianti Giudeo-Radhaniti che nel Iº secolo si sarebbero installati sulla “via della seta” (gli stessi “Radaniti”/“Radhaniti” - ‘conoscitori di strade’… - raccontati dal geografo arabo del IXº secolo, Ibn Khurdhadhbah o Ibn Hordabdeh nel suo ‘Libro delle vie dei regni’ dell'847). Attualmente, la maggior parte dei Bukharan (oltre quelli che hanno gia emigrato in Israele) vivono nell’Uzbekistan e nel Tagikistan ; alcune minoranze, invece, sono installate nel Kazakhstan,Turkmenistan, Kirgizistan ed in Russia. Per saperne di più, consultare i siti : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Bukharan+Jews - http://www.bukharianjews.com/index.php - http://www.bukharianjews.com/modules.php?op=modload&name=Sections&file=index&req=viewarticle&artid=2&page=1 512 Letteralmente: i ‘Figli di Menasse’. Indiani di origine mongolo/tibetana, appartenenti alla tribù degli Shin o Shinlung o Mizo-Kuki-Chin. Vedere: http://shavei.web.aplus.net/article.php?id=860 - http://www.eurasiarivista.org/cogit_content/articoli/Immigrazione_in_Israele-Pa.shtml - http://fuoridalghetto.blogosfere.it/2006/10/il_ritorno_della_tribu_perduta_dallindia_ad_israel.html#more 513 Una regione compresa tra l’India, la Birmania ed il Bangladesh. 514 Ex Burma. 515 Associazione fondata, nel 1979, dal Rabbino Eliyahu o Elihau Avichail e già conosciuta precedentemente come Organizzazione ‘Amishav’ (il mio popolo ritorna). Per saperne di più, vedere:  http://shavei.web.aplus.net/index.php

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mia ricerca, da Michael Freund – oltre agli Shin516 o Shinlung517 o Shin Lung o Mizo-Kuki-Chin518 del Myanmar – anche i Mizo del Mizoram e i Kuki del Manipur sarebbero discendenti della ‘tribù di Manassé’...); i B'nai Israel519 delle regioni di Konkan, Puna, Mumbai/Bombay ed Ahmadabad (India); i Baghdadi520 di New Delhi e di Kolkata/Calcutta (India); i Paradesi o Pardeshi o Paradesim o Gora (bianchi o “stranieri” – dunque, non Indiani, ma residenti in India), i Coshinim521 ed i Malabari o Kola522 della regione di Coshin/Kérala (India), nonché i Telegù (o “intoccabili”) dell’Andhra Pradesh (Est dell’India) ed i Mesharim o Meshuchrarim523 del Malabar (Sud dell’India). Propendono ugualmente a differenziarsi e ad auto-classificarsi: i Tiao Shin Shia524 o Diao-gin-giao di Kaifeng525 o Kaï-feng o Khai-foung526 (nella regione dell’Ho-nan527); gli Chiang-Min528 di Szechuan e di Shengdu o Zhengzhou (Ovest del Paese);nonché gli Yutai, gli Zhu-hu e/o i Qixingbagia (Pechino, Shangai, Hongku, Harbin,Hangzhu, ecc.) della Cina529 (Repubblica Popolare Cinese)530. Questo, naturalmente, 516 Gli Shinlung (o “abitanti delle caverne”), rappresentano una comunità di all’incirca 5 mila anime che vivono nel Nord-Est dell’India e pretendono discendere dalla tribù di Manassé. 300 di loro hanno recentemente emigrato in Israele. 517 http://www.shavei.org/articles.php?subtype=bnei_menashe&subtype2=history - http://www.shavei.org/article.php?id=185 518 Come vengono definiti dagli antropologi. 519 Di lingua “marathi”, i membri di questo gruppo umano – secondo lo storico Samuel Shellim (citato da Maurice Dorès,La Beauté de Cham - Mondes Juifs, Mondes Noirs, Éditions Balland, Paris, 1992) - sarebbero i discendenti delle tribù di Ascher e di Zabulon. 520 Che parlano l’arabo irakeno. 521 Che parlano il Dravidian o “Giudeo-Malayalam” (un miscuglio di spagnolo, ebraico/aramaico, olandese e tamul). 522 Autoctoni neri e “marroni” o mulatti che parlano ugualmente il “Malayalam”, 523 “Emancipati”, ex discendenti di schiavi affrancati. 524 http://www.shavei.org/article.php?id=577 - http://www.shavei.org/article.php?id=534 525 http://www.shavei.org//en/Community.aspx?Name=The+Kaifeng+Jews 526 Una località situata sulla riva destra del fiume Hoang-ho. 527 All’incirca 500 chilometri al Sud-Ovest di Pechino. 528 Si pretendono diretti discendenti di una delle 10 Tribù di Israele scomparse. Vedere: Thomas T. Torrance Papers,Record Group No. 16, Yale University Library Divinity Library Special Collections, 409 Prospect Street, New Haven,Connecticut. Oppure, consultare : http://www.haruth.com/ChiangMinJews.htm - http://www.pbs.org/wgbh/nova/israel/losttribes3.html#japan - http://www.chez.com/soued/chiang.htm - http://webtext.library.yale.edu/xml2html/divinity.016.con.html - http://www.cjnews.com/viewarticle.asp?id=2027 529 In lingua ebraica: Sinim. Per maggiori dettagli sulle ‘Comunità del Giudaismo’ in Cina, vedere: Rudolf Lowenthal, The Jews in China: a Bibliography, ‘The Yenching Journal of Social Studies’, Vol 1, No.2, Pekin, China, 1939. 530 Per completare l’informazione, vedere : James Finn, The Jews in China: their Synagogue, their Scriptures, their History, &c., Wertheim, London, 1843; The Orphan Colonies of the Jews, Wertheim, London, 1872; William Charles White,Chinese Jews, Paragon Book Reprint Co., New York, 1966; Donald Daniel Leslie, The Survival of the Chinese Jews: The Jewish Community of Kaifeng, E.J. Brill, Leiden, 1972; Nadine Perrot, Etre juif en Chine, les histoires extraordinaires des communautés de Kaifeng et Shanghai, Albin Michel, Paris, 1998. Oppure, consultare : http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=461&letter=C - http://www.jewishencyclopedia.com/view_page.jsp?artid=461&letter=C&pid=0 - http://www.jewishencyclopedia.com/view_page.jsp?pid=1&artid=461&letter=C - http://www.jewishencyclopedia.com/view_page.jsp?pid=2&artid=461&letter=C - http://www.jewishencyclopedia.com/view_page.jsp?pid=3&artid=461&letter=C - http://www.jewishencyclopedia.com/view_page.jsp?pid=4&artid=461&letter=C - http://www.jewishencyclopedia.com/view_page.jsp?pid=5&artid=461&letter=C - http://www.sino-judaic.org - http://www.sinojudaic. org/jewsofkaifeng.html - http://www.joyfulnoise.net/JoyChina51.html - http://www.alliancefr.com/judaisme/cyberthora/dossier/chinois/chinois.html - http://revel.unice.fr/anthropo/document.html?id=151#tocfrom3 - http://www.chine-informations.com/mods/dossiers/juifs-dechine_194.html - http://www.newvoices.org/cgi-bin/articlepage.cgi?id=73 - http://www.newvoices.org/cgibin/ articlepage.cgi?id=70 - http://www.joyfulnoise.net/JoyChina2.html - http://www.joyfulnoise.net/JoyChina51.html - http://www.amyisrael.co.il/asia/index.htm

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senza contare – sempre in Cina – le Comunità Chabad Lubavic’531 di Beijing,Guangzou, Hong Kong, Kowloon, Pudong, Shanghai e Shenzhen; oppure, quelle presenti ugualmente in Giappone532, Nepal533, Tailandia534 e Vietnam535. Nella penisola Araba, sono parimenti inclini ad esprimere o a manifestare una loro specifica peculiarità536: i Temanim537 o Teimanim (che, a loro volta, tendono ad autoselezionarsi e distinguersi, in: Baladi, Shami e Maimonidi o Rambamisti)538 e gli Alladhîna hâdû539 dello Yemen540; nonché i Bahraini Ya’hûd o Jewish Arab541 del Bahrain e gli Omani542 di Oman. In Africa, ad esempio, vanno analogamente menzionati e tenuti nella loro giusta considerazione: i Fàlasha543 (o Féllasha o Félashim o Bèta Israel o Beita Yisrael)544, i Fàlash-Murà545, i Beit Avraham546 ed i Rastas547 (o Rastafariani) dell’Etiopia; gli Abayudaya548 o Kibina Kya Bayudaya Absesiga Katonda (o “Comunità di affiliati 531 http://www.chabadchina.org/ 532 http://www.haruth.com/JewsJapan.html - http://www.chabadasia.com/templates/articlecco.html?AID=370389 - http://www.jcckobe.org/ - http://www5.ocn.ne.jp/~magi9/isracam3.htm 533 http://www.chabad-nepal.com/ 534 http://www.chabadthailand.co.il/ 535 http://www.chabadhongkong.org/templates/articlecco.html?AID=370396 536 Vedere ugualmente: Norman A. Stillman, The Jews of Arab Lands e The Jews of Arab Lands in Modern Times, opere citate. 537 Vedere sito : http://encyclopedia.thefreedictionary.com/Yemenite+Jews 538 Per maggiori dettagli, vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Yemenite_Jews 539 Arabi giudaizzati. 540 Come sappiamo, il 17 Novembre del 1949, con l’operazione Alya "Marvad Hakessamim", il Governo di Tel-Aviv ha organizzato il trasferimento di all’incirca 50.000 Temanim o Teimanim dello Yemen, in Israele. 541 http://www.internationalspecialreports.com/middleeast/00/bahrain/23.html 542 Omani e Temanim, in generale, si considerano i discendenti degli abitanti dello Stato giudaico di Dhou Nowâs che sarebbe esistito nel Sud della Penisola arabica, nel VIº secolo. 543 In Lingua Amharica, “stranieri”. Essi si considerano discendenti diretti di Shlomo ha-Melech (Re Salomone). Questa comunità del Giudaismo, ignora completamente le feste dell’Hannukà e di Purim. Nel Maggio 1973, il Rabbino Ovadia Yossef ha dichiarato ufficialmente che i Fàlasha neri d’Etiopia sono Giudei, discendenti della tribù di Dan. Vedere siti : http://www.sefarad.org/publication/lm/039/2.html - http://terrain.revues.org/document3136.html - http://www.mindspring.com/%7Ejaypsand/ethiopia.htm - http://www.shamash.org/lists/scj-faq/HTML/faq/13-index.html 544 In realtà, degli Agaw: una tribù africana dell’Etiopia di lingua Guèze che – prima del suo trasferimento in Israele – era concentrata nella regione di Sémen. Fatti conoscere al mondo da Joseph Halévy nel 1868, i Fàlasha o Féllasha o Félashim si sarebbero convertiti al Giudaismo della Torà (dunque, non talmudico), nel XIII° secolo. 545 Ex Fàlasha cristianizzati. Come precisa il Talmud (Sanhedrin 44a) : "Un Israel(ita) anche se ha ‘peccato’ è ancora un Israel(ita)". 546 Letteralmente: ‘La Casa di Abramo’. Si tratta di una Comunità di all’incirca 50 mila anime che vive separata dalle ‘Comunità Fàlasha’ e pretende discendere da queste ultime. 547 Alcune comunità etiopi della regione di Addis Abeba e di Shashamane (una città, in provincia di Shoa, a 150 km. dalla capitale) che sono convinte di discendere da una delle 12 Tribù di Israele. Vengono definiti Rastas o Rastafariani, poiché sono persuasi che Ras Tafar Makonen (il nome di nascita dell’ex Imperatore d’Etiopia, Ailé Selassié Iº - che tra l’altro era un Cristiano “copto etiope”) sarebbe stato un discendente diretto di Re Salomone ! 548 Abayudaya, in lingua luganda, significa: Giudei (da: Ba-Yudea = “Gente della Giudea”). In realtà, dei veri e propri Ugandesi neri, convertiti al Giudaismo nel 1919-1920, ad opera di un ex capo militare ugandese, collaboratore dei colonialisti britannici, Semei Kakungulu che – con la sua conversione – aveva voluto vendicarsi dei suoi ex-amici anglicani inglesi. Sono facilmente rintracciabili nella regione di Mbale, Mount Elgon, Mount Wanale e Nabugoya. Per maggiori informazioni, vedere: Michael Twaddle, Kakungulu and the Creation of Uganda, 1868-1928, Eastern African Studies, James Currey Publisher,London, 1993. Oppure, consultare: http://www.mindspring.com/%7Ejaypsand/abayudaya.htm - http://www.mindspring.com/~jaypsand/abayudaya.htm - http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/?r=28521

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al Giudaismo che confidano nel Signore”) dell’Uganda-Centrale; i Sefwi549 della ‘House of Israel’550 del Ghana; i Bnai Ephraim551 o Emo Yo Quaim552 del distretto di Ondo (Sud-Ovest della Nigeria) ed alcune componenti553 dell’etnia Igbo o Ibo della Nigeria; i Lemba554 del Malawi, dello Zimbabwé e dell’Africa del Sud555; i membri della Rusape Community556 dello Zimbabwé; i Daga557 o Daggatun558 (o ‘Imrad’559) del Nord del Malì, nonché i Kel Izariyel560 del Lago Faguinine (Ovest di Tombuctu561) e gli Ida Hussaq562 (i “figli di Isacco”), sempre del Malì563; in Africa occidentale, in fine – nonostante la summenzionata Associazione ‘Shavei Israel’ stenti, fino ad ora, a riconoscerli o a legittimarli come degli autentici adepti del Giudaismo – tutta un’altra serie di tribù nero-africane (come i Mandingue, i Mandés, i Bafour, i Songhay, i Foulani, i Fanti, gli Hausa, i Mossi, gli Yoruba, ecc.) tendono ugualmente a rivendicare un loro diretto o indiretto legame con il Giudaismo “originario”. In altre parti del mondo564, sono ugualmente da evidenziare e citare: i British-Israelists565 (o Anglo-Israelites) ed i British-Jews566 della Gran Bretagna; gli 549 Una popolazione di neri africani - probabilmente originaria della Costa d’Avorio e stabilita da tempo nel Ghanaoccidentale - che si è convertita al Giudaismo, dopo che uno stregone locale, un certo Aaron Ahomtre Toakyirafa, nel 1976, avrebbe avuto una “visione” che gli avrebbe rivelato che i Sefwi erano discendenti delle “tribu scomparse d’Israele”. Per approfondire l’argomento: http://www.mindspring.com/%7Ejaypsand/ghana.htm - http://www.mindspring.com/~jaypsand/ghana.htm - http://en.wikipedia.org/wiki/House_of_Israel 550 http://www.mindspring.com/~jaypsand/ghana2.htm 551 Letteralmente: ‘I Figli di Ephraim’. Sono convinti di discendere da alcune famiglie Sefardite che avevano migrato dalla Spagna (1492) al Marocco e dal Marocco (XVIº secolo) in Nigeria. 552 Letteralmente (nella lingua Yoruba): ‘Strano Popolo’ (l’appellativo con il quale vengono chiamati dalle popolazioni limitrofe). 553 In particolare, i clan degli Eri, dei Nri e degli Ozubulu pretendono discendere dalle tribù di Gad, Zebulone e Menassé (http://en.wikipedia.org/wiki/African_Jew#Igbo_.28Ibo.29_Jews). 554 Tribù africana (all’incirca 40.000 anime) del sottogruppo etnico dei Buba. In certe lingue bantù, il nome ‘Lemba’ sta a significare : “L’uomo che conosce i segreti dell’invisibile”. Per saperne di più, vedere: http://www.mindspring.com/%7Ejaypsand/lemba.htm 555 Insediati, nel Parco Kruger, alla frontiera con lo Zimbabwé, e nella regione di Venda. Vedere: http://www.shamash.org/lists/scj-faq/HTML/faq/13-08.html - http://www.shamash.org/lists/scj-faq/HTML/faq/13-index.html 556 Per maggiori informazioni : http://www.mindspring.com/%7Ejaypsand/rusape.htm - http://www.mindspring.com/~jaypsand/rusape.htm 557 Il loro nome in lingua sonrhaï o songhaï o sonxay (una lingua parlata nella valle del Niger e del Mali, nonché nel Bénin). I Daga – all’incirca 2.000 anime che vivono tra i Tuareg di Gao, Burem e Tombuctu – pensano di discendere dai “Banu Israël”: una tribù legata al Giudaismo che sarebbe stata originaria dell’antica provincia marocchina di Tuat, attualmente in territorio algerino. Per maggiori informazioni, vedere: http://www.algerianie.com/Populations.htm 558 Nome dato ai Daga da Isidore Loeb (1839-1892 – l’allora Segretario generale dell’Alliance Israélite Universelle e già Rabbino di Saint-Étienne), a causa di un errore di trascrizione dall’ebraico al francese di un manoscritto del Rabbino e viaggiatore Mardochée aby Serour, del 1865. 559 Il loro nome in lingua tamascek (la lingua dei Tuareg). 560 Una tribù Tuareg, il cui nome fa chiaramente riferimento a Israele. Non è escluso che siano i discendenti dei sudditi del Regno dell’Aurès della Regina Kahena o Kahina (VIIº secolo), che – secondo lo storico e sociologo arabo Ibn Khaldun o Khaldoun (1332-1406 - alias Abou Zeid Abd er-Rahman) – si sarebbero convertiti al Giudaismo, già in epoca greco-romana. 561 Una città che sorge sul fiume Niger, nel Malì. 562 Un gruppo Tuareg, già recensito dal Rabbino e viaggiatore Mardochée aby Serour, nel XIXº secolo. 563 Nel Malì, due tribù Tuareg – i Peul e gli Ibadiya – si pretendono discendenti della tribù di Dan. 564 Per una lista più dettagliata, vedere: http://www.haruth.com/jw/ 565 Una setta fondata da Richard Brothers (1757-1824) a partire da due pamphlets : A Revealed Knowledge of the Prophecies and Times – Book First (1794) e Book Second (1795). I componenti di questa comunità sono convinti di discendere dalle tribù scomparse d’Israele. Vedere siti: http://british-israelism.biography.ms/ - http://www.library.mun.ca/qeii/cns/archives/brothers.php - http://www.orange-street-church.org/text/britishisrael%20fact%20or%20fiction.htm - http://books.google.ch /books?q=Richard+Brothers,+A+Revealed+Knowledge+of+the+Prophecies+and+Times&oi=print 566 Vedere : John Mills (1812-1873), The British Jew, Hurlston & Stoneman, London, 1854.

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Australian-Jews567 dell’Australia; i Black Hebrews568 (o Ebrei/Israeliti Neri), gli adepti della Nation of Yahweh569 e gli Cherockees-Jews570 degli Stati Uniti; i membri della Congregazione Melech Yisrael571 di Toronto (Canada); i Figli di Mosè572 e gli Incas-Judíos573 di Trujillo (Perù), i Judíos marroquíes574 (o Judíos de la selva) di Tarapoto (Perù), gli Jews of the Amazon575 ed i Brasileiros-Judeus576 di Venhaver e di Natal (Rio Grande do Norte, Brasile) dell’America Latina577; gli JuBu578 o GiuBu (o Jewish Buddhists) degli Stati Uniti e di Israele; come pure gli Yishouv579 di Israele. Il tutto, naturalmente, senza tralasciare o escludere: i Samaritani580 (o Shamerim581 o Shomronim582 o Kuthim583) di Naplouse e di Kiryat Luza (Cisgiordania, Palestina) e di 567 Vedere: http://www.jewishaustralia.com/?aspPage=home 568 Sono dei neri statunitensi, originari di Chicago (USA), che si considerano i veri discendenti della “Hebrew race”. All’incirca 2.500 di loro vivono attualmente in Israele, all’interno di una serie di comunità che risiedono presso le locatità di Arad,Mitzpe Ramon, Tiberiade e Dimona (Kfar hashalom). Il loro capo spirituale, si chiama Ben Ammi Ben Israël (alias Ben Carter).Per maggiori informazioni sugli “Ebrei/Israeliti neri”, vedere : Aliza Arbeli (articolo), Cemetery Promised for Black Hebrews,Ha'aretz, October 3, 1999. Oppure consultare: http://www.shamash.org/lists/scj-faq/HTML/faq/13-index.html - http://israel.overblog.net/article-4115162.html - http://en.wikipedia.org/wiki/Black_Hebrews - http://www.upjf.org/actualitees-upjf/article-11889-144-7-black-israel-africainsnoirs-americains-vivant-au-sein-monde-juif.html 569 Il leader di questo gruppo, si fa chiamare Yahweh ben Yahweh (alias Hulon Mitchell, Jr.). Per maggiori informazioni,vedere: http://en.wikipedia.org/wiki/Nation_of_Yahweh - http://en.wikipedia.org/wiki/Yahweh_ben_Yahweh 570 Sono dei Pellerossa convertiti. Vedere: Kevin Avruch, American Immigrants in Israel - Social Identity and Change,The University of Chicago Press, Chicago and London, 1981. 571 Come recita il loro sito internet: “La nostra congregazione è una ‘Congregazione messianica osservante la Torah’ che comprende sia giudei che quelli delle nazioni, che sono stati innestati nella comunità di Israele, tramite l'accettazione di Yeshua come loro Messia (Efesini 2:12-13). Crediamo che Yeshua sia la Torah vivente che è venuta fedelmente ad adempiere la Torah e non ad abolirla. La Torah è viva e vegeta, vive nei cuori di ogni credente”. In un’altra rubrica: “Il Giudaismo Messianico /  יהודים משיחים è un movimento basato sulla Bibbia di persone giudee che credono in Yeshua (Gesù) come loro Messia”. Per saperne di più, vedere: http://www.cmy.on.ca/index.htm - http://www.cmy.on.ca/chisiamo.htm - http://www.cmy.on.ca/giudaismomessianico.htm 572 Per maggiori dettagli su questa Comunità, vedere: Massimo Introvigne e J. Gordon Melton, L’ebraismo moderno,Collana Religioni e Movimenti, Editrice Elledici, Leumann (Torino), 2004, pp. 143-145. 573 Attualmente, all’incirca 90 Incas-Judíos del Perù sono insediati presso la colonia di Alon Shvut, in Cisgiordania occupata. http://www.shavei.org//en/Community.aspx?Name=The+Inca+Jews 574 http://www.shavei.org/article.php?id=763 - http://www.shavei.org//en/Default.aspx 575 http://www.shavei.org//en/Community.aspx?Name=The+Jews+of+the+Amazon 576 Ex Cattolici brasiliani che si pretendono discendenti di “famiglie marranos” portoghesi convertite di forza all’epoca dell’Inquisizione. 577 Vedere : Judith Laikin Elkin, The Jews of Latin America, Revised Edition, Holmes and Meier, New York/London, 1998. 578 Adepti del Giudaismo-Zen. Per maggiori informazioni, vedere : Nathan Katz, Contacts Between Jewish and Indo-Tibetan Civilizations Through the Ages : Some Explorations, The Tibet Journal, vol. 16, No. 4, 1991, pag. 90-109; Roger Kamenetz, Le juif dans le lotus : des rabbins chez les lamas, Calmann-Lévy, Paris, 1997 ; David M. Bader, Zen Judaism: For You a Little Enlightenment, Harmony Books, New York, 2002. Oppure, consultare : http://revel.unice.fr/anthropo/document.html?id=151#ftn17 579 Letteralmente: “Popolazione”. La ‘Comunità’ di adepti del Giudaismo che sono nati e cresciuti all’interno dei territori dell’attuale Israele. 580 Si considerano come i veri discendenti delle 10 Tribù che avrebbero vissuto nel Regno di Israele/Samaria, prima della sua distruzione, da parte di Sargon IIº, nel –721. Come base della loro fede, accettano esclusivamente il Pentateuco ed il Libro di Giosuè. Attendono la venuta di un Taheb : un ‘Messia/Profeta’ (sul modello di Mosè) che non è comparabile né con la nozione di Meshiah del Giudaismo, né con quella cristiana di Messia/Cristo. Per saperne di più, vedere : J.-D. Macchi, Les Samaritains: histoire d'une légende. Israël et la province de Samarie (Le Monde de la Bible 30), Genève, Labor et Fides, 1994. Oppure, consultare: http://fr.wikipedia.org/wiki/Samaritains 581 Letteralmente: gli ‘Osservanti della Legge’ o ‘Coloro che conservano la Legge’. Essi stessi, infatti, si considerano degli Shamrim, i ‘Conservatori’ (o i ‘Guardiani’) della Legge autentica di Mosè. 582 In ligua ebraica moderna: ‘(quelli) della Samaria’. 583 Il nome che è ordinariamente (e denigratoriamente) affibiato loro dagli affiliati al Giudaismo, in quanto considerano che i Samaritani non siano – come loro pretendono – i discendenti delle 10 Tribù del Nord, ma la progenie delle popolazioni della Mesopotamia (si pretende provenienti dalla città di Kutu o Kut, nell’attuale Iraq, da cui l’appellativo Kuthim) che furono deportate dagli Assiri, nel -721, all’interno dei territori dell’ex regno di Israele/Samaria, in sostituzione delle popolazioni autoctone che, nella stessa occasione, erano state, a loro volta, deportate in Mesopotamia.

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Holon (Israele); i Caraiti584 (o Karaïtes o Karaïm o Caraïm o Qeraïm o Qaraïm) della Russia, della Lituania, della Crimea585, della Turchia586 e di Israele; i Krymchaks587 (gli ‘autentici’) della Crimea; i Sabbatei588 (o dunmèh o doenmèh o donmèh o dönmè)589 della Turchia e dei Balcani; i Frankisti590 della Polonia e di alcuni Paesi europei; gli Ivrím Qatholím591; i Mormoni592; ecc.

Una “Babilonia” linguistica

Non parliamo dei linguaggi, dei dialetti e/o dei gerghi che continuano, ancora oggi, ad essere comunemente parlati dai membri delle diverse ‘Comunità ideologiche’ (o ‘Congregazioni’ o ‘Confraternite’ o ‘Sette’) che si riferiscono all’una o all’altra delle numerose ed eterogenee tradizioni del Giudaismo religioso e/o culturale e/o storico. 584 In lingua ebraica: Beni mikra' (o “Figli della scrittura”). Frazione del Giudaismo che è legata ad un’osservanza letterale delle Scritture e si riconosce nell’interpretazione sadducea della medesima religione e nell’insegnamento di Anan Ben David (il fondatore di questa “tendenza”, in Persia, nel 750). I Caraiti – che, al loro interno, hanno tendenza a distinguersi in : Ananisti,Bengiministi, Asheristi e Talmidisti – si oppongono fermamente, sia alla Torà orale (ed alla sua codificazione/interpretazione talmudica), sia al Giudaismo rabbinico. Per maggiori informazioni : http://fr.wikipedia.org/wiki/Karaïsme 585 Vedere: http://www.istanbulguide.net/istguide/people/ethnies/juifs/karaite.htm 586 Vedere: http://www.istanbulguide.net/istguide/people/ethnies/juifs/karaittur.htm 587 Sono delle popolazioni di origine turca che aderiscono al ‘Giudaismo rabbinico’ e parlano il Krymchak o “Giudeo-Tataro” (una forma modificata della lingua tatara della Crimea, intrisa di numerose parole ebraiche ed aramaiche, che è scritta sia in caratteri ebraici, sia in caratteri turco/latini, sia in caratteri cirillici). I membri di questa Comunità si pretendono i discendenti di occasionali viaggiatori e commercianti della Giudea che si sarebbero insediati in quelle regioni, già dal -Iº secolo. 588 Ufficialmente musulmani, si tratta in realtà degli affiliati di una Setta esoterica, messianica e cripto-giudaica che si ispira – come abbiamo già visto – alla predicazione di Sabbatai Zevi o Shabtaï Tsevi (1626-1676): un ex adepto del Giudaismo,originario di Smirne, fortemente impregnato delle dottrine della Kabbala Lurianica che – dopo essersi auto-proclamato Messia o “Re dei Giudei” ed avere fondato, nel 1648, il Movimento Sabbatainista – era stato costretto, pena la morte, nel 1666, a convertirsi all’Islam e ad assumere il nome di Mehmed Effendi. Dopo la sua morte, avvenuta in Albania, nel 1676, i suoi seguaci (originariamente Sefarditi e/o Romanioti dei Balcani) fondarono, a loro volta, nella città di Salonicco (Grecia) il gruppo giudaicoislamico dei dunmèh ("apostati" o “rinnegati”, in lingua turca). A quel primo nucleo di dunmèh, si aggiungeranno, nel tempo, altri gruppi di “convertiti” all’Islam, come quelli di Ismirli (formatosi a Izmir), Jacubi, baba d’Osman (guidato da Berechia) e Lechli. Molti dunmèh, dopo il 1908, aderirono e riverstirono cariche di primo piano nel Movimento dei Giovani Turchi (il celebre Comitato, poi, Partito dell’Unione e Progresso o ‘Itihàt vè Terakì’ o ‘Ittihad ve Terakki’), dell’ex Impero Ottomano. I membri di questa Setta, ancora oggi, continuano a giocare un ruolo importante all’interno delle istituzioni politiche e militari dell’attuale Turchia. 589 Parola turca che significa "apostata" o “rinnegato” (per gli affiliati al Giudaismo: minim o ‘eretici’; oppure, anussim o ‘convertiti di forza’). 590 Formalmente cristiani, si tratta in realtà degli affiliati di una Setta esoterica, messianica e cripto-giudaica che prendono ispirazione dalla predicazione di Jacob Frank (1726-1791): come abbiamo già visto, un ex seguace delle idee di Sabbatai Zevi e fondatore, nel 1755, in Polonia, di un importante movimento messianico. I membri di questa Setta – nonostante il reiterato ed inappellabile rigetto da parte delle autorità del Giudaismo e del Cristianesimo – continuano, ancora oggi, a considerarsi degli autentici adepti della ‘religione di Abramo’. 591 Si tratta di Giudaiti che conservano le tradizioni del Giudaismo, pur essendo convertiti alla fede della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Il fondatore dell’Association of Hebrew Catholics (AHC), è stato il giudaita carmelita Elias Friedman (1916- 1999), nel 1979. Per saperne di più su questo genere di Giudaiti, vedere: Elias Friedman, Identidad Judía. The Miriam Press,New York, 1987. Vedere ugualmente: http://www.hebrewcatholic.org/ - http://www.hebrewcatholic.org/TheHebrewCatholic/thehebrewcatholi.html - http://es.wikipedia.org/wiki/Hebreos_católicos 592 Una ‘Setta’ cristiana (cioè, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni) che prende il suo nome dal profeta Mormon: presupposto autore delle cosiddette ‘Tavole d’oro’, riprodotte nel ‘Libro di Mormon’ (sottotitolo: ‘Un altro Testamento di Gesù Cristo’), un’opera composta da un certo numero di libri che sarebbe stata ufficialmente “tradotta” e pubblicata, nel 1830, negli Usa, da Joseph Smith (1805-1844). I membri di questa ‘Setta’ – che conta, nel mondo, all’incirca 12 milioni di affiliati – si considerano i discendenti della tribù di Beniamino’.

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Anche in questo caso – se ci asteniamo momentaneamente dal prendere in conto il linguaggio della Bibbia (o Leshôn Ha-Kôdesh593 o ‘Linguaggio Sacro’) che corrisponde all’ebraico classico594; le diverse lingue nazionali che gli adepti di questo filone religioso e/o culturale e/o storico impiegano comunemente all’interno dei numerosi Paesi del mondo dove risiedono o svolgono le loro attività; ‘l’ebraico moderno’595 (o ‘Ivrit) che viene comunemente parlato da buona parte degli attuali cittadini israeliani – ci accorgiamo che i diversi affiliati del Giudaismo, possono ugualmente vantare una vera e propria marea di idiomi particolari che, nella maggior parte di casi, tendono addirittura a giocare il ruolo di effettiva ed abituale ‘madre lingua’ (mame-loshn o mameloshen596). Per averne un’idea più precisa, sarà bene iniziare la nostra panoramica, segnalando alcune delle principali ‘famiglie linguistiche’ a cui fanno ordinariamente riferimento i diversi e variegati affiliati a questa tradizione: - Lo Yiddish597 o Yidish-taytsh – un dialetto germanico (Mittelhochdeutsch) che include termini biblico-ebraici, aramaici, giudeo-francesi e slavi598, e che viene scritto, da destra a sinistra, in una variante modificata dell'alfabeto ebraico, il Quadratschrift599; questo linguaggio, ordinariamente in uso fra i membri delle  Comunità Ashkenazite’, si differenzia, a sua volta, in Yiddish Orientale, Yiddish Occidentale, Yiddish Daïtsch e Yiddish-English: - lo Yiddish Orientale600 – senza tenere conto delle sue sub-varietà locali – comprende tre maggiori dialetti: il Litvish (manifestatosi nei paesi del Baltico e nel Belarus/Bielorussia); il Poylish (sviluppatosi in Polonia ed alcune regioni dell’Europa centrale); l’Ukrainish (maturatosi in Ucraina e nei Balcani); - lo Yiddish Occidentale – senza evocare i suoi sub-gerghi locali – comprende tre basilari dialetti: lo Yiddish del Nord-Ovest (formatosi nel Nord della Germania ed in Olanda); lo Yiddish del Centro-Ovest (modellatosi nella Germania centrale); lo Yiddish del Sud-Ovest (configuratosi nel Sud della Germania e regioni adiacenti); 593 Secondo un’altra translitterazione: Lashon Hakodesh. 594 Quello scritto, per intenderci, con ‘caratteri squadrati’ e chiamato Ketav Meruba o Ketav Ashuri (quello scritto con caratteri corsivi, invece, è denominato Ketav Rahuv o Ketav Yad). Secondo alcune fonti, si tratterebbe di caratteri ideati e diffusi dai Mohabiti a partire dal -IIIº secolo, ed adottati in Giudea, soltanto nel -Iº secolo. Secondo altre, l’origine di questo genere di scrittura, risalirebbe agli Assiri e sarebbe stato introdotto, in Giudea, da Ezra o Esdra, dopo l’Esilio di Babilonia. Per potere visualizzare il Ketav Meruba, vedere: http://www.quid.fr/2006/images/eta006_hd.gif 595 Una lingua completamente “resuscitata” nel XIXº secolo, a partire dall’ebraico antico (o se si preferisce, dalla sua variante mishnaico-talmudica), dal lituano Éliézer Perlman (1858-1922 - detto Ben Yehuda – la cui lingua madre era lo “yiddish orientale”), redattore del primo dizionario di ebraico moderno (1881-1890) e fondatore, sia del giornale Ha Tsevi (1884), sia del Comitato per la lingua ebraica (1890), sia del primo Liceo ebraico a Jaffa, Palestina (1906). 596 Dallo yiddish, mame (madre, mamma) e dall’ebraico, lashon (lingua). In yiddish: lo yiddish stesso. 597 Vedere: http://www.jewish-languages.org/yiddish.html - http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/History/yiddish.html 598 Oppure, se si preferisce: una specie di ‘lingua creola’, a base lessicale tedesca ed ebraica, e dal punto di vista della sua sintassi, un idioma turco-slavo. 599 Letteralmente: “Scrittura quadrata” (il che vuole dire che, scrivendo, i diversi caratteri impiegati debbono graficamente rimanere inclusi all’interno di un quadrato immaginario; al limite, facendo fuoriuscirne un solo loro elemento). 600 Vedere: http://www.cs.engr.uky.edu/~raphael/yiddish/harkavy/0015.png

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- lo Yiddish Daïtsch601 o Giudeo-Alsaziano è un dialetto esclusivamente parlato dai me mbri di alcune comunità del Giudaismo originarie dell’Alsazia o delle regioni frontaliere di quest’ultima, sia in Germania che in Francia; - lo Yeshivish602 o Yinglish603 o Yiddish-English604 – senza entrare nelle sue peculiarità regionali – si è costituito e sviluppato in Inghilterra, negli Stati Uniti d’America, nel Canada, in Australia ed in altri paesi di lingua inglese, a partire dallo Yiddish Occidentale e da quello Orientale. - Il Ladino605 (da non confondersi con il “Ladin dolomitan”606 o lingua romanza alpina), ugualmente chiamato Gidyo o Judezmo o Spanyol o Sefardi – è una varietà dello spagnolo-castigliano del XVº secolo, con l’aggiunta di numerose parole ebraiche, arabe, greche e turche. Il Ladino – utilizzato inizialmente dagli adepti del Giudaismo che furono espulsi dalla Spagna nel 1492 – viene ortograficamente trascritto in caratteri latini607 (salvo alcuni casi, in cui viene preferito il “semi-corsivo Rashi”608). E’ tuttora impiegato dai discendenti e/o dai discepoli degli affiliati di quell’iniziale ‘Comunità ideologica’ che, attualmente, risiedono in Israele ed in diversi paesi del Mediterraneo. Esso possiede alcune varianti: - lo Dzhudezmo o Judezmo o Giudesmo – una versione del Ladino609 che è arricchita di numerosi vocaboli di origine ebraica, greca, serba, rumena,bulgara, turca, ed è parlata quasi esclusivamente dalle Comunità del Giudaismo che risiedono ad Istanbul ed a Smirne, in Turchia ; oppure, originarie della Turchia, ma residenti in Israele; - l’Hakitia o Haquitía o Haketiya – una variante del medesimo ceppo linguistico,frammista di numerose parole arabe, che è parlata da alcune Comunità del Giudaismo dell’Africa del Nord; in particolare, del Marocco; oppure, originarie dell’Africa del Nord, ma residenti in Israele; - il Tetuani o Spanyolit – un’altra variante, ugualmente zeppa di numerosi vocaboli arabi, che è parlata dai membri delle Comunità del Giudaismo originarie di Orano, in Algeria, ed attualmente residenti in Israele. 601 Vedere: http://judaisme.sdv.fr//dialecte/gottlieb.htm - http://judaisme.sdv.fr//dialecte/index.htm 602 http://en.wikipedia.org/wiki/Yeshivish - http://www.answers.com/topic/yeshivish 603 http://en.wikipedia.org/wiki/Yinglish - http://www.answers.com/topic/yinglish 604 Vedere: http://www.cs.engr.uky.edu/~raphael/yiddish/harkavy/index.utf8.html#ofront - http://www.uta.fi/FAST/US1/REF/yidgloss.html - http://www.yiddishdictionaryonline.com/ 605 Vedere: http://www.home.earthlink.net/~benven/dictionary.htm - http://www.home.earthlink.net/~benven/ladino.html 606 Con le sue varianti: il “dolomitico sellano comune”; il “fassano di Campitello di Fassa”; il “gardenese della Val Gardena”; il “noneso della Val di Non”; il “Bulsan della Provincia di Bolzano”; il “badiotto-marebbano della Val badia e della Val Marebbe”; il “gardenese di Ortisei”; il “Ladino veneto o agordino”, ecc. 607 In particolare, dalle Comunità del Giudaismo originarie della Turchia. 608 Un carattere “lanciato” dal Rabbino Shlomo ben Itshaqi o Yitzshaki o Yitzhaqi (1040-1105), detto ‘Rashi’ (acronimo di Rabban Shel Israel = “Maestro di Israele”; oppure, Rabbenu SheYichyeh = “Il nostro Rabbi forse vive”). 609 Secondo altre fonti, si tratterebbe, invece, di un dialetto castigliano (risalente al XVº secolo), largamente intramezzato di parole ebraiche, greche, serbe, rumene, bulgare e turche.

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- Italkian610 o Giudeo-Italiano – è un dialetto italiano largamente inframmezzato da termini ebraici, yiddish, ladini, spagnoli e portoghesi che è parlato dai diversi membri delle Comunità del Giudaismo originarie del Centro e del Nord dell’Italia,dell’isola di Corfù e delle coste del Mare Ionio e dell’Adriatico, e residenti, sia in Europa che in Israele; possiede numerose varianti, come il ‘giudeo-romanesco’, il ‘giudeo-fiorentino’, il ‘giudeo-livornese’ o ‘bagitto’, il ‘giudeo-reggiano’, il ‘giudeomodenese’,il ‘giudeo-mantovano’, il ‘giudeo-ferrarese’, il ‘giudeo-piemotese’, il ‘giudeo-veneziano’, ecc. - Yevanico o Giudeo-Greco – è un dialetto ellenico, con aggiunte di vocaboli ebraici, ladini, bulgari, turchi, slavi, che è parlato dai membri delle Comunità Romaniote originarie della Grecia e del Dodecanneso, dei Balcani e della Turchia,e residenti in quei paesi, in Israele e/o altrove. - Lusitanico o Giudeo-Portoghese – è un dialetto portoghese, inframmezzato di parole ebraiche e ladine, che continua ad essere parlato da diversi membri delle Comunità del Giudaismo originarie del Portogallo centrale e settentrionale,attualmente residenti in Israele e/o altrove. - Catalanico o Qatalanit o Giudeo-Catalano – è un dialetto catalano, originario della Spagna del Nord-Est ed intercalato di parole ebraiche e spagnole, che è ancora parlato da alcuni membri delle Comunità cripto-giudaiche degli Chuetas o Tciuetas delle Baleari (Maiorca, Spagna). - Giudeo-Arabo o Al Yahûdiyya – non è un unico ed uniforme dialetto arabo, ma una serie di vernacoli o di gerghi derivati da questa lingua, tutti frammisti di parole ebraiche ed aramaiche, che tendono a differenziarsi a seconda delle regioni. Tra questi, hanno tendenza a diversificarsi e caratterizzarsi: - il ‘giudeo-marocchino’; - il ‘giudeo-algerino’; - il ‘giudeo-tunisino’; - il ‘giudeo-tripolino’ (Libia); - il ‘giudeo-egiziano’ (cairota ed alessandrino – parlato ugualmente dai giudaiti benghasini); - il ‘giudeo-siriano’ (Aleppo) e/o il ‘giudeo-iracheno’ del Nord (Mossul); - il ‘baghdadi’ – un dialetto arabo parlato da numerosi membri delle Comunità orientali del Giudaismo (Mitzrahi), originarie di Baghdad e della Mesopotamia, e residenti, sia in India (New Delhi, Bombay e Calcutta), sia in Estremo-Oriente (Singapore e Hongkong), sia in Israele, sia altrove; 610 Neologismo coniato da Solomon Birnbaum, nel 1942.

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- il ‘giudeo-yemenita’ o ‘temani’ e/o ‘sana'ani’, ecc. Molti di questi dialetti e gerghi continuano ad essere parlati dai membri delle Comunità del Giudaismo che risiedono nei suddetti paesi, in Israele e/o altrove. - Giudeo-Tamazight o Giudeo-Tamashek o Giudeo-Berbero – è un dialetto berbero, integrato da termini ebraici, aramaici e ladini, che è scritto in caratteri alfabetici tifinagh611 o arabi ed è parlato – nella sua variante algerina (Kabyle) ed in quella Nord (Tarifit o Riffi) e Centro-marocchina (Tashelhiyt) – dalle Comunità Musta’arabim originariamente insediate nelle regioni di Sous, di Tiznit, di Tinrhir, di Ouijjane, di Asaka, di Imini, di Ait Bou Oulli, di Ouarzazate, dell’anti-Atlas, della valle dell’Atlas e di diversi villaggi dell’Algeria e della Tunisia, ed attualmente residenti (nella loro stragrande maggioranza) in Israele e/o altrove. - Barzani o Lishanid Janan o Giudeo-Aramaico – è un dialetto neo-aramaico che è parlato da alcune Comunità di affiliati al Giudaismo che risiedono nel Kurdistan iracheno ed in Israele; è ugualmente parlato – nella sua variante denominata Lishan Didan612 – dai membri delle Comunità del Giudaismo originarie del Lago Urmia (Azerbaigian iraniano) e – in quella chiamata Lishanid Noshan o Hula'ula o Galigalu – dai membri di similari Comunità originarie della città di Arbil e del Nord-Est dell’Iraq, residenti in quelle regioni, in Israele e/o altrove. - Dzhidi o Giudeo-Persiano – è un dialetto iranico, che continua ad essere parlato –insieme al Farsi613 – dalle Comunità Parsim o Kalimi che risiedono in Iran, negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ed in Israele; nella sua variante Giudeo-Hamedani (frammista di vocaboli ebraici e curdi e scritta in caratteri ebraici), è parlato dalle Comunità del Giudaismo originarie della città di Hamadan; in quella Giudeo-Shirazi, dalle Comunità della regione di Fars e della città di Shiraz; lo stesso dicasi delle versioni Giudeo-Yazdi, Giudeo-Kashani, Giudeo-Borugerdi,Giudeo-Golpaygani, Giudeo-Khunsari, Giudeo-Isphani, Giudeo-Kermani, ecc., che sono parlate dalle Comunità del Giudaismo che risiedono in quelle regioni, negli USA, in Gran Bretagna, Francia, in Israele e/o altrove. - Giuhuri o Juwri o Juhuri o Giudeo-Tat - è un dialetto indo-iraniano o Pehlevi614 che è tradizionalmente parlato dalle Comunità Giuhur o Juhur o Giuhurim615 o Juhurim o Dagh Shufut o Sabbatariane che risiedono, sia sulle montagne dell’Est del Caucaso (Daghestan), sia in Russia (Magaramkend, Kaitag, Darband/Derbent,Mackhachkala), sia in Azerbaidgian (Kuba), sia negli USA, sia in Israele. - Gruzinic o Kivruli o Kartvelian o Giudeo-Georgiano – è uno speciale linguaggio (da alcuni considerato un ‘gergo originale’ ed a sé stante; da altri, semplicemente 611 Leggere: tifinaɣ. 612 Letteralmente: il “nostro linguaggio”. 613 La lingua nazionale iraniana. 614 La lingua persiana che era parlata, in Iran, all’epoca dei regni Sassanidi (224-650). 615 Esse stesse si auto-definiscono Giuhuro o Juhuro Imuni (‘autoctoni, affiliati al Giudaismo’). Quelle medesime Comunità sono chiamate dai Russi: Gorskyie Yevrei (‘Ebrei della montagna’).

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un ‘dialetto georgiano’), combinato con vocaboli ebraici ed aramaici, che è parlato dalle Comunità Gruzinim o Gruzim e/o i Guriyim che risiedono nel Sud del Caucaso ed in Israele. - Krymchak o Giudeo-Tataro – è un dialetto crimeo-altaico (o, se si preferisce, una forma modificata della lingua tatara della Crimea), intriso di numerose parole ebraiche ed aramaiche, che è scritto sia in caratteri ebraici, sia in caratteri turco/latini, sia in caratteri cirillici, ed è parlato dalle Comunità Krymchaks (gli ‘autentici’) della Crimea. - Karaim o lingua dei Caraiti o Karaim del Caucaso, del Sud-Est dell’Ucraina, della Crimea (Galizia), dell’Ungheria, dell’Austria, della Lituania e di Israele – è un gergo di origine altaica (con numerosi apporti ebraici, yiddish e ladini) che appartiene alla branca kipchak delle lingue turche; viene scritto invariabilmente, sia in caratteri cirillici, sia ebraici, sia latini; - Greco-Caraita o lingua dei Caraiti o Karaim di Istanbul (Turchia) – è un dialetto greco che è farcito di termini turchi ed ebraici, ed è parlato da diverse Comunità caraite originarie del quartiere di Hasköy (Istanbul, Turchia) e residenti, dagli anni ’70, in Europa, Stati Uniti ed Israele; - Iurit o Giudeo-Tagik (e/o Bukhori o Bukharic o Bukharan) – è un dialetto indoiraniano,intramezzato con parole ebraiche ed aramaiche, che è parlato dalle Comunità Bukharim (o Bukhari o Bukharan o Bukharian) che risiedono in Asia centrale, nel Sud della Siberia ed in Israele. - Giabali – è un dialetto indo-europeo, integrato con parole ebraiche, aramaiche ed arabe, che è parlato da alcune comunità di affiliati al Giudaismo che risiedono, sia nel Kurdistan che in Israele. - Urdû – è un dialetto di origine indoeuropea, arricchito con vocaboli ebraici,aramaici ed inglesi, che è parlato dai B’nei Yisrael delle città di Karaci, Ramale,Peshavar (Pakistan) e/o da coloro che, della medesima origine, hanno scelto di risiedere in Israele e/o altrove. - Marathi o Giudeo-Marathi – è un dialetto indoeuropeo, inframezzato di vocaboli ebraici ed aramaici, che è scritto in caratteri devanagari616 ed è parlato dalle Comunità di B’nai Israel delle regioni di Kokan, Puna, Bombay, Ahmadabad (India) e viventi, sia in quelle località, sia in Israele, sia altrove. - Giudeo-Malayalam – è un complesso ed originale miscuglio di spagnolo,ebraico, aramaico olandese e tamil, su una base glottologica di origine dravidiana617, e questo linguaggio è tradizionalmente parlato dalle Comunità Coshinim e Malabari/Kola delle regioni di Coshin/Kerala (Sud dell’India) e da quelle degli “intoccabili” Telegu dell’Andhra Pradesh (Centro-Est dell’India); è ugualmente parlato, in Israele, da numerosi immigrati di quelle regioni. 616 I medesimi caratteri nei quali vengono scritte, sia la maggior parte delle attuali lingue dell’India che l’antico Sanskrit. 617 Una lingua indigena dell’India che comprende quattro idiomi principali: il Malayalam, il Telugu, il Kannada ed il Tamil.

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- Kayla o Kayliñña – è un dialetto agaw o abissino o centro-cushitico dell’Etiopia, inframezzato di vocaboli amharici e scritto con caratteri alfabetici Ge’ez618; questo idioma – insieme al Qwara619 o Qwareña o Falashan – è uno dei due linguaggi che sono tradizionalmente parlati dalle Comunità Beta Israel o Fàlasha o Félashim dell’Etiopia, maggioritariamente insediate, dal 1984-1985, in Israele. - Il tutto, naturalmente, senza dovere necessariamente evocare: - la lingua Guèzedegli Agaw/Fàlasha (o Féllasha o Félashim o Bèta Israel o Beita Yisrael) dell’Etiopia e/o di Israele; - la lingua Yobadei Bnai Ephraim o Emo Yo Quaim del Sud-Ovest della Nigeria; - la lingua Sonrhaio ‘Songhai’ o ‘Sonxay’ dei Daga o Daggatun del Nord del Mali; - il dialetto Bantùdelle Comunità Lemba del Malawi, dello Zimbabwé e dell’Africa del Sud; - il Samaritanoo ‘Ebraico-samaritano’ che è scritto con gli antichi caratteri fenici ed è parlato dalle Comunità Shamrim o Shamerim o Shomronim della Cisgiordania e di Israele;né tanto meno dettagliare l’insieme degli altri idiomi, dialetti o gerghi che sono ordinariamente parlati dal resto delle ‘Comunità ideologiche’ che – nei diversi paesi del mondo – tendono a riconoscersi in una qualsiasi delle esegesi, interpretazioni o sensibilità particolari del Giudaismo religioso-culturale-storico. 618 L’antica lingua dell’Etiopia (una lingua appartenente al gruppo sub-semitico). 619 Un altro idioma abissino o centro-cushitico.

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CONCLUSIONE

La lunga carrellata di informazioni che abbiamo percorso, ci ha permesso di stabilire – con prove documentali alla mano – quanto, in realtà, ero già riuscito a dimostrare dalle prime battute di questa ricerca. E cioè che:

1. La ‘Razza’ o ‘l’Etnia ebraica’ non esiste.

Come è possibile, infatti, parlare di “razza” o di “etnia”, in un luogo geografico di passaggi e di inevitabili mescolanze etnico-culturali, come la Palestina, che – come abbiamo visto – già tra il -XI° ed il -IX° millennio era contemporaneamente abitata da due popolazioni di origine differente e che – nel corso dei secoli successivi – ha ugualmente conosciuto innumerevoli e prolungate occupazioni militari e colonizzazioni di popoli differenti; tra le tante, in epoca storica: - 160 anni di occupazione, colonizzazione e dominazione Hyksos; - 700-800 anni di occupazione, colonizzazione e dominazione Egiziana; - 1000 anni di presenza Filistea; - 66 anni di occupazione, colonizzazione e dominazione Neo-Babilonese; - 195 anni di occupazione, colonizzazione e dominazione Persiana; - 198 anni di occupazione, colonizzazione e dominazione Hellenistica; - 387 anni di occupazione, colonizzazione e dominazione Romana620.

2. Il ‘Popolo ebraico’ e la ‘Nazione ebraica’ non esistono.

Un Am o Le’ôm YHWH, un Am o Le’ôm Segullah (“Popolo” o “Nazione” di YHWH/Dio…)621, un Am o Le’ôm HaSefer (“Popolo” o “Nazione” del Libro…), un Am o Le’ôm Kohanim (“Popolo” o “Nazione” Sacerdotale) – cioè, un “popolocreato ad hoc622 a partire da un’ideologia/teologia – su che base scientifica potrebbe essere paragonato con un Popolo623 ordinario624 ed una Nazione625 620 Complessivamente, tra l’epoca dell’Impero romano d’Occidente e quello d’Oriente. 621 Prima della diaspora, all’epoca del Tempio di Gerusalemme, un Am Bet HaMikdash (un “Popolo” o “Nazione” della ‘Casa Santa’ – ‘Casa Santa’ essendo sinonimo di ‘Tempio di Gerusalemme’). 622 La conferma ci viene dalla Bibbia: “(…) e il popolo che sarà creato loderà l’Eterno” (Salmi 102, 18). Dunque, si tratta di una ‘Congregazione, una ‘Confraternita’ o una ‘Setta’ ideologico/teologica. 623 Dal latino populus, i, un Popolo naturale è un agglomerato umano che – senza avere avuto inizialmente bisogno, per aggregarsi o riunirsi, di nessuna preventiva finzione ideologica, politica, giuridica o amministrativa – possiede origini, lingua,tradizioni, storia e ordinamenti comuni. Questo, sia che si tratti di un Popolo sedentario (un Popolo, cioè, che è stabilmente e/o tradizionalmente stanziato su un determinato territorio), sia che ci si riferisca ad un Popolo nomade (un Popolo, cioè, che ha scelto di fissare variabilmente la sua dimora in luoghi diversi, spostandosi periodicamente o ciclicamente all’interno di una certa area geografica). 624 Un ‘popolo’, cioè, che ha preso naturalmente e spontaneamente origine dalle insondabili ed inenarrabili circostanze e vicissitudini della vita e della Storia, e/o dagli inaccertabili ed incoercibili capricci del fatum e/o della tychè (la sorte, il caso). 625 Dal latino natio, nationis (nascita, estrazione naturale) – a sua volta scaturito dal participio passato del verbo nascor,nasceris, natus (a, um) sum, nasci (nascere, essere generato; derivare, discendere) e che, a sua volta ancora, aveva preso origine dall’arcaico gna-scor, gna-sceris, gna-tus (a, um) sum, gna-sci, dalla cui radice, gen / gna (ger, na), si erano formati i vocaboli genitalis, e (genitale, riguardante la generazione, la nascita), genitor, genitoris (colui che procrea, genitore, padre,origine, causa), genetrix, genetricis (genitrice, madre), gens, gentis (famiglia, casato, razza, popolo), genus, generis (stirpe,schiatta, lignaggio), ecc. – una Nazione è una collettività umana che è irrefutabilmente ed indissolubilmente legata all’idea di nascita, di procreazione e di lignaggio. La Nazione, ovviamente, non va confusa con il concetto o il modello di ‘Etat-Nation’ (‘Stato-Nazione’). Contrariamente alla ‘Nazione naturale’ e ‘spontanea’, infatti, lo ‘Stato-Nazione’ è un modello artificiale di aggregazione civile e politica che risulta dall’applicazione di una semplice ‘ideologia’: quella ‘costruzione intellettuale’, cioè, che considera che non sia ‘l’omogeneità etnico-culturale-storica’ di un qualunque agglomerato umano e la ‘continuità territoriale’ del suo insediamento tradizionale che definiscono e determinano il ‘tracciato delle frontiere di uno Stato’ e la ‘nazionalità dei suoi cittadini’, ma – al contrario – la ‘struttura istituzionale di un qualunque potere umano’ che – possedendo le capacità militari,politiche ed amministrative per occupare, gestire e controllare una qualsiasi parcella di territorio – definisce e determina le frontiere dello ‘Stato-Nazione’ e la ‘nazionalita politica’ e ‘formale’ delle popolazioni (anche eterogenee…) che vi sono stanziate.

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spontanea626? Per rendersi conto degli innumerevoli idola627 e dei molteplici e sedimentati riflessi condizionati che, da secoli, contribuiscono a distorcere o falsare l’immagine che invece dovremmo avere a proposito degli “Ebrei”, è sufficiente farsi un giro turistico in Israele ed osservare, da vicino, coloro che si ritengono tali e vi rappresentano all’incirca il 76,4% dell’intera popolazione628. Al contrario, se il semplice fatto di aderire o di appartenere ad un filone religiosoculturale-storico chiamato Giudaismo, concederebbe il diritto, ai suoi affiliati, di definirsi come Popolo e come Nazione, sarebbe interessante scoprire per quale ragione l’ONU, gli Stati e le opinioni pubbliche del mondo continuano contraddittoriamente a negare un comparabile diritto ai membri di altri filoni religiosi-culturali-storici (monoteisti o politesti) che esistono nel mondo. 3. Il Qahal629 non è in grado di sostituire o di migliorare la Società naturale Come abbiamo visto, infatti, il Qahal (o particolare ‘esempio associativo’ del Giudaismo nel quale la maggior parte dei simpatizzanti e dei proseliti di questo filone religioso-culturale-storico tendono ordinariamente ad identificarsi o a riconoscersi ed, all’interno del quale, sono portati idealmente e/o fisicamente a riunirsi o a consociarsi) – pur ispirandosi al medesimo modello ideale’630 e pur essendo teoricamente unico, formalmente unitario ed ufficialmente unanime continua invariabilmente a manifestarsi, nella realtà di tutti i giorni, come un sodalizio strutturalmente multiplo, ideologicamente frammentato e politicamente poliedrico e contraddittorio. Per poterlo verificare, è sufficiente, ancora una volta, andare a farsi un giro all’interno dei diversi rioni di una qualsasi delle attuali città israeliane. Ed osservare, con attenzione, le profonde ed irriducibili differenze che, tra quartiere e quartiere, contribuiscono a tenere artificialmente contrapposti i rispettivi gruppi di abitanti… Le suddette evidenze, insieme a quelle che ho presentato all’inizio di questa ricerca,ci fanno comprendere – se ancora ce ne fosse bisogno… – che lo Stato d’Israele e la sua Comunità ideologica, politica, economica, culturale e religiosa sono  626 Vale a dire che ha preso orgine, senza nessuna preventiva elaborazione intellettuale, né costruzione o strutturazione ideologica, politica, giuridica o amministrativa. 627 “Secondo il filosofo inglese F. Bacone (1561-1627), l’insieme di comuni pregiudizi da cui bisogna liberarsi per intendere la natura nella sua vera e genuina essenza” (Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, Dizionario della Lingua Italiana, Edizione 2004-2005, Le Monnier, Firenze, 2004, pag. 3154). 628 Da stime informali del 2006, sembrerebbe che la popolazione totale d’Israele (compresi gli Arabi musulmani, cristiani e druzi che abitano in questo Paese) ammonti ad all’incirca 6,5 milioni di anime. Secondo l'Ufficio Centrale di Statistica israeliano, invece, vi sarebbero in Israele 7,1 milioni di abitanti. Di questi il 76% sarebbero “Ebrei” e il 20% Arabi, mentre il 4% vengono classificati come “altri”. 629 Oppure: Edah o Qehillah o Qehillat-Neshamote. 630 ‘Ideale’ in senso weberiano.

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semplicemente una imitazione”, una scimmiottatura”, un succedaneodi una qualsiasi società naturale’631. In altre parole, sono – quod erat demostrandum632 – un’impostura633 (ideologica,politica, economica, sociale, culturale, religiosa e militare), dalla aalla z’: una Simulata Societas, cioè, che per cercare di mantenere il suo status quo, deve costantemente fomentare la non soluzione dei problemi che la riguardano, e – soprattutto – attirare sistematicamente l’attenzione dell’insieme dei membri delle sue numerose e variegate ‘Comunità ideologiche’ sugli eventuali nemici esterni634 o interni635 (reali o immaginari) che potrebbero minacciare o rimettere in discussione l’idea stessa di ‘Stato ebraico’, le sue congetturate credenze comuni e la sua presupposta e convenzionale unità e solidarieta “nazionale”. L’eventuale ‘chiarificazione ideologicainterna, infatti, per l’esistenza stessa di Israele, sarebbe molto più perniciosa e rischiosa di una qualsiasi guerra guerreggiata. Nessuno, naturalmente – né in Israele, né all’estero – ne parla mai ma, la “bomba ad orologeria” che minaccia davvero lo Stato d’Israele non è, né l’Iran, né gli Stati Arabi, né i Palestinesi, né Hamas, né l’Hezbollah, né al-Qaeda. Il vero problema, per i responsabili pro-tempore di questo Stato, dal giorno della sua fondazione (14 Maggio 1948), è riuscire costantemente e preventivamente ad eleudere o ad impedire qualsiasi genere di dibattito interno636 (e rinviarlo sine die…), per cercare di attenuare e/o di contenere la naturale ed inarrestabile 631 Nel senso di Innata Societas antropologica e/o storica che ho definito all’inizio di questo lavoro. 632 Come volevasi dimostrare (Euclide). 633 Per maggiori dettagli, vedere, il mio vecchio articolo: Il “tandem” Us-Israel nel Vicino-Oriente, seconda parte dell’articolo, “Che cos’è Israele”, consultabile on-line: http://www.gliscomunicati.com/content.asp?contentid=658 634 Per l’esistenza e la sopravvivenza della Società simulata israeliana è praticamente indispensabile alimentare e coltivare, tra i suoi “cittadini”, la ciclica e costante psicosi del possibile o probabile “attacco esterno”. Anche al rischio di doverlo direttamente o indirettamente provocare o suscitare. Per averne un’idea più precisa, vedere: Livia Rokach, Israel's Sacred Terrorism: A Study Based on Moshe Sharett's Personal Diary and Other Documents, Association of Arab American University Graduates, Belmont, Massachusetts, 1980. Tra i molti esempi riportati, questo libro sottolinea: "Il terrorismo e la vendetta dovettero essere glorificati come la nuova morale, anzi come i sacri valori della società israeliana, le vite di israeliani dovevano essere sacrificate per creare le provocazioni che giustificassero le rappresaglie. Una propaganda martellante e quotidiana,controllata dai censori alimentava la popolazione israeliana con immagini della mostruosità del nemico" (Livia Rokach, Op. cit.pag. 5). Sempre per illustrare la suddetta psicosi, Livia Rokach (autrice del libro in questione e figlia dell’allora Ministro dell’interno israeliano, Israel Rokach, nonché morta “suicida” a Roma, nel 1984, in circostanze poco chiare…) riporta perfino le parole dell’allora Ministro della Difesa israeliano Moshé Dayan che avrebbe affermato: "Non ci serve un patto di sicurezza con gli USA. Il patto non farebbe che legarci le mani e negarci la libertà d'azione di cui abbiamo bisogno negli anni a venire. Le azioni di rappresaglia, che non potremmo compiere se legati a un patto di sicurezza, sono la nostra linfa vitale, sono queste che ci rendono possibile mantenere un alto livello di tensione tra la popolazione e l'esercito" (Livia Rokach, Op. cit., pag. 47).Passaggi ugualmente citati da: Maurizio Blondet, (articolo), Il sacro terrorismo, Effedieffe.com, 17 Luglio 2006. Per maggiori dettagli a proposito del pericolo che la pace può rappresentare per Israele, vedere: Marc Hillel, Israël en danger de paix,Fayard, Paris, 1968. 635 Un’altrettanta e paragonabile importanza – per l’esistenza e la sopravvivenza di questo genere di Società simulata – è la ciclica e costante psicosi del ‘nemico interno’, del possibile o probabile ‘provocatore’/‘infiltrato’, dell’eventuale ‘quinta colonna’,del ‘dissidente’/’cane sciolto’ che deve essere tenacemente ed ininterrottamente ‘ricercato’, nonché assolutamente ‘individuato’,‘denunciato’, ‘smascherato’, ‘neutralizzato’. Un esempio tangibile di “caccia alle streghe”: http://www.masada2000.org/list-A.html 636 Quelli, in particolare, che potrebbero vertere sulle eventuali interpretazioni che ognuno, soggettivamente, potrebbe avere elaborato a proposito dei “principi” o dei “valori” che a parole dovrebbero identificare o caratterizzare la società israeliana e che, singolarmente, ogni affiliato è convinto che siano realmente collettivi e comuni…

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atomizzazione centrifuga e/o la quotidiana ed incessante frammentazione/scomposizione della sua artificiale “Società”637.                                                                                              Alberto B. Mariantoni © 637 Nel senso di ‘Simulata Societas’, naturalmente.

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