Della miseria del pregiudizio olocausto sterminazionista: come far finta di nulla e censurare
Della miseria olocausto sterminazionista: come far finta di nulla e censurare.
La storia è semplice: un certo "Porco Giuda" chiede a tale "baroz", gestore del sito "ebraico" focusonisrael.org di argomentare sulle "menzogne" che avrebbe formulato il massimo conoscitore mondiale di cose di olocau$to ebraico, Carlo Mattogno, nel suo studio sul sedicente olomiracolosamente sopravvissuto venezia shlomo, ebreo, sedicente appartenente al Sonderkommando di collaboratori ebrei nella cremazione dei cadaveri dei deceduti ad Auschwitz. In ossequio al "comandamento sterminazionista" che ..."non si parla del revisionismo, ma si parla dei revisionisti", il "baroz" non da risposte sul testo. Si limita a cercar divagazione con un "chiamarlo studio è una esagerazione"!
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#9Porco Giuda
Il Miracolo Termotecnico di Shlomo Venezia in un’intervista al Giornale Shlomo Venezia affermò quanto segue: «Sì, ma la prima notte mi adibirono a questo crematorio all’aperto. Intorno c’era uno scolo in pendenza dove si raccoglieva l’olio che colava dalla pira. Dovevo raccattarlo e ributtarlo sui cadaveri per farli bruciare più in fretta. Lei non ha idea di che combustibile sia il grasso umano» …e nel suo libro: «Le fosse erano in pendenza; il grasso umano prodotto dai corpi che bruciavano colava lungo il fondo fino a un angolo, dove era stata scavata una specie di conca per raccoglierlo. Quando il fuoco minacciava di spegnersi, gli uomini prendevano un po’ di grasso dalla conca e lo versavano sui corpi per ravvivare la fiamma. Una cosa del genere l’ho vista solo qui, nelle fosse del Bunker 2» (Sonderkommando Auschwitz, p. 77) Come ci spiega Carlo Mattogno, la storiella del magico “grasso collante” ha ricevuto la sua sanzione ufficiale da F. Müller, che l’ha ricamata in modo molto minuzioso. Secondo lui, tuttavia, le presunte “fosse di cremazione” erano provviste di due canaletti larghi 25-30 cm che, dal centro della fossa, correvano in pendenza lungo l’asse centrale e sboccavano in due buche più profonde nelle quali si raccoglieva il grasso umano liquido, che veniva raccolto con un secchio e gettato sul rogo. Queste storielle sono insensate per il fatto che la temperatura di accensione degli idrocarburi leggeri che si formano dalla gasificazione dei cadaveri è di circa 600°C… la temperatura di accensione dei grassi animali è di 184°C… perciò in un tale impianto il grasso umano brucerebbe immediatamente. Anche perché la temperatura di accensione del legno stagionato è di 325-350°C. Inoltre, se – per qualcuno dei tanti miracoli di cui sono costellate le vite dei “sopravvissuti” del “Sonderkommando” – il grasso umano liquido avesse potuto colare attraverso le fiamme sul fondo della fossa, scorrere sulle braci ardenti e defluire nelle fosse di raccolta laterali, Venezia, insieme a F. Müller, avrebbe dovuto attingerlo sul ciglio di una “fossa di cremazione” in cui c’era un immenso rogo che bruciava ad una temperatura minima di 600°C! Sig. Baroz, chi ha mentito? Shlomo Venezia o Carlo Mattogno?-
#10Emanuel Baroz
FINALMENTE ti sei scoperto per quello che sei: UN IGNOBILE NEGAZIONISTA! Pensavo fossi solamente un bimbominkia poco informato e con molto tempo da perdere (vista la mole di commenti con cui hai infestato il nostro sito), e invece ora scopriamo che sei uno dei soliti mentecatti che ancora negano la Shoah e quanto accaduto in quegli anni. Da oggi quindi i nostri lettori capiranno perchè non comparirai più su questo sito, dove il negazionismo ed i negazionisti sono banditi. ADDIO28 apr 2013, 01:29Fonte: http://www.focusonisrael.org/2012/10/03/shlomo-venezia-shoah-antisemitismo-negazionismo/#comment-252637
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Author(s): | Olodogma |
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Published: | 2013-04-29 |
First posted on CODOH: | July 1, 2017, 1:22 p.m. |
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#7Porco Giuda